L‘arrivo di Ralf Rangnick sulla panchina dell’Austria ha segnato una svolta significativa per la Nazionale, trasformandola da squadra noiosa e poco ispirata in una delle formazioni più interessanti a Euro 2024. Conosciuto per il suo stile di gioco aggressivo e per aver introdotto il Gegenpressing, Rangnick ha rapidamente impresso la sua impronta sulla squadra, portando un’energia e una strategia che hanno catalizzato un vero e proprio rinascimento calcistico per l’Austria.
La bontà del lavoro del tecnico tedesco è stata premiata con un ottimo percorso agli Europei in Germania. L’Austria ha iniziato il suo cammino a Euro 2024 con una prova di carattere contro la Francia vicecampione del mondo, perdendo sfortunatamente 1-0 a causa di un rocambolesco autogol di Wöber. Un ko archiviato immediatamente con la convincente e cruciale vittoria contro la Polonia, battuta per 3-1 grazie alle reti di Trauner, Baumgartner e Arnautović su rigore (vano, per i polacchi, il momentaneo pareggio di Piątek).
L’esultanza dei giocatori dell’Austria nel match vinto 3-2 con l’Olanda all’Olympiastadion di Berlino. (Fonte: ÖFB – oefb.at).
Contro ogni pronostico, l’Austria ha vinto il gruppo D di Euro 2024, concludendo il girone con 6 punti, davanti alle più quotate Francia e Olanda, rispettivamente seconda con 5 punti e terza con 4, e alla deludente Polonia, prima squadra ad essere eliminata dal torneo. Questo risultato non solo dimostra la qualità del lavoro di Rangnick, ma anche la determinazione e la crescita della squadra sotto la sua guida.
Prima del suo arrivo, l’Austria stentava a trovare la propria identità calcistica, con una serie di prestazioni deludenti che avevano allontanato i tifosi. Rangnick non ha solo cambiato il modo di giocare della squadra, ma ha anche riacceso l’entusiasmo attorno alla Nazionale austriaca, dimostrando che il calcio può essere uno strumento potente di unità e identità nazionale. Il Professore ha anche fatto debuttare o inserito in pianta stabile in rosa numerosi giovani talenti, molti dei quali si stanno mettendo in mostra agli Europei in terra tedesca.
Tra questi figurano i centrocampisti 23enni Alexander Prass, in forza allo Sturm Graz, con cui ha vinto campionato e Coppa d’Austria, Nicolas Seiwald del Lipsia, divenuto definitivamente titolare proprio con Rangnick, e Matthias Seidl del Rapid Vienna. Non sono da meno il portiere di riserva Niklas Hedl (23enne del Rapid Vienna), il difensore classe 2003 Leopold Querfeld, che milita nell’Union Berlino, e Romano Schmid, centrocampista di 24 anni del Werder Brema. Menzione speciale per il talentuoso esterno del Wolfsburg Patrick Wimmer, 23 anni compiuti da poche settimane.
Tutta la gioia di Ralf Rangnick dopo la decisiva vittoria dell’Austria con l’Olanda nell’ultima gara del gruppo D degli Europei. (Fonte: ÖFB – oefb.at).
I giovani sopracitati sono stati inseriti in un gruppo molto esperto, con il commissario tecnico Rangnick che li ha affiancati sapientemente ai vari Arnautović, Sabitzer, Alaba (non convocato per gli Europei a causa di un infortunio, ma presente in Germania al seguito della squadra), Baumgartner, Grillitsch, Danso, Laimer, Gregoritsch e Posch. L’approccio tattico di Rangnick, basato su transizioni rapide e pressing alto, ha portato a un calcio più avvincente ed efficace. Le sue squadre danno priorità allo sviluppo di occasioni per vie centrali piuttosto che sulle corsie esterne. Al centro del suo approccio c’è la penetrazione e il dominio vicino alla porta, con gli esterni chiamati ad operare negli spazi centrali. Ciò consente ai terzini la libertà di avanzare sulle fasce.
Quest’impostazione permette attacchi rapidi centralmente con passaggi penetranti o cross dai terzini che si sovrappongono. Rangnick è noto anche per la sua predilezione per un calcio a ritmi altissimi. Il nativo di Backnang, infatti, desidera che la sua squadra concluda le ripartenze entro appena dieci secondi. Per allenare le transizioni, utilizza persino un orologio con conto alla rovescia negli allenamenti, insegnando ai giocatori a prendere decisioni rapide e a diventare più lesti in fase offensiva.
Il suo approccio, inoltre, mira a evitare il possesso di palla statico, che critica definendolo “simile alla pallamano”, nel caso in cui manchi di direzione e non produca occasioni da gol. La filosofia di Rangnick rappresenta una svolta dai canoni tradizionali, puntando a un gioco dinamico e mirato che massimizza le opportunità offensive pur mantenendo solidità difensiva e coesione collettiva.
