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Il futuro europeo della Georgia tra la Spagna e le prossime elezioni legislative
28 Giugno 2024
Euro racconti

Il futuro europeo della Georgia tra la Spagna e le prossime elezioni legislative

Home » Voci di Sport » Calcio » Euro racconti » Il futuro europeo della Georgia tra la Spagna e le prossime elezioni legislative

“Provate a chiedere a un qualsiasi georgiano chi vincerà gli Europei. Un bambino, una signora anziana, un negoziante. Chiedeteglielo. Sapete cosa succederà? Vi guarderanno stupiti, come a dire sei scemo o cosa, e diranno: ‘La Georgia, ovviamente. Chi altro se non la Georgia?“. Queste, le parole di Kvicha Kvaratshkelia in un’intervista rilasciata a The Players’ Tribune prima dell’inizio di Euro2024. Già, perché il popolo georgiano è così. “Dove si mangia meglio? In Italia, Spagna o Giappone? Ahahah, in Georgia. Chi produce la miglior musica? La Georgia“.

Oggi, se provassimo a chiedere a un qualsiasi georgiano chi vincerà gli Europei, molto probabilmente, neanche ci guarderebbe in faccia. D’altronde, la nazionale georgiana non solo si è qualificata per la prima volta nella propria storia alla fase a gironi di un Europeo, ma ha anche passato il turno battendo all’ultima giornata del gruppo F il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Lo stesso CR7 che, nel 2013, inaugurava l’Academy della Dinamo Tbilisi dove sono cresciuti Kvaratshkelia e gli altri giocatori della nazionale. Una storia da film con undici ragazzi cresciuti in quella scuola calcio che, undici anni dopo, hanno battuto il Portogallo capitanato dal loro mito (Cristiano Ronaldo) conquistando una storica qualificazione agli ottavi di finale di Euro 2024.

Certo, la Spagna è una delle avversarie più difficili da affrontare, ma attenzione a sottovalutare la voglia di Europa della Georgia. Una nazione, quest’ultima, che spinge per l’ingresso tanto nell’Unione Europea quanto nell’élite del calcio europeo. “In Georgia, la gente ama il calcio. Dalle amichevoli alle partitelle in strada dei ragazzini, non c’è differenza: avrai sempre un pubblico”.

Euro 2024, il cammino della Georgia tra calcio e politica

Nel corso della storia, tante volte, il calcio (e lo sport in generale) hanno avuto un importante ruolo politico. Da portatore di pace a strumento per fondamentali battaglie sociali, spesso e volentieri, lo sport è un precursore di quello che poi effettivamente accade nelle settimane successive all’evento. E, anche in questo caso, potrebbe essere così. A pensarci bene, infatti, il cammino della nazionale georgiana a Euro 2024 starebbe anticipando un importantissimo percorso politico per la storia della Georgia stessa.

Kvaratskhelia e compagni contro la Spagna, domenica sera ore 21, agli ottavi di finale di un Europeo. Chi l’avrebbe mai detto che una nazionale (all’esordio europeo) composta da 26 giocatori che giocano in 17 campionati diversi sarebbe arrivata tra le migliori 16 nazionali d’Europa? Nessuno, se non il solo popolo georgiano che ha voglia di entrare, una volta per tutte, nell’Europa (che conta). Sia calcistica che politica.

A prescindere dal risultato finale di un ottavo di finale che sulla carta sembrerebbe impossibile, la Georgia si sta ormai apprestando a entrare nella nobiltà del calcio europeo. Così come, la stessa Georgia, seppur con alcune posizioni da chiarire e leggi da sistemare, si vuole apprestare a entrare nell’Unione Europea.

Una storia, questa, che inizia più di due anni fa, una settimana dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, quando il primo ministro della Georgia, Irak’li Gharibashvili, seppur vicino alle posizioni russe, ha firmato la domanda di adesione all’UE. Seguita, poi, nel dicembre del 2023, dalla concessione dello status di candidato che a Tbilisi è stata festeggiata come un gol a Euro 2024.

