“Magari non sarà, nemmeno questa sera, la sera giusta per tornare insieme“, canta Olly vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo per l’Inter di Simone Inzaghi dopo la sconfitta di Torino contro la Juventus che non le permette di tornare (insieme) al tanto desiderato primo posto della Serie A che rimane del Napoli, nonostante il pareggio in trasferta contro la Lazio.
I campioni d’Italia in carica perdono in casa della Vecchia Signora al termine di una partita dalle due facce che potrà lasciare un segno nella lotta allo Scudetto. Primo tempo positivo con, però, tantissime chance nerazzurre sprecate (soprattutto da Lautaro) e un palo di Dumfries. Secondo tempo, invece, opaco con la formazione di mister Thiago Motta che, con ordine e voglia, è riuscita a risolvere la partita grazie alla rete di Francisco Conceicao su assist di Kolo Muani.
Un risultato di 1-0 che permette alla Juventus di agganciare la Lazio al quarto posto, mentre l’Inter rimane al secondo posto ma scivola a due punti di distanza dalla vetta. Ai ragazzi di mister Simone Inzaghi comincia a salire una “Balorda Nostalgia” di quando negli anni passati riuscivano a vincere gli scontri diretti.
Primo posto in classifica che continua a essere del Napoli che, nonostante il pareggio (2-2) contro la Lazio, riesce addirittura ad allungare sui nerazzurri. Questa, forse, l’unica notizia positiva di una settimana partenopea piuttosto complicata. Prima, il pareggio casalingo contro l’Udinese. Poi, l’infortunio di Neres che dovrà stare fuori almeno un mese. E, infine, il terzo pareggio consecutivo frutto anche di una coperta che comincia a essere un po’ corta nonostante il solo impegno settimanale.
Restando in tema sanremese, però, come canta l’assoluta rivelazione Lucio Corsi, anche mister Antonio Conte sa bene che “le lune senza buche sono fregature“ e che, quindi, la strada per la vittoria sarà tortuosa. Di certo, il suo Napoli deve riposizionare la propria posizione nel navigatore perché nelle ultime uscite sembrerebbe aver perso un po’ il segnale.
Lazio-Napoli, Rovella e Lukaku – Foto: Lega Serie A (X)
Inoltre, di certo, come canta sempre l’artista toscano, “in fondo è inutile fuggire dalle tue paure“. Già, inutile fuggire dal fatto che i partenopei lottano soltanto per l’Europa (come ha dichiarato più volte lo stesso allenatore azzurro) e non per lo Scudetto che solo a pensarlo (pensate nominarlo) fa tremare di paura e scaramanzia la terra ai piedi del Vesuvio.
Paura (di perdere) che hanno avuto sia Lazio che Napoli nella sfida del sabato pomeriggio. Prima, il vantaggio biancoceleste con una gran conclusione da fuori area di Isaksen. Poi, a cavallo tra primo e secondo tempo, la rimonta partenopea con la rete di Raspadori e l’autogol di Marusic. Alla fine, la rete del 2-2 conclusivo di Dia che evita alla formazione di mister Baroni quella che sarebbe stata un’immeritata sconfitta.
L’Atalanta di mister Gian Piero Gasperini non va oltre il pareggio casalingo (0-0) contro il Cagliari. Un risultato che, ovviamente, lascia qualche rimpianto nella lotta per il primo posto visti i risultati delle altre due concorrenti. Di questo, però, sembrerebbe non preoccuparsene troppo l’allenatore bergamasco che, in vista del ritorno dei playoff di Champions League di martedì sera contro il Club Brugge, ha fatto delle scelte piuttosto conservative.
Ormai, da diverse stagioni a questa parte, siamo abituati a vedere la Dea nelle parti alte della classifica. Tuttavia, quando è il momento di provare a entrare definitivamente nella bagarre per lo Scudetto, sembrerebbe quasi fare un passo indietro. Attenzione, nulla di scontato né di dovuto. Sappiamo benissimo che solo pensare l’Atalanta in lotta per la vittoria del campionato è già un grande risultato in quel di Bergamo. Però, sarebbe bello che tutto questo lavoro portasse a una vittoria in Italia (che non sembrerebbe essere poi così utopistica) come l’anno scorso in Europa (League).
Charles De Ketelaere in Champions League – Foto: Atalanta (X)
Vedere giocare a calcio la formazione di mister Gasperini ti fa gridare “Viva la vita“ come Francesco Gabbani all’Ariston. Tuttavia, già da un po’ di tempo, come detto sopra, l’Atalanta si trova in “un momento tra il sempre e il mai più“ come recita un pezzo di quella canzone. E per raggiungere un trionfo che resterebbe per sempre nella storia, servirebbe più “Anema e Core” (come Serena Brancale) di quanto visto sabato pomeriggio contro il Cagliari. Uno scialbo 0-0 che, alla fine, accontenta soltanto gli ospiti impegnati nella lotta per non retrocedere.
