Calciomercato – l’ex giocatore di Barcellona e PSG e ormai Al Hilal torna nel suo Brasile, al Santos, dove tutto ha avuto inizio. Neymar, a quasi trentatre anni e dopo aver guadagnato un mucchio di soldi decide quindi di tornare in patria.
La sua è una carriera di alti e bassi, dove poteva fare di più nonostante abbia fatto tanto. Due trasferimenti uno più discusso dell’altro. Il primo dal Santos al Barcellona, e in seguito dal Barcellona al PSG. Un talento sconfinato che si specchia un po’ troppo spesso nelle sue giocate cercando in tutti i modi di prendere le eredità di fuoriclasse dei suoi connazionali ma anche di Messi e Cristiano Ronaldo. E c’era tutto per diventarlo, ma forse un po’ la sua testardaggine e un po’ l’ambiente che lo circondava ha fatto in modo che quel talento non raggiungesse mai la perfezione.
Sicuramente di coraggio ne ha avuto nel mettersi in gioco in una squadra particolare come il PSG nonostante il campionato non proprio eccelso. E forse proprio qui si è capito che i leader sono altri. È stata sicuramente la stella della squadra prima dell’acquisto di Mbappé e poi di Messi, ma gli è sempre mancato quel qualcosa in più che gli permettesse di vincere anche il Pallone d’Oro.
La sua avventura in Europa non è stata disastrosa, ma sicuramente poteva tornare a casa con qualche premio e soddisfazione in più. In Arabia Saudita con l’Al Hilal è sceso in campo sette volte in due anni tra campionato e coppe mettendo a segno un gol e tre assist. Fino alla rescissione del contratto e ai contatti con il Santos per tornare in Brasile.
La nascita del termine saudade è condivisa tra Portogallo e Brasile, ma è evidente che i brasiliani la sentono di più. Neymar, detto O Ney per il paragone con Pelé (O Rei) ad inizio carriera ed elogiato dallo stesso fuoriclasse brasiliano, è stato ed è ancora il prototipo del talento brasiliano. Parleremo solo al passato quando si ritirerà. Un talento che rispetto ad altri suoi connazionali ha dato di più, ma rimane il rammarico che poteva fare anche di più. Riabbraccerà il suo Santos dopo gli anni passati tra Europa e Asia. E se il Pallone d’Oro probabilmente non lo vincerà mai, magari spera ancora nel Mondiale che per un calciatore brasiliano è tutto. Quella nazionale di cui è capocannoniere con 79 gol.
Simmaco Munno
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Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.