Victor Osimhen, uno dei protagonisti principali del Napoli nelle ultime stagioni, si trova ora in una situazione paradossale. Nonostante i successi recenti, tra cui uno Scudetto e il titolo di capocannoniere della Serie A, il futuro dell’attaccante nigeriano è più incerto che mai. Questa estate, infatti, Osimhen sembrava destinato a lasciare la squadra partenopea, ma una serie di circostanze lo hanno trattenuto all’ombra del Vesuvio, pur rimanendo ai margini del progetto tecnico del nuovo allenatore Antonio Conte. Quest’ultimo è arrivato a Napoli con il classe ‘98 già da tempo sul piede di partenza.
Osimhen è approdato al Napoli nell’estate del 2020, acquistato dal Lille per la considerevole cifra di circa 80 milioni di euro (50 milioni cash più i cartellini di Karnezis, Manzi, Liguori e Palmieri), che lo rende il calciatore più oneroso nella storia del club partenopeo. Nei quattro anni trascorsi in azzurro, ha totalizzato 133 presenze, 76 reti e 18 assist tra Serie A, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa italiana. La sua stagione migliore è stata senza dubbio quella del 2022-2023, dove ha segnato 31 gol in 39 presenze complessive, contribuendo in maniera decisiva alla conquista dello Scudetto e laureandosi capocannoniere della Serie A con 26 gol in 32 presenze.
Un’annata che gli è valsa anche la conquista del premio di Miglior attaccante del campionato e di Calciatore africano dell’anno, oltre che dell’ottavo posto nella classifica del Pallone d’oro. Nel 2021-2022, Osimhen aveva anche vinto il premio di Miglior under-23 della Serie A. Lo scorso dicembre, il Napoli ha blindato il suo gioiello con un rinnovo di contratto fino al 30 giugno 2026. Per lui uno stipendio di 10 milioni di euro a stagione e una clausola rescissoria di 130 milioni di euro.
Questa mossa sembrava un preludio a un trasferimento da record durante il mercato estivo del 2024, con club come Chelsea e Paris Saint-Germain, che ha recentemente perso Kylian Mbappé, fortemente interessati a ingaggiare il nigeriano. Nonostante l’interesse di squadre di prima fascia, la clausola rescissoria elevata e le richieste economiche di Osimhen hanno dissuaso eventuali acquirenti. Il Napoli, che aveva già iniziato a pianificare il futuro senza di lui, ha acquistato Romelu Lukaku dal Chelsea come suo sostituto.
Il nuovo allenatore Antonio Conte, che si è trovato a gestire una situazione delicata, ha dovuto fare affidamento su Raspadori e Simeone nelle prime uscite stagionali, con risultati altalenanti: una vittoria stentata ai rigori contro il Modena in Coppa Italia e un 3-0 in casa contro il Bologna, inframezzati da una sconfitta per 3-0 contro il Verona nella prima giornata di campionato. Il debutto di Lukaku, subentrato al 62’ a Raspadori contro il Parma, ha propiziato la seconda vittoria consecutiva. Il belga si è reso autore del gol del momentaneo 1-1 nei minuti di recupero, prima del definitivo 2-1 siglato da Anguissa.
Osimhen è rimasto a Napoli ed è stato escluso dalla lista della Serie A, così come Mário Rui. Il suo valore di mercato, secondo Transfermarkt, si attesta intorno ai 100 milioni di euro, ma nessun club è stato disposto a pagare la clausola rescissoria o a soddisfare le richieste del Napoli. Con il mercato in Europa ormai chiuso, rimane solo l’opzione Arabia Saudita, dove la sessione di calciomercato estiva chiuderà il 2 settembre. Tuttavia, non ci sono segnali concreti di un trasferimento imminente, come spiegato anche dal direttore sportivo Giovanni Manna.
L’Al-Ahli aveva messo sul piatto la seguente offerta: tra i 75 e gli 80 milioni di euro più bonus nelle casse del Napoli per il cartellino dell’attaccante nigeriano, cui era stato proposto un quadriennale da circa 40 milioni annui. Il rifiuto degli azzurri ha bloccato l’approdo del classe ‘98 in Arabia Saudita, che sembrava ormai a un passo. Il club di Gedda, dove militano vecchie conoscenze della Serie A come Kessié, Demiral e Ibañez, si è cautelato con Ivan Toney, prelevato dal Brentford per 40 milioni di sterline.
Con i suoi 76 gol complessivi con la maglia del Napoli, Osimhen è il tredicesimo miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del club partenopeo, nonché il quarto tra i giocatori ancora in attività. Davanti a lui soltanto Edinson Cavani e i suoi ex compagni di squadra Dries Mertens e Lorenzo Insigne. L’eroe mascherato che ha contribuito a scrivere un importantissimo capitolo della storia del Napoli con le sue eroiche imprese, però, ha da tempo smesso il mantello e la maschera, perdendo in poco tempo lo status di simbolo e trascinatore della squadra azzurra.
Se già lo scorso anno il suo atteggiamento aveva lasciato non poco a desiderare, con i tifosi già delusi dalla pessima stagione dei campioni d’Italia in carica, piazzatisi al decimo posto, quest’estate la telenovela Osimhen ha segnato la rottura definitiva tra calciatore, squadra e città. La situazione di Osimhen, dunque, rappresenta un caso emblematico di come una relazione tra un club e il suo giocatore possa deteriorarsi, peraltro in pochissimo tempo, nonostante i successi e le gioie condivise. Casi del genere, purtroppo, sono sempre più all’ordine del giorno nel mondo del calcio moderno, in cui le società si ritrovano spesso a fare i conti con pretese e capricci dei propri tesserati e dei rispettivi procuratori.
L’attaccante nigeriano, fino a poco tempo fa un vero e proprio eroe sotto il Vesuvio, si trova ora in una posizione a dir poco scomoda, con un futuro che appare sempre più incerto. Con il Napoli che cerca di adattarsi alla nuova realtà senza il suo bomber, resta da vedere come si evolverà questa vicenda nei prossimi mesi. Nel frattempo, la città partenopea sembra aver già dimenticato il centravanti simbolo del terzo Scudetto. Il presente si chiama Romelu Lukaku, erede in campo e nei cuori dei tifosi di un Osimhen che ha ormai rotto definitivamente con l’ambiente.
La sua maglia numero 9, però, resterà libera, in quanto il belga ha scelto di indossare il numero 11. Non un fatto inedito per il Napoli, che già nel 2016 si trovò a fare i conti con la partenza di Gonzalo Higuaín. Dopo lo storico record di 36 gol in Serie A, poi eguagliato da Ciro Immobile nel 2020, infatti, il Pipita si trasferì alla Juventus e la sua maglia numero 9 rimase libera. A inizio stagione fu il suo sostituto Arkadiusz Milik a far sognare i tifosi a suon di gol.
A porre rimedio al grave infortunio occorso al polacco fu la mossa a sorpresa di Sarri. Il tecnico toscano spostò Dries Mertens nel ruolo di centravanti, facendo le fortune degli azzurri. Il belga è il miglior marcatore all-time del Napoli con 148 gol, di cui 67 nel triennio di Sarri. Stavolta, invece, toccherà al binomio vincente Conte-Lukaku (da un belga all’altro, dunque) rendere il meno amaro possibile il surreale epilogo dell’avventura di Osimhen a Napoli. In questo senso, Big Rom ha già fatto capire le sue intenzioni, timbrando il cartellino al debutto.
Fonte foto in evidenza: Eurosport
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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