Rangnick con Marcel Sabitzer, autore del gol del definitivo 3-2 contro l’Olanda. (Fonte: The Guardian).
Sotto la guida di Rangnick, l’Austria adotta solitamente un modulo 4-2-3-1 mirato a controllare il ritmo del gioco. Questo stile ha permesso alla squadra di competere contro avversari di alto livello, come dimostrato anche prima degli Europei. Durante le qualificazioni per Euro 2024, l’Austria ha ottenuto risultati impressionanti, concludendo la campagna di qualificazione a un solo punto di distanza dal Belgio capolista, fermato sull’1-1 a Bruxelles.
Das Team, inoltre, ha fatto registrare risultati degni di nota contro numerose squadre di livello. Tra questi, spiccano le vittorie contro Croazia (0-3 a Osijek in Nations League il 3 giugno 2022), Italia (2-0 il 20 novembre 2022), Germania (2-0 il 21 novembre 2023) e Turchia (6-1 il 26 marzo scorso), queste ultime tre in amichevole a Vienna, e il pareggio per 1-1 con la Francia in Nations League il 10 giugno 2022.
L’Austria festeggia un risultato a dir poco storico e prosegue il proprio trend positivo agli ordini del Professor Rangnick. Con lui in panchina, gli Unsere Burschen hanno vinto ben 12 delle 17 partite giocate dalle qualificazioni ad Euro 2024 ad oggi, segnando 36 gol e subendone 15 con una media di possesso palla superiore al 50% (54.4%). La sua avventura alla guida della Nazionale austriaca era iniziata nel peggiore dei modi, con quattro sconfitte nelle prime sei partite di Nations League.
Ralf Rangnick, 66 anni tra pochi giorni, è il commissario tecnico dell’Austria dall’aprile 2022. (Fonte: ÖFB – oefb.at).
Dopo una fase di rodaggio iniziale, l’Austria ha cambiato notevolmente marcia, perdendo soltanto due partite negli ultimi due anni: ko col Belgio nelle qualificazioni agli Europei nel 2023 e quest’anno con la Francia nella prima partita della rassegna continentale. Due sconfitte peraltro ininfluenti per gli austriaci, capaci comunque di centrare i propri obiettivi e fare addirittura meglio del previsto.
Dopo aver superato egregiamente uno dei gironi più difficili di Euro 2024, qualificandosi agli ottavi per la seconda edizione consecutiva, l’Austria si appresta ad affrontare la Turchia di Vincenzo Montella agli ottavi di finale, altra squadra che ha destato ottime impressioni nella fase a gruppi, riscattando pienamente il flop di tre anni fa. In caso di vittoria, gli uomini di Rangnick staccherebbero il pass per i quarti contro una tra Romania e Olanda.
Tra Europei e Mondiali, la Nazionale austriaca si è sempre fermata al primo turno o agli ottavi, arrivando ai quarti soltanto in due occasioni, in entrambi i casi ai Mondiali, rispettivamente nel 1934 e 1954, venendo eliminata in semifinale dalla futura vincitrice (Italia nel 1934, Germania Ovest nel 1954) in tutti e due i tornei. Negli anni ‘30, il capolavoro del Wunderteam, la squadra delle meraviglie allenata da Hugo Meisl, incanta il mondo, raggiungendo anche la finale ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936 (sconfitta con l’Italia di Vittorio Pozzo, che due anni più tardi avrebbe bissato il Mondiale vinto nel 1934).
In Germania, l’Austria può contare anche sul supporto di una tifoseria appassionatissima. (Fonte: ÖFB – oefb.at).
L’Austria recita un ruolo di primo piano nel panorama calcistico continentale e mondiale fino all’Anschluss, l’annessione da parte della Germania nazista nel 1938. Matthias Sindelar, ritenuto dai più il miglior calciatore austriaco di tutti i tempi, diventa il simbolo della resistenza al nazismo, rifiutando di giocare per i tedeschi e venendo trovato morto nel 1939, a 36 anni non compiuti, in circostanze mai del tutto chiarite. Nel dopoguerra, del Wunderteam non vi è più alcuna traccia. Tra il 1960 e il 1976, l’Austria non partecipa a nessuna edizione del Campionato europeo e della Coppa del mondo. Il debutto agli Europei avviene soltanto nel 2008, con gli austriaci che ospitano il torneo insieme alla Svizzera.
In attesa di tornare ai Mondiali (l’ultima partecipazione risale al 1998), l’Austria si sta pian piano riappropriando di ciò di cui i soprusi nazisti la privarono negli anni ‘30. Un gruppo compatto e coeso che pratica un calcio tanto divertente quanto efficace. Fino a poche settimane fa, in pochi avrebbero scommesso su Das Team, ma la compagine di Rangnick ha stupito tutti e non intende porsi limiti.
Fonte foto in evidenza: Eurosport
Dennis Izzo
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