Un movimento calcistico in crescita, una voglia d’Europa

Un movimento calcistico in crescita. Un paio di giocatori da seguire con attenzione. Oltre al più forte e noto, Kvicha Kvaratskhelia, occhio al portiere Giorgi Mamardashvili (il migliore della fase a gironi alla pari con Donnarumma) e all’attaccante Georges Mikautadze, capocannoniere della competizione con tre reti. La rivelazione di Euro 2024, alla pari con l’Austria di Rangnick. Un percorso da sogno con i tifosi georgiani che hanno seguito la propria nazionale in Germania di città in città. Un palcoscenico prestigioso che la Georgia spera possa fare da trampolino per facilitare il processo d’ingresso nell’UE.

Quest’ultimo, però, non sarà facile. Come del resto, affrontare la Spagna. Vi sono da sistemare alcuni importanti tasselli. Il Consiglio europeo, infatti, ha espresso preoccupazioni riguardo una serie di riforme economiche e politiche che il governo georgiano tarda ad attuare. Soprattutto in materia civile, nel settore giudiziario e nella lotta alla corruzione. Vi è, poi, da chiarire un atteggiamento ambivalente con la Russia. Se con le parole il primo ministro georgiano si è detto contrario all’attacco russo in Ucraina, parlando con i fatti il governo ha dato priorità alla “normalizzazione” dei rapporti con Putin.

Anche per questo motivo, nel corso degli ultimi mesi, migliaia di persone si sono riversate nelle strade della capitale per protestare contro il governo e accelerare il proprio ingresso nell’Unione Europea. A tal proposito, neanche a farlo apposta, nel mese di ottobre ci saranno in Georgia delle importantissime elezioni legislative considerate, nei palazzi di Bruxelles, come un vero e proprio test sulla democrazia georgiana.

Il futuro europeo della Georgia tra la Spagna e le prossime elezioni

Il futuro europeo della Georgia, tra calcio e politica, passa dalla Spagna e dalle prossime elezioni. Battere le “Furie Rosse” significherebbe compiere un altro passo in avanti verso quel sogno chiamato Euro 2024 ed entrare definitivamente nell’élite del calcio europeo. D’altro canto, votare ed eleggere un presidente che assecondi la voglia d’Europa del popolo georgiano potrebbe diventare la terza tappa – dopo la domanda di adesione e la concessione dello status di candidato – del processo d’ingresso della Georgia nell’UE.

Alla Georgia e ai propri cittadini sarà chiesto di mostrare il proprio volto e la propria identità. Nel mese di ottobre, con la matita in mano, i georgiani avranno l’opportunità di riscrivere la storia e il futuro della propria nazione. Per quanto riguarda la storia calcistica, invece, a quella ci stanno già pensando Kvara e compagni. In questo caso, però, non c’è bisogno di chiedere ai georgiani chi vincerà i prossimi Europei. La risposta non è segreta ed è già nota. “La Georgia, ovviamente“.

Fonte Foto in Evidenza: adnkronos.com

Giuseppe Rosario Tosto

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About Giuseppe Rosario Tosto

Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali) ma, fin da piccolo, è appassionato di sport e giornalismo. Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando ancora bambino si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi“.

Entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva, con il passare del tempo è diventato uno dei due Coordinatori della Redazione. Oltre a far da Tutor per Tirocinanti e a svolgere il ruolo di Correttore di Bozze, al termine di ogni giornata di campionato cura personalmente la rubrica “Serie A, top&flop”. Un modo originale, con protagonisti i giocatori che si sono distinti in bene e in male, per vedere tutto quello che è successo nel fine settimana di calcio italiano.

Inoltre, coordina la squadra di Calciomercato, Europei e Mondiali. Scrive di tennis (il suo sport preferito, dopo il calcio) e NBA (non si contano più le notti passate in bianco per vedere le partite live). Infine, si occupa anche delle breaking news che concernono i temi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahinoi) guerre, passando per le storie più importanti e centrali del momento.

Il suo compito? Cercare di spiegare, nel miglior modo possibile, tutto quello che non sa!

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