I risultati non mentono: sono la Reggiana di coach Menetti e la Pallacanestro Varese di coach Caja le vere sorprese finora del girone di ritorno del campionato di Serie A di basket. Distogliendo infatti lo sguardo dal gruppetto di testa, è lampante come le due compagini accomunate dagli stessi colori sociali, il bianco e il rosso, si stiano guadagnando le luci della ribalta risalendo la china a suon di vittorie.
Con i successi ottenuti domenica entrambe le formazioni hanno portato il loro record nel girone di ritorno a quattro vittorie e nessuna sconfitta, un risultato sorprendente che ha immediatamente proiettato l’ultima (Varese) e la quint’ultima (Reggio Emilia) del girone di andata a ridosso delle prime otto posizioni della classifica che valgono la postseason.
Nei rispettivi percorsi di risalita dai bassifondi della graduatoria tutte e due hanno fatto scalpi più e meno importanti. La Grissin Bon per esempio, che aveva iniziato la propria striscia positiva battendo la Sidigas Avellino, domenica ha avuto la meglio per 81-70 su una Capo d’Orlando sempre più in crisi di risultati e fiducia, affossata nel finale dal cinismo di Della Valle, autore di tre triple di fila nell’ultimo minuto e cinquanta secondi che hanno messo definitivamente la parola fine alle speranze siciliane di uscire da un tunnel ad oggi pare davvero molto profondo (ottava sconfitta di fila).
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Varese invece, dopo Milano e Venezia, ha portato a casa l’ennesima vittoria contro una delle capoliste imponendosi con autorevolezza (100-72) e in maniera convincente al termine di un match dominato collettivamente sotto tutti i punti di vista fin dal primo quarto. Prova ne è il dominio in quasi tutte le voci statistiche (percentuali al tiro, rimbalzi, assist, stoppate) di una Openjobmetis che ha visto come principale finalizzatore di questa supremazia Aleksa Avramovic, capace con le sue 29 marcature (career high in Serie A) di far fronte anche all’assenza di Wells.
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— Pallacanestro Varese (@PallVarese) February 11, 2018
Il pesante ko (il secondo consecutivo) porta così Brescia ad abbandonare il terzetto di testa composto dalle solite note Avellino, Venezia e Milano. Tra le tre, nell’ultimo weekend, a faticare di meno per confermarsi al vertice è stata sicuramente la formazione campana alla quale, sfruttando il maggior tonnellaggio sotto canestro di Fesenko e Ndiaye e la precisione di Scrubb quando contava, è bastato poco più di un quarto per archiviare la pratica contro un’arrendevole Pistoia (101-71 lo score finale).
Vita decisamente più complicata l’hanno avuta la Reyer e l’EA7. La prima è riuscita ad uscire con i due punti in tasca da un campo difficile come quello di Cremona dove la Vanoli ha avuto addirittura il tiro per vincere per la partita sbagliato da Diener. Gli amaranto devono ringraziare la maggiore presenza avuta dai propri lunghi sotto i tabelloni per tutto il match (Peric 18 punti e 7 rimbalzi, Watt 17 punti e 4 rimbalzi) e la freddezza di Haynes e Johnson dalla lunetta nei tiri liberi fondamentali per strappare il successo esterno, obiettivo questo centrato anche dall’altra coinquilina al primo posto ovvero l’Olimpia Milano.
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Quest’ultima ha avuto bisogno di un quarto intero e di una pesante sfuriata da parte del proprio allenatore per svegliarsi dal torpore e cominciare a giocare con intensità e determinazione, componenti fondamentali poi per avere la meglio su una Happy Casa Brindisi per niente rassegnata che ha avuto nel sempre più incisivo Mesicek (17 punti per lui) e nel debuttante Lydeka (15 punti senza errori al tiro) i principali sbocchi della propria manovra offensiva. Fatale le è stato il terzo quarto (7-20) dove gli ospiti hanno stretto le maglie in difesa e con Theodore e Abass hanno iniziato a scavare il solco diventato decisivo successivamente nell’ultimo quarto sotto la spinta dell’MVP Micov (17 punti totali per lui di cui 7 negli ultimi 10 minuti) nell’ultimo periodo.
Si arriva in questo modo alla pausa per la Final Eight di Coppa Italia, che andranno in scena il prossimo weekend a Firenze, manifestazione che obbligherà il campionato a fermarsi fino al 3 marzo. Nel frattempo il basket italiano non si arresterà anzi, nelle gare secche al Mandela Forum le sorprese non dovrebbero mancare, visto il differente stato di forma di alcune squadre rispetto a quello mostrato al termine del girone d’andata: vediamo se sarà una delle attuali prime tre della nostra lega a conquistare, da favorite sulla carta, la coccarda tricolore destinata alla vincitrice del trofeo.
Federico Guido
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