Giunge al termine anche la 18ª, nonché ultima, giornata di Serie A per quanto riguarda il 2024. Un anno che ha visto assoluta protagonista l’Inter di Simone Inzaghi che, dopo un avvio a marce basse, sta tornando ai livelli della passata stagione. I campioni d’Italia in carica, infatti, chiudono alla grande il loro anno solare con una netta vittoria in trasferta a Cagliari per 0-3. Tra le notizie positive nerazzurre, il ritorno al gol di Lautaro Martinez che non segnava in campionato da inizio novembre.
Campionato a tinte nerazzurre non solo per l’Inter, ma anche per l’Atalanta che mantiene il primo posto della classifica seppur in condivisione con il Napoli. La Dea, infatti, interrompe la propria incredibile striscia di undici vittorie consecutive pareggiando in extremis contro la Lazio. Partita disputata in maniera ottima dai ragazzi di mister Baroni che mettono in seria difficoltà i bergamaschi. Specialmente nel primo tempo, chiuso in vantaggio grazie alla rete di Dele-Bashiru. Nella ripresa, invece, la squadra di Gian Piero Gasperini prende il controllo delle operazioni e riesce a pareggiare in extremis grazie alla rete del subentrato Brescianini.
Negli altri due anticipi del sabato, pomeriggio ore 15:00, il Genoa vince in trasferta sul campo dell’Empoli con il punteggio di 1-2. Rendimento pazzesco per Patrick Vieira sulla panchina del Grifone, con ben nove punti conquistati in sei partite. Per la precisione: due vittorie, tre pareggi e una sola sconfitta (contro il Napoli). Nell’altro anticipo, sempre dal sapore di scontro diretto per la salvezza, il Parma vince all’ultimo respiro in casa contro il Monza. Partita dai tanti episodi, che viene decisa da una rete al 98′ di Valenti che regala il successo ai crociati per 2-1.
Nella domenica di Serie A, successo sudato, anzi sudatissimo, per il Napoli che contro il Venezia sbatte più volte sul muro del portiere lagunare Stankovic. Il figlio d’arte, infatti, per quasi ottanta minuti para tutto quello che passa dalle sue parti. Compreso il calcio di rigore nella prima frazione di Romelu Lukaku. Nulla può, però, in occasione della rete decisiva di Giacomo Raspadori che regala ai partenopei una vittoria importantissima che permette loro di agganciare l’Atalanta in vetta alla classifica.
Pareggi, gol e tante emozioni nelle altre tre sfide dalla domenica. Partiamo da quella delle 12:30 che oppone Udinese e Torino. Padroni di casa che, a cavallo dei due tempi, si portano sul doppio vantaggio prima di essere ripresi sul 2-2 dalle reti di Che Adams e Ricci.
Stesso risultato, ma andamento diverso, nell’affascinante incontro tra Juventus e Fiorentina. Partita dalla stesso copione sia nel primo che nel secondo tempo. Vale a dire: vantaggio bianconero, siglato in entrambi i casi da Khéphren Thuram, e aggancio Viola prima con Kean e, poi, nel finale di gara, con Sottil che scaraventa in porta il 2-2 conclusivo.
Tanto spettacolo e poco equilibrio anche nel posticipo serale tra Milan e Roma. Gara in cui accade tutto nel primo tempo, almeno in termini di gol, e che costa la panchina a Paulo Fonseca. Una decisione sicuramente inevitabile, ma rivedibilissima nei modi in cui è stata presa e comunicata dalla società rossonera.
Quest’ultima, oltre a peccare in qualche qual modo di arroganza e a essere contestata ancora una volta da tutto San Siro, risulta inesistente anche in serate che vedono l’esonero del proprio allenatore. Lo stesso Fonseca, tra l’altro, è stato mandato in conferenza stampa da solo e senza comunicargli prima la decisione di essere sollevato dal proprio incarico. La non sconfitta, ovvero il pari per 1-1 contro i giallorossi, è l’unica notizia positiva di una serata e di un 2024 completamente da dimenticare per il Diavolo.
L’ultima giornata di Serie A del 2024 si chiude con i due posticipi del lunedì. Partiamo da quello delle 18:30 che vede il Como superare il Lecce con il punteggio di 2-0. Dopo aver sbagliato un rigore nel primo tempo, Nico Paz sblocca la partita nella ripresa. Poco dopo, arriva anche il raddoppio di Patrick Cutrone che mette al sicuro i tre punti.
