Il Bari gestisce il primo tempo e trova il vantaggio con Cianci, mentre il Catania trova la replica nel secondo tempo, grazie al goal di Sarao. Tanto rammarico per l’elefante: Dall’Oglio ha l’occasione di regalare la vittoria ai suoi ma spreca dagli undici metri un pallone d’oro.
Partita molto godibile all’inizio, con il Bari a tenere il pallino del gioco e il Catania a giocare di ripartenza, sprecando le opportunità lasciate dai biancorossi. Il primo acuto di gara di D’Ursi, che lascia partire un bel tiro al volo al 4′ sventato da un Confente attento. Al 7′ Russotto guadagna una punizione da posizione molto invitante non sfruttata però da Calapai, molto propositivo nei primi minuti. Su una ripartenza è sempre il Bari a rendersi pericoloso 2 minuti dopo, con Maita che spara alto. Partita lottata al centrocampo, con Perrotta primo ammonito del match al 12′. Agli attacchi dei pugliesi replica poi Dall’Oglio al 14′, sempre da fuori area e con la palla sempre alta.
I 15 minuti successivi sono un susseguirsi di falli ed errori a centrocampo, totalmente in antitesi con le prime fasi del gioco. Calcisticamente un quarto d’ora di nulla totale, “spezzato” dall’ennesima conclusione dalla distanza di Cianci, ordinaria amministrazione per Confente. Sempre Cianci mette poi il sigillo sul match, sbloccando il risultato e confermando 35 minuti di un Bari fin qui dominatore del campo con un possesso a volte sterile, ma che alla lunga ha stancato i ragazzi di Raffaele, impegnati in un pressing poco efficace. Sul finire del primo tempo il pallone del pareggio è tra i piedi di Russotto che raccoglie una palla molto intelligente di Welbeck sprecata, con un mancino molto più simile a un passaggio che a un tiro.
Raffaele e Carrera effettuano il primo cambio della partita all’inizio del secondo tempo: Celiento al posto di Minelli per il Bari, mentre Golfo prende il posto di Sales, con gli etnei che passano dall’iniziale 3-5-2 al 4-3-3. Piglio più combattivo per il Catania, che recrimina su un contropiede per un contatto in area in cui viene coinvolto Di Piazza. Per il direttore di gara non sussistono gli estremi per il penalty e intima l’attaccante rossazzurro a rialzarsi. Al 53′ arriva un altro cambio per il Catania, con Maldonado che lascia il campo per Sarao. L’autore del goal, Cianci, lascia il campo per Candellone al 16′, in virtù anche del giallo rimediato a inizio seconda frazione.
Cambio indovinato per Raffaele, con il neo entrato Sarao che sigla il pareggio di testa, dopo un bel cross di Russotto. Catania che dimostra ancora una volta di dare molto di più nei secondi 45 minuti e, soprattutto, di rendere maggiormente con il tridente offensivo. Il Goal, ad ogni modo, legittima un inizio di secondo tempo, visto anche l’atteggiamento offensivo mostrato anche dopo l’1-1. Il Bari accusa il colpo e non gestisce al meglio i possessi, tanto che su una palla persa in attaccao, Sarzi Puttini si fa ammonire. Al 26′ Russotto finisce la benzina a disposizione ed esce per Manneh.
Proprio il gambiano si rende protagonista di un’ottima azione personale da cui poi scaturisce un cross che Sarao tenta di finalizzare con una mezza rovesciata. Sarebbe stato un tripudio per il 9, entrato subito in partita. Sugli sviluppi di una punizione – in cui è stato ammonito Giosa, comunque in ripresa dopo un primo tempo sottotono – Raffaele decide di dare il cambio a uno stremato Di Piazza, che fa posto a Rosaia.
Sugli sviluppi di un calcio di punizione Sarao viene atterrato in area, a conferma della prova da man of the match: per il direttore di gara nessun dubbio, è calcio di rigore. Dagli 11 metri si presenta Dall’Oglio che però non replica quanto fatto due giornate prima contro la Virtus Francavilla e facendosi ipnotizzare da Frattali. Un occasione d’oro sprecata, anche perché il fischio dell’arbitro Miele era arrivato in pieno recupero.
Al triplice fischio è grande rammarico per gli uomini di Raffaele. Non solo per il rigore sprecato da Dall’Oglio, ma anche per il primo tempo, letteralmente regalato alla formazione pugliese. Un punto guadagnato per il Bari, quasi assente nella seconda frazione, mentre il pareggio ha più il sapore di due punti buttati all’aria per il Catania, che manca il salto di qualità.
Francesco Mascali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Dopo aver conseguito il diploma scientifico nel 2015 intraprende gli studi universitari presso il dipartimento di Giurisprudenza di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»