Dovevano essere le serate delle italiane, le serate dell’en plein, della rinascita del nostro calcio. Con Juventus e Roma già qualificate agli ottavi, Inter e Napoli, in un martedì di fuoco, si giocavano il tutto per tutto proprio nell’ultima giornata. Dovevano essere delle grandi serate, ma così non è stato.
L’Inter parte subito fortissima, ma un errore di Asamoah compromette i giochi: il ghanese regala un pallone a Bergwijn, che serve un assist morbidissimo a Lozano. Al 13’ del primo tempo gli olandesi sono sorprendentemente in vantaggio. Gli uomini di Spalletti sentono il colpo e pochi minuti dopo De Jong ha una grande occasione per lo 0-2, ma Handanovic risponde presente. Nel secondo tempo entra un’altra Inter e si vede, collezionando in meno di dieci minuti due occasioni targate Icardi e Politano. Al 72’ è proprio l’esterno Interista a servire un grande assist per il bomber argentino che non sbaglia il goal del pareggio.
Considerando il momentaneo risultato di 1-0 a Barcellona, San Siro si prepara ad una grande festa, ma al minuto 85′ cambia tutto: il Tottenahm pareggia con Lucas. Parte dunque il forcing finale dei neroazzurri, che si concretizza in un nulla di fatto. La partita termina in pareggio e l’Inter, in virtù del risultato maturato a Barcellona retrocede in Europa League. Tanti rimpianti per i neroazzurri, che per quanto fatto durante il girone avevano buone chance di passare. Il solito Icardi si conferma uomo imprescindibile di questa squadre, ma non basta per tornare dopo 6 anni agli ottavi di Champions.
Situazione differente per il Napoli: i partenopei sono padroni del proprio destino e qualunque sia il risultato in inghilterra non devono attendere alcun risultato. Il Paris Saint Germain, in ogni caso dilaga (1-4) contro la Stella Rossa e si guadagna la qualificazione agli ottavi. Gli uomini di Klopp entrano bene e mettono subito in difficoltà gli azzurri, che faticano ad uscire dalla propria metà campo. Al 34’ è Salah ad entrare in aerea e realizzare il goal che passa sotto le gambe del colpevole Ospina, è 1-0 Liverpool e le cose si complicano.
Agli uomini di Ancelotti basterebbe un pareggio, e nel secondo tempo entrano con un altro spirito, cercando di prendere le redini del gioco. Il Liverpool ne approfitta giocando di contropiede e creando non poche occasioni, ma un pronto Ospina si fa trovare pronto per farsi perdonare l’errore precedente. Nei minuti di recupero un episodio che potrebbe cambiare la partita: Callejon innesca Milik che davanti al portiere sbaglia e si vede parare il tiro da un fantastico intervento di Alisson. Facendo due conti a Napoli non scorderanno facilmente il pareggio con la Stella Rossa nella prima partita dei gironi. Nonchè quel goal, sempre contro i serbi, incassato in casa nel 3-1. Anche gli azzurri, alla quale è mancata un’po’ di esperienza, retrocedono in Europa League. Tuttavia è un risultato diverso da quello dell’Inter, sia in virtù della difficile partita ad Anfield, sia in virtù di un girone altrettanto complicato ma sempre in bilico dalla prima all’ultima giornata.
Una Juventus già qualificata aveva bisogno di una vittoria per garantirsi il primo posto nel girone. Un occhio, anche in questo caso, va in Spagna per Valencia–Manchester United. Allegri, data la grande forza della rosa, si permette di lasciare in panchina Dybala, Chiellini e Matuidi. La serata però non è delle migliori e si capisce dalla sfortuna degli episodi, dagli errori sotto porta di Cristiano Ronaldo e dal disastro difensivo di Douglas Costa che costringe Alex Sandro in un fallo in area. Hoarau, aiutato dal palo, sigla dal dischetto il gol del vantaggio per gli svizzerri.
I Bianconeri poco lucidi subiscono addirittura il gol del 2-0 nel secondo tempo: è ancora una volta Hoarau che termina un bel contropiede in gol. Allegri decide di schierare Dybala, per smuovere le acque di una Juventus fino a quel momento sterile. Proprio la stella argentina, su sfonda di Ronaldo, fa partire un bel sinistro al volo che batte Wolfli: è 2-1. Sempre la Joya trova poi un tiro imprendibile sotto la traversa, annullato però a causa del fuorigioco innescato da Ronaldo. La Clamorosa sconfitta dei bianconeri non complica comunque le cose, grazie alla vittoria del Valencia sul Machester United per 2-1.
Nel gruppo G, invece, succede di tutto. Classifica già scritta, Real Madrid qualificata da prima e Roma da seconda. I giallorossi, in un momento molto difficile, giocano contro il Viktoria Plzen. Di Francesco, nonostante la poca importanza della partita, decide di schierare comunque la formazione titolare (anche per mancanza di scelte). La Roma inizia bene il primo tempo e cerca di giocare palla al piede, ma fatica a creare occasioni. Nel secondo tempo la lupa conferma il momento poco positivo ed entra in tilt.
Al 62’ subisce gol, ma risponde subito dopo Under riportando in pareggio la gara. Quattro minuti dopo il Viktoria Plzen realizza infine il gol decisivo, sull’ennesima disattenzione difensiva giallorossa, con Chory. Anche il Real Madrid cade clamorosamente in casa, perdendo addirittura 3-0 contro il CSKA Mosca: il clamoroso risultato (i russi avevano battuti i campioni d’europa anche in casa) si traduce in un nulla di fatto, sancendo l’eliminazione della CSKA. La posizione di Di Francesco resta al momento instabile e non è ancora sicuro il suo posto per gli ottavi.
Dovevano essere le grandi serate delle italiane, avevamo detto. Il pubblico dello stivale si aspettava almeno una tra Napoli e Inter agli ottavi, così come una bella prestazione finale da parte di Roma e Juve. Questi gironi invece lasciano non solo l’amaro in bocca per le mancate qualificazioni di partenopei e nerazzurri, ma un senso di impotenza a causa delle altre sconfitte maturate nella serata di ieri. Neanche la Juventus, favoritissima per la vittoria finale, riesce a salvare la faccia in un turno totalmente da dimenticare per il nostro calcio.
Toti Pulvirenti
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