Scorrono i titoli di codi sul film horror dell’Italia a Euro 2024. Troppa Svizzera per una nazionale italiana a tratti vergognosa. Senza idee. Senza qualità. Senza uno schema di gioco ben definito. Poca personalità e tanta, troppa, paura. Una squadra in totale balia degli avversari, che non riesce a spronarsi neanche dopo le reti subite. Sia dopo quella di Freuler, nel primo tempo, che dopo quella di Vargas a inizio ripresa. Una formazione quattro volte campione del mondo che, dopo un primo tempo pessimo, torna in campo e prende il secondo gol dopo circa trenta secondi non tirando mai fuori né orgoglio né grinta.
Un’Italia e un allenatore, Luciano Spalletti, letteralmente mangiati vivi sia dalla Svizzera che dalla tensione di una gara così importante. Perché se è vero che i giocatori in campo hanno fatto del loro peggio, non entrando mai partita, venendo travolti dagli avversari e bloccati dalla tensione, è altrettanto vero che il nostro c.t. poteva fare delle scelte diverse. Colui che doveva essere la guida, il punto di riferimento, il mentore, di un gruppo giovane e inesperto, si è rivelato inadatto quanto i giocatori a gestire la pressione di un evento importante come un Europeo.
Facile parlare con il senno del poi, ma è rivedibile la decisione di far giocare Darmian come terzino sinistro (sostituito solamente al 75esimo) che, in quella posizione, aveva già sofferto nel secondo tempo contro la Croazia. Rivedibile la scelta di far giocare tutte e tre le partite a un Di Lorenzo stanco e nettamente insufficiente. Rivedibile la decisione di lasciare in panchina Jorginho. Non che il centrocampista italiano sia nella miglior fase della propria carriera, ma è inconcepibile lasciarlo seduto oggi. Specialmente, se si dichiara ai giornalisti che è uno dei leader dello spogliatoio. A favore, tra l’altro, di un Fagioli che non ha reso come sperato.
Si potrebbe continuare ancora, ma per dire che il nostro c.t. non si è rivelato all’altezza basta raccontare l’episodio capitato intorno all’ora di gioco quando, Gigio Donnarumma (l’unico da salvare), cercava continuamente il suo sguardo per spingerlo a fare dei cambi (anche questi rivedibili) arrivati troppo tardi. La verità è che fare il commissario tecnico di una nazionale non è lo stesso mestiere di quando si allena una squadra di club.
Male, alla pari, o forse peggio di Luciano Spalletti, coloro che dovevano essere i trascinatori in campo di quest’Italia. Parliamo, ovviamente, di Nicolò Barella. Tranne nella partita d’esordio contro l’Albania, il centrocampista interista è apparso stanco rendendo ben al di sotto delle proprie potenzialità. Parliamo, ovviamente, di Federico Chiesa che, a oggi, è un elemento da ritrovare e recuperare. Vero che non viene mai schierato nel suo ruolo naturale, esterno d’attacco a sinistra, ma da uno come lui ci si aspetta sempre di più. Parliamo, ovviamente, di Gianluca Scamacca che ha disputato un pessimo Euro 2024. Quello che doveva essere il nostro riferimento offensivo, di partita in partita, è stato annientato dai difensori avversari di turno.
Alla frustrazione e alla delusione di una nazionale, di un popolo, di colui che scrive quest’articolo, fa da contraltare la dura verità: l’Italia viene dominata dalla Svizzera che con merito, organizzazione e qualità, vola ai quarti di finale di Euro 2024 dove affronterà la vincente dell’ottavo di finale tra Inghilterra e Slovacchia. Gli Azzurri tornano prematuramente a casa!
Fonte Foto in Evidenza: sportmediaset.it
Giuseppe Rosario Tosto
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