Soltanto “Cuoricini“, invece, tra il Milan e il suo nuovo attaccante Santiago Gimenez. Dopo la partenza di Alvaro Morata che aveva fatto rimpiangere l’addio di Giroud, la formazione rossonera ha trovato il finalizzatore perfetto per il tipo di calcio proposto da mister Sergio Conceicao. Per l’attaccante messicano, arrivato un paio di settimane fa dal Feyenoord, si tratta della seconda rete in altrettante partite giocate in campionato.
A differenza di quella nel secondo tempo contro l’Empoli, la prima marcatura a San Siro contro il Verona è servita a regalare i tre punti al Diavolo che si impone “soltanto” per 1-0 e che accorcia in classifica in ottica lotta per il quarto posto. È scattato, a suon di gol e concretezza sotto porta, l’amore tra i tifosi rossoneri e Santiago Gimenez: “Stramaledetti cuoricini, cuoricini, che mi tolgono il gusto di sbagliare tutto“. In area di rigore, però, l’attaccante messicano non sbaglia niente.
Assane Diao e Nico Paz, Como – Foto: Lega Serie A (X)
Restando in tema “lotta per la prossima Champions League”, passo falso pesantissimo della Fiorentina che, priva di Moise Kean squalificato, perde in casa contro quelli “Incoscienti giovani” del Como, protagonisti di una prestazione da incorniciare come il pezzo di Achille Lauro. Partita che viene decisa dalle reti di due (incoscienti) giovani talenti come Assane Diao (classe 2005) e Nico Paz (classe 2004) che, con un gol per tempo, confezionano lo 0-2 conclusivo.
Tra la promozione dalla Serie B e la lotta per non retrocedere, il verso iniziale del pezzo del cantante romano sarebbe perfetto per mister Cesc Fabregas: “Tutto quello che hai passato è un’università“, con i suoi “Incoscienti giovani” che ottengono un successo prezioso in vista di quella “laurea” rappresentata dalla salvezza a fine stagione.
Nel diluvio e nel fango di venerdì sera del Dall’Ara, il Bologna porta a casa una pazzesca vittoria in rimonta che manda in paradiso i suoi tifosi. La formazione di mister Vincenzo Italiano, infatti, supera per 3-2 il Torino e rimane in scia a Milan e Fiorentina per conquistare un posto in Europa nella prossima stagione. Facile il connubio con il pezzo di Francesca Michielin, “Fango in Paradiso“, con la formazione rossoblù che continua a far “piangere fuori dallo stadio“ i propri tifosi. Non per la fine del loro amore, ma per l’emozione che questo continua ancora a dar loro.
Ndoye e Beukema, Bologna – Foto: Lega Serie A (X)
Chi ancora crede e spera in una disperata rimonta per l’Europa – utopistica fino a qualche settimana fa per usare un eufemismo – è la Roma di mister Claudio Ranieri che, nelle ultime cinque giornate, ha fatto più punti di qualsiasi altra squadra. La Lupa, seppur in superiorità numerica sin dal primo tempo, seppur con una seconda frazione di gioco non proprio entusiasmante, porta a casa una vittoria per 0-1 sul campo del Parma. Tra l’altro, facendo riposare giocatori del calibro di Dybala e Dovbyk in vista del ritorno dei playoff di Europa League contro il Porto. Non stupitevi se tutta Roma, sponda giallorossa, pensando all’inizio di stagione e ai risultati ottenuti poi dall’arrivo in panchina di Sir Claudio Ranieri, stia cantando il pezzo sanremese di Giorgia “La cura per me“.
Con un piede nel baratro della retrocessione, il brano per il Monza, che pareggia in casa contro il Lecce (0-0) e rimane ultima in classifica a sette punti dalla salvezza, non può che essere “Damme ‘na mano“. Un titolo, un grido di aiuto che la società brianzola rivolge a mister Alessandro Nesta richiamato in panchina dopo l’esonero di qualche tempo fa. Tuttavia, proprio come Tony Effe sul palco dell’Ariston, la formazione biancorossa è incapace di cantare in questa stagione. Più che una mano, infatti, ci vorrebbe un miracolo sportivo per raggiungere la salvezza.
Esultanza Udinese – Foto: Lega Serie A (X)
In attesa, dal posticipo di questa sera tra Genoa e Venezia, concludiamo il riepilogo di questa giornata di Serie A con un altro match importante in chiave salvezza tra Udinese ed Empoli. Vittoria netta e schiacciante per la formazione friulana che si impone per 3-0 confermando la propria tranquilla posizione a metà esatta della classifica. Discorso totalmente opposto, invece, per la formazione toscana che, nelle ultime dieci giornate, ha collezionato due pareggi e ben otto sconfitte. “Febbre“ di Clara, infatti, il brano per descrivere il pessimo (e malato) periodo degli Azzurri che adesso rischiano sul serio. La panchina di mister D’Aversa non sembrerebbe a rischio, ma l’allenatore italiano farebbe bene ad abbassare la temperatura del Castellani perché la sua squadra ha un solo punto di vantaggio dalla zona retrocessione.
Fonte Fonte in Evidenza: Lega Serie A (X)
Giuseppe Rosario Tosto
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
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