In serata, alle 20:45, è il momento di un ricco di emozioni e polemiche Bologna-Verona. Partita che vede i padroni di casa passare in vantaggio con Dominguez, prima di essere rimontati nel finale di prima frazione con le reti di Sarr e Tengstedt. Nel secondo tempo, dopo neanche dieci minuti, viene espulso Tommaso Pobega che lascia i rossoblu in dieci uomini. Nonostante ciò, i ragazzi di mister Italiano disputano un secondo tempo davvero straordinario e pareggiano i conti con ancora Dominguez. Nel finale, però, arriva la più amara delle beffe con la sfortunata autorete di Castro che condanna il Bologna a una immeritata sconfitta per 2-3.
TOP
VALENTI: è lui il protagonista di una partita fatta di tanti episodi e dal finale a sorpresa. Il calciatore argentino, prima, svolge al meglio il proprio ruolo di difensore salvando un tiro sulla linea di porta. Poi, all’ultimo secondo, indossa il mantello e si traveste da supereroe con una deviazione di testa che fa volare via il Parma dalla zona retrocessione. LA DECIDE LAUTARO, non Martinez, ma VALENTI.
BARELLA: prendete il vostro artista preferito e mettetelo sulla tela di un campo da calcio. Prenderà automaticamente le sembianze del centrocampista italiano dell’Inter. Nella cornice di casa sua, la Sardegna, il pittore Barella tira fuori due assist che sanno di artista visionario. Di quelli che, prima, si disegna l’azione in testa e, poi, la dipinge sul rettangolo di gioco. Il secondo assist, quello per Lautaro, è una PENNELLATA DI GRANDE CLASSE.
STANKOVIC: a proposito di Inter, il portiere serbo cresciuto proprio in casa nerazzurra, tira fuori una prestazione mostruosa che viene scalfita solamente dalla rete di Raspadori. Per ottanta minuti circa, l’estremo difensore del Venezia para tutto e di più. Compreso il rigore di Lukaku e la conclusione vis a vis sempre con il belga nel secondo tempo. Incolpevole nella rete subita, UN MURO nel resto della partita.
KEAN: la sentiva, e come se la sentiva, la partita. Contro la sua ex squadra, a Torino, con una voglia di mostrare tutto quello di cui è capace e che non ha mostrato alla Juventus, l’attaccante che si sta prendendo la Fiorentina sulle spalle, tira fuori una prestazione clamorosa. Segna. Vince i duelli con i difensori bianconeri. Diventa il pericolo numero uno per una difesa che lo marca con ben quattro uomini addosso in occasione del pari definitivo di un Sottil, invece, lasciato solo. Dopo un fallo subito nel primo tempo, si scrolla le spalle e mostra i muscoli (tipica esultanza di LeBron James in NBA). Poi, gli scappa un sorriso. Ecco, il segreto della sua fin qui incredibile stagione è proprio questo: A FIRENZE È TORNATO A SORRIDERE.
FLOP
DE KETELAERE: questa volta, almeno per questa volta, non basta solamente il suo talento per far male a una Lazio che riesce a ingabbiare il suo estro. La sua partita dura poco più di un’ora ma Zaniolo, con il solo assist acrobatico per Lookman nell’azione del gol del pari, ha già fatto più di lui. Per una volta in stagione, MAI IN PARTITA.
LUKAKU: e dire che la sua prestazione personale dal punto di vista della centralità nel gioco partenopeo non è stata così male. Ha lottato da solo contro i tre difensori del Venezia, ha giocato di sfonda per i compagni, si è creato pure delle occasioni. Peccato, però, che le ha sciupate tutte. Compreso il calcio di rigore nel primo tempo. Insomma, una partita e una sua stagione che potremmo definire come il classico “muro in faccia”. Il belga, però, questa volta, SBATTE SUL MURO STANKOVIC.
MILAN: “abbiamo assistito a una scena surreale, a memoria non ricordo episodi simili”, Fabio Caressa al Club dopo aver visto Paulo Fonseca lasciato solo in conferenza stampa, ignaro dell’imminente esonero. “È ridicolo quello che sta succedendo questa sera nel Milan. Queste cose non accadono in Italia neanche in terza categoria”, il commento di Sandro Sabatini a Pressing. Parole sicuramente forti, ma che descrivono l’attuale presidenza e dirigenza rossonera. Alla fine, giustamente, Fonseca se ne va. Ma da signore quale egli è. Società e dirigenti (che l’hanno scelto tanto contenti in estate) rimangono…nell’anonimato e senza metterci la faccia. E VA BENE CHE “L’AMERICA È LONTANA, DALL’ALTRA PARTE DELLA LUNA”, MA UNA SOCIETÀ IMPORTANTE, PRESTIGIOSA E STORICA COME IL MILAN NON LA GESTIREBBERO COSÌ NEANCHE SU MARTE.
Fonte Foto in Evidenza: Lega Serie A (X)
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.
Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.
Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.
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