Il tribunale di Catania ha disposto la cessazione dell’attività sportiva del Calcio Catania s.p.a. mettendo la parola fine ad una storia per certi versi “drammatica” che va avanti da tanto, troppo, tempo.
A determinare l’ufficialità di questa triste notizia l’uscita di scena dell’imprenditore Benedetto Mancini.
Quest’ultimo aveva partecipato alla base d’asta fallimentare per rilevare il club rossazzurro ma non è riuscito a versare i 500mila euro richiesti. Il laziale, infatti, ha versato “solamente” i 125 mila di caparra e un assegno circolare da 200mila arrivando a un totale di 325mila euro rivelatisi non sufficienti.
“Trattandosi di vicenda di particolare interesse sociale, si comunica che in data odierna la sezione fallimentare ha disposto la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica della Calcio Catania“, si legge nel comunicato stampa del tribunale etneo.
L’ora sportiva più buia per una città intera è scoccata.
La speranza è che quell’elefantino possa, al più presto, risorgere dalle ceneri come fosse una fenice.
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Giuseppe, classe 1999, aspirante giornalista, è laureato in Scienze Politiche (Relazioni Internazionali). Fin da piccolissimo è appassionato di sport e giornalismo.
Simpatiche, si fa per dire, le scene di quando da piccolo si sedeva nel bar del padre e leggeva la Gazzetta dello Sport “come quelli grandi”.
È entrato a far parte di Voci di Città, prima, come tirocinante universitario e, poi, come scrittore nella redazione generalista e sportiva. Con il passare del tempo, è diventato coordinatore sia della redazione sportiva che di quella generale di VdC. Allo stesso tempo, al termine di ogni giornata di campionato, cura la rubrica settimanale “Serie A, top&flop” e scrive anche delle varie breaking news che concernono i tempi più svariati: dallo sport all’attualità, dalla politica alle (ahimè) guerre passando per le storie più importanti, centrali o divertenti del momento.
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