I pareri polarizzanti non hanno mai fatto bene al Catania e a Catania. L’ingiustificato e dilagante entusiasmo per sole 3 vittorie a inizio campionato è sbagliato tanto quanto l’eccessivo disfattismo dopo una brutta sconfitta avvenuta sempre a inizio percorso. Insomma, non dei fenomeni ieri, ma neanche dei brocchi oggi. E allora bisogna fare ordine.
Il lavoro di Pastore e Zarbano non è stato perfetto, ma rimane di grande valore per aver puntellato una formazione che non andava smantellata come fatto precedentemente. Un mercato nel segno della continuità, sotto la stessa guida e con i suoi principali protagonisti confermati o egregiamente sostituiti. Stavolta c’è poco da recriminare sul mercato, nonostante i legittimi dubbi di inizio estate.
Ma è bene anche ricordare che il lavoro per questa dirigenza non è certamente finito e che ci sono altri punti su cui impiegarsi. Come i report continui a stampa e tifosi sull’andamento della squadra. Passando per l’acquisizione di Torre del Grifo (prioritario) e del logo. Fino alla gestione dei malumori in squadra – fisiologici in una stagione lunga – da affrontare di petto con un atteggiamento ben lontano da quella compostezza british che bene non ha fatto nelle due annate precedenti.
La sconfitta di Cosenza, dunque, può fare solo che bene, a questo punto della stagione. Riportare i piedi per terra è quanto mai auspicabile adesso. Specie da chi quella squadra la mette in campo. Fare autocritica dopo una spedizione sicuramente negativa appare oggi necessario per non commettere gli stessi errori, soprattutto in zone nevralgiche del campo come la mediana e la trequarti.
Gli interrogativi su alcune scelte rimangono, così come le certezze da cui ripartire. Sarebbe gradita a tal proposito, una maggiore chiarezza su alcune scelte, viste poi le sostituzioni nel secondo tempo: si trattava di necessità dettate dall’infermeria o di un vaglio tattico e tecnico ben delineato in rapporto all’avversario di giornata?
Così come una netta vittoria sul Monopoli non fa primavera, la sconfitta contro il Cosenza non può rappresentare già oggi il manifesto di un fallimento. Serve fiducia, costanza e soprattutto un equilibrio – tra tutte le sue componenti, tifo compreso – che tanto manca in quel di Catania da fin troppo tempo. Il percorso per la stagione 2025/2026 è solo alle sue battute iniziali e un giudizio complessivo sulla squadra non può essere espresso già oggi, tanto in negativo quanto in positivo. Allo stato attuale delle cose, i giudizi vanno isolati di partita in partita, ancora c’è tempo prima di fare un resoconto complessivo.
Francesco Mascali
Fonte foto: Catania FC
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