Un pari a reti bianche del Catania, nelle scorse stagioni, avrebbe con ogni probabilità scatenato fischi o, quanto meno, brusii e malcontento. Specie se la cornice di pubblico fosse stata tanto importante come quella di sabato sera. I 17.827 spettatori del Massimino, invece, nonostante lo 0-0 maturato contro il Picerno, hanno risposto con applausi e cori alla prestazione dei rossazzurri di Toscano, che al di là dei risultati sta dando sempre più l’idea di una squadra compatta e finalmente adatta alle sfide che questa categoria impone.
Ma dai risultati si deve pur sempre partire: 8 punti su 12 disponibili, un solo goal subito, tre clean sheet e quarto posto alle spalle di Cerignola, Benevento e Picerno. Si ricordano partenze peggiori, per usare un eufemismo. E soprattutto si ricordano epiloghi peggiori per partite come quella andata in scena sabato sera alle 20:45. Ottenere il massimo risultato possibile sembra il mantra di questo nuovo Catania. E quando non si può vincere – visto il risultato molto in bilico fino all’ultimo minuto – è sempre meglio non perdere.
Il Catania o onor del vero ha provato la zampata vincente a più riprese. Prima con Guglielmotti – clamorosa l’occasione al 44′ del primo tempo – quindi con Inglese, ancora lontano dalla miglior forma. E questa è in fondo una buona notizia, sintomo di un potenziale ancora inespresso, specie se si pensa alle “new entry” D’Andrea e Montalto, che potranno certamente regalare maggiori opzioni di scelte al tecnico ex Cesena. Poi bisogna guardare anche alla formazione avversaria: il palo colpito dai lucani, nonchè alcune occasioni sfiorate, non fanno gridare ai 2 punti persi, bensì a un buon pareggio contro una squadra quadrata come quella di Tomei.
Tante anche le recriminazioni, come i due possibili rigori sempre in favore della formazione rossazzurra. Ma questo fa parte della categoria in cui, ancora, il Catania è costretto a combattere. Una categoria in cui la terna arbitrale non viene aiutata dal VAR e che può commettere diverse sviste. “Non mi piace parlare degli arbitri” chiosa Sturaro in conferenza stampa: è chiara dunque l’intenzione di lottare al dispetto delle avversità e delle difficoltà. Quello che si percepisce tra le fila rossazzurre, infatti, è un’insolita unità d’intenti, al di là di ogni protagonismo e delle (ottime) individualità di cui Toscano dispone.
Il giocatore ex Juve è sempre più leader di un centrocampo roccioso e senza fronzoli, le fasce continuano a lavorare bene e la difesa è sempre più colonna portante di una squadra che non si nasconde di fronte agli obiettivi stagionali. Presto si spiegano, dunque, le dichiarazioni di Toscano di fronte ai microfoni della stampa catanese: “Il pareggio di questa sera non è un passo indietro, bensì in avanti”. C’è comunque tanta consapevolezza sugli aspetti da migliorare, specie nel reparto offensivo che ancora deve dimostrare di poter fare la differenza sulla lunga corsa.
Il match contro il Giugliano si appresta ad essere una delle tante finali fuori casa da giocare per l’obiettivo finale, soprattutto se si considerano le avversarie delle formazioni attualmente avanti al Catania stesso. D’altronde la vittoria di un campionato passa anche e soprattutto dai match contro formazioni meno blasonate.
Francesco Mascali
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