In questi ultimi anni abbiamo assistito a varie “prime volte” da parte delle neopromosse in Serie A. Sassuolo nel 2013, Carpi e Frosinone nel 2015, Crotone nel 2016 e Benevento, infine, nel 2017. Ognuna con una storia particolare alle spalle capace di far emozionare tifosi e appassionati dello stivale. D’altronde ogni prima volta ha un gusto speciale e, se si parla della massima competizione italiana, per certe formazioni, è davvero un sogno.
Ma, la Serie A non è roba per tutti, va ammesso. Proprio le squadre già citate, infatti, hanno fatto discutere (e non poco) a causa dell’enorme divario con le formazioni dalla lunga militanza in A. Come dimenticare, d’altronde, il 6-0 tra Napoli e Benevento? O ancora il 7-0 di Inter-Sassuolo? E, seppur in tempi molto lontani, la stessa sorte è capitata anche alle nostre big. Sapete come andò il primo torneo in cui partecipò la Juve, squadra più vincente d’Italia? O, ancora, la prima partita in assoluto del Chievo, ultima in ordine temporale a essere nata tra le 20 di A? Voci di Città vi trascinerà in un viaggio senza tempo: le “prime volte” di tutte le formazioni del massimo campionato italiano.
E sembra doveroso, a tal proposito, iniziare dalla squadra più antica del nostro stivale: il Genoa Cricket and Football Club. Il suo atto di fondazione, infatti, risale al lontano 7 settembre 1893, il più datato del nostro campionato, sebbene una precisazione in tal senso va fatta. Il sodalizio genovese, infatti, non è il più antico in Italia, dato che venne preceduto da ben 3 squadre di Torino: Il Torino Football & Cricket Club nel 1887, il Nobili Torino nel 1889 e l’Internazionale Torino, nata nel 1891 da una fusione tra le due squadre anzidette. Il Genoa è comunque in possesso del più antico documento scritto che ne attesti la nascita e, dato che l’Internazionale è stata poi sciolta nel 1900, la squadra Rosso Blu è anche la più antica tra quelle ancora in attività.
Storia vuole che sia anche la prima volta in assoluto del nostro calcio. Era il 1898 e in quell’anno venne disputata la prima storica edizione del campionato italiano di calcio. Tuttavia, non fu un torneo molto complesso e neanche duraturo: venne disputato in un solo giorno, cioè l’8 maggio, e vi presero parte solo 4 squadre di cui ben 3 torinesi. Oltre ai già citati Genoa e Internazionale Torino, scesero in campo anche la Ginnastica Torino (costituita appena un anno prima) e l’FC Torinese (fondata nell’84).
Il torneo vide la luce grazie all’iniziativa della neonata FIF (antenata della nostra FIGC) la quale, vista la notevole affluenza di squadre torinesi, virò proprio per la città della mole come prima sede storica del campionato italiano. Le partite erano composte da 2 tempi regolamentari di 45 minuti, mentre i tempi supplementari in caso di pareggio duravano ciascuno 10 minuti. Essendo il calcio uno sport da poco sbarcato in Italia, fu il velodromo Umberto I a ospitare le gare del primo campionato: destinato alle gare ciclistiche, l’interno della pista venne trasformato in campo da calcio proprio per la storica occasione.
La formula del torneo prevedeva 2 semifinali al mattino (alle 9 e alle 11) e la finale nel pomeriggio. La prima partita del nostro campionato fu il derby tra Internazionale ed FC Torinese, conclusosi con il risultato di 2-1 a favore della prima. Il Genoa fece il suo esordio, secondo quelli che sono i dati del Corriere dello Sport, due ore dopo contro la Ginnastica Torino, battuta per 2-0 dal neonato grifone. Alle 15, orario che si è confermato poi nei decenni a venie per le partite di A, di fronte a 100 spettatori, la finale tra Internazionale e Genoa: finita 1-1 ai tempi regolamentari e decisa, ai tempi supplementari, da Norman Victor Leaver, attaccante rossoblu passato alla storia come unico marcatore menzionato dai quotidiani dell’epoca.
La squadra genovese sbancò Torino e non ebbe alcuna intenzione di fermarsi negli anni a venire. Nei due anni successivi conquistò altri due campionati acquisendo definitivamente la Coppa Duca degli Abruzzi che, come promesso dallo stesso Luigi Amedeo di Savoia, sarebbe stata consegnata alla prima formazione capace di vincere per 3 volte il campionato Italiano. Nel 1901, invece, dovette cedere per la prima volta lo scettro a causa della sfortunata finale persa contro il Milan. Poco male, però, dato che i successivi 3 scudetti tornarono di nuovo a Genova, mentre per il settimo si aspettò per ben 11 anni. Gli ultimi due successi in campionato della storia rossoblu vennero conquistati nel 1923 e nel 1924, mentre la Coppa Italia del 37 resta, a oggi, l’ultimo grande trofeo conquistato dalla prima squadra di Genova.
Francesco Mascali
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