Il giovedì di calcio europeo prende il via alle 18:45, con la Fiorentina che riceve al Franchi gli sloveni del Celje, già sconfitti 2-1 all’andata in trasferta, nella gara di ritorno dei quarti di finale di Conference League. Alle 21, invece, tocca alla Lazio, che all’Olimpico ha l’arduo compito di ribaltare il 2-0 incassato all’andata sul campo del Bodø/Glimt e staccare il pass per le semifinali di Europa League.

Moise Kean, autore del gol del definitivo 2-2 nella sfida tra Fiorentina e Celje. I viola si qualificano alle semifinali di Conference. (Fonte: ACF Fiorentina).

Conference League, Fiorentina in semifinale

Privo degli squalificati Dodô, Matías Moreno e Zaniolo, Palladino punta sulla coppia d’attacco Gudmundsson-Kean, Folorunsho e Parisi sulle corsie esterne e Mandragora, Cataldi e Fagioli in mezzo al campo. In difesa, invece, spazio al terzetto composto da Pongračić, Comuzzo e Ranieri a protezione della porta difesa da De Gea. Dopo poco più di 10’, Pongračić va vicino al vantaggio con un colpo di testa su cross di Mandragora. Cinque minuti dopo, il difensore croato serve Kean in area, ma Ricardo Silva si oppone al tentativo dell’attaccante della Nazionale.

Al 24’, si fa vedere anche il Celje: attento De Gea su un tiro di Svetlin. Poco dopo, Mandragora impegna Ricardo Silva di testa, con il portiere portoghese che respinge, ripetendosi cinque minuti più tardi su Ranieri. Al 37’, Pongračić imbuca per Mandragora, che non lascia scampo a Ricardo Silva e bissa il gol dell’andata. Nel finale della prima frazione di gioco, gli ospiti provano a rispondere con Delaurier-Chaubet, ma De Gea non si fa sorprendere.

Al 54’, gli ospiti pareggiano con Matko, che batte De Gea col destro, per poi completare clamorosamente la rimonta dieci minuti dopo con Nemanič. Quest’ultimo va a segno di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Seslar, pareggiando i conti nel computo totale. La gioia degli sloveni, tanto inattesa quanto improvvisa, dura però poco: al 67’, infatti, Kean trova il 2-2 con un destro a giro.

Dieci minuti più tardi, segna ancora una volta Ranieri, già in gol all’andata, ma la rete del difensore viene annullata per posizione di fuorigioco. Stessa sorte per Kean, che all’89’ firma la doppietta personale col mancino, ma è in fuorigioco al momento dell’assist di Richardson. Dopo 6’ di recupero, la gara si conclude sul 2-2, risultato che permette alla Fiorentina di qualificarsi per il terzo anno di fila alle semifinali di Conference League, dove affronteranno il Real Betis.

Al rientro dall’infortunio, il Taty Castellanos timbra subito il cartellino, siglando il suo primo gol da febbraio. (Fonte: UEFA Europa League).

Europa League, Lazio eliminata ai rigori

Rispetto alla gara d’andata, Baroni schiera dal primo minuto Lazzari, Rovella e Castellanos. Alle spalle del Taty, spazio a Isaksen, Pedro e Zaccagni. Il Bodø/Glimt, dal canto suo, conferma in toto l’undici titolare capace di vincere 2-0 in Norvegia. Al 5’, i norvegesi fanno tremare la retroguardia biancoceleste, ma Blomberg non trova la porta. La risposta dei padroni di casa arriva poco meno di un quarto d’ora dopo, con Haikin che respinge un tentativo di Pedro.

Al 20’, la Lazio sblocca il match sull’asse Isaksen–Castellanos: grande giocata del danese, che dalla destra mette in mezzo per l’argentino, bravo a battere a rete di tacco. Qualche minuto dopo, i due confezionano un’altra azione degna di nota, con il Taty che sfiora la traversa dal limite dell’area. Al 39’, Lazzari prova ad approfittare di una disattenzione della retroguardia avversaria, ma il suo mancino termina di poco alto. Nel finale, Romagnoli va vicino al raddoppio sugli sviluppi di un calcio d’angolo.

Al 45’, Zaccagni colpisce la traversa di testa su cross di Gila. Nel recupero, Mandas salva la Lazio su un calcio di punizione insidioso di Berg. In avvio di ripresa, Zaccagni ci prova di prima col sinistro su un cross rasoterra di Pedro, ma il tentativo dell’ex Verona è centrale e non crea problemi ad Haikin. Al 59’, Marušić rischia con un retropassaggio, ma Blomberg non inquadra la porta. Due minuti dopo, il montenegrino salva su Hogh, che non riesce a sfruttare un ottimo suggerimento di Hauge.

Poco dopo l’ora di gioco, Pedro ci prova al volo su assist di Zaccagni, ma Haikin non si fa sorprendere. Il portiere del Bodø/Glimt viene poi graziato da Castellanos al 64’, con l’argentino che scivola sul più bello, e al 67’ si oppone a Zaccagni in uscita. Nel recupero, Helmerson spreca clamorosamente un’ottima occasione a due passi da Mandas. Al 93’, Noslin trova il gol del 2-0 che permette alla Lazio di evitare l’eliminazione e giocarsi il passaggio del turno ai supplementari.

All’inizio del primo tempo supplementare, Nuno Tavares è costretto a uscire per un nuovo infortunio muscolare. Il laterale portoghese era subentrato a Marušić al 68’. Al 99’, Dia cala il tris con un colpo di testa su assist di Guendouzi. In avvio di secondo supplementare, Berg ci prova dalla distanza, senza successo. Poco dopo, Helmersen, che si era divorato il gol qualificazione alla fine dei regolamentari, va a segno di testa su cross di Määttä e ristabilisce la parità tra le due squadre tra andata e ritorno.

Ai rigori, sbagliano Hauge da una parte e Tchaouna dall’altra. Entrambi si fanno parare i rispettivi tiri, mentre segnano Dia per la Lazio e Fet e Sörli per il Bodø/Glimt. Tocca poi a Noslin, che manda malamente a lato. Moe e Guendouzi non falliscono, Berg sì (conclusione alta sopra la traversa) e Castellanos ha la chance di pareggiare i conti per andare a oltranza. Il Taty, però, si fa parare il tiro da Haikin, sancendo l’eliminazione della Lazio.

Fonte foto in evidenza: Lega Serie A 

Dennis Izzo

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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.

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