All’Arena Bercy di Parigi, i padroni di casa della Francia e i formidabili Stati Uniti si contendono la medaglia d’oro del torneo di basket alle Olimpiadi 2024. Si tratta della quinta finale olimpica consecutiva per gli USA, reduci da quattro medaglie d’oro di fila. Un percorso iniziato a Pechino 2008, l’anno del Redeem Team, la squadra che riscattò la delusione di Atene 2004 (eliminazione in semifinale con l’Argentina, che poi si aggiudicò anche la finale con l’Italia), battendo 118-107 la Spagna, e proseguita con i successi di Londra 2012 (107-100 con la Spagna), Rio de Janeiro 2016 (96-66 con la Serbia) e Tokyo 2020 (87-82 con la Francia).
Tra i convocati degli Stati Uniti alle Olimpiadi di Parigi 2024 figurano 11 All-Star, 4 MVP e 7 campioni NBA. La squadra guidata da coach Steve Kerr ha stravinto il proprio girone, battendo senza particolari patemi d’animo Serbia (110-84), Sud Sudan (103-86) e Porto Rico (104-83), per poi sbarazzarsi del Brasile ai quarti di finale (122-87) e superare in rimonta la Serbia vicecampione del mondo in carica in semifinale (95-91, dopo aver anche toccato quota 17 punti di svantaggio).
Tra gli innumerevoli fenomeni tra le file della Nazionale a stelle e strisce, spiccano Kevin Durant, LeBron James e Stephen Curry. Il primo si è presentato a Parigi con 23 punti con 8/9 al tiro e 5/5 da dietro l’arco in 16 minuti in uscita dalla panchina nella prima partita del girone contro la Serbia. In occasione del successo col Brasile, inoltre, è diventato il miglior realizzatore nella storia di Team USA ai Giochi olimpici, toccando quota 494 punti totali.
Con la tripla doppia fatta registrare con la Serbia (16 punti, 12 rimbalzi e 10 assist), LBJ è diventato il primo giocatore con almeno due triple doppie alle Olimpiadi. Curry, dal canto suo, ha iniziato in maniera tutt’altro che esaltante la spedizione parigina (29 punti nelle prime quattro partite). Il giocatore dei Warriors è salito in cattedra nella semifinale con la Serbia. La sua prova da 36 punti, 8 rimbalzi, 2 assist e un recupero con 12/19 al tiro e 9/14 da tre risulta la seconda miglior prestazione alle Olimpiadi di un giocatore statunitense. Meglio di lui soltanto Carmelo Anthony, autore di 37 punti con 13/16 dal campo e 10/12 dalla lunga distanza contro la Nigeria a Londra 2012 in appena 14 minuti.
La Francia si appresta a disputare la sua quarta finale alle Olimpiadi e per la quarta volta dovrà vedersela con gli USA. L’obiettivo sarà inevitabilmente invertire la tendenza. I tre precedenti, infatti, risultano tre sconfitte: 65-21 a Londra 1948, 85-75 a Sidney 2000 e 87-82 a Tokyo 2020. I padroni di casa si sono piazzati al secondo posto nella fase a gruppi, totalizzando due vittorie (78-66 col Brasile e 94-90 col Giappone) e un ko per 85-71 con la Germania.
I ragazzi di Vincent Collet hanno poi sconfitto il Canada ai quarti (82-73) e la Germania campione del mondo in semifinale (73-69), guadagnandosi l’accesso alla finalissima delle Olimpiadi per la seconda edizione consecutiva. Trascinati dal talento sconfinato di Victor Wembanyama, che sta viaggiando a medie di 13.8 punti, 10.2 rimbalzi, 3.6 assist, 2.2 palle recuperate e 2 stoppate e ha messo a referto due doppie doppie, e dalla solidità e dall’esperienza di Isaia Cordinier (20 punti contro il Canada e 16 contro la Germania per il giocatore della Virtus Bologna), Guerschon Yabusele, miglior realizzatore dei suoi contro Canada e Germania, rispettivamente con 22 e 17 punti, Evan Fournier e Nicolas Batum, la Francia ha recentemente rinunciato a Rudy Gobert nel quintetto titolare.
Una mossa, quella di coach Collet, apparentemente azzardata, ma che sin qui ha dato i suoi frutti. Gobert ha totalizzato appena 8’ nelle due gare della fase a eliminazione diretta, con Victor Wembanyama spostato sotto canestro con Canada e Germania. In finale, Collet schiera Ntilikina, Cordinier, Yabusele, Batum e Wembanyama nel quintetto titolare. Una novità in casa USA è la titolarità di Kevin Durant. Prima volta nello starting five di Kerr per KD, insieme a Steph Curry, Devin Booker, LeBron James e Joel Embiid.
In avvio di gara, LeBron James scalda subito la Bercy Arena con una schiacciata delle sue. Dall’altra parte, Wembanyama non ci sta e risponde con una tripla. La Francia ha la chance del +4 con Yabusele, che però si fa stoppare da LeBron. Sul capovolgimento di fronte, Durant porta i suoi in vantaggio con una tripla. Wembanyama si prende ancora la scena con una gran giocata e una poderosa schiacciata che vale il nuovo sorpasso francese. Non si fa attendere la risposta di LeBron, che con un passaggio geniale manda a canestro Booker. Molto affascinante il duello tra il quasi quarantenne James e il ventenne Wembanyama, uno scontro generazionale che regala spettacolo a profusione.
Dopo un primo quarto molto equilibrato (20-15 per gli USA), le triple di Yabusele e Strazel cancellano il primo vero tentativo di fuga di Team USA. La schiacciata di Bilal Coulibaly costringe Kerr a chiamare timeout. La prima tripla della serata per Curry e la schiacciata di Adebayo riportano a quasi due possessi di vantaggio Team USA (+5). L’inarrestabile LeBron James conclude splendidamente al ferro con la mano sinistra per un gioco da tre punti che vale il 37-31 in favore dei suoi. Poco dopo, Curry e Durant combinano come ai vecchi tempi di Golden State: assist del numero 4, tripla del numero 7. La reazione della Francia porta alla super schiacciata di Yabusele in testa a LeBron, che commette anche fallo.
Nonostante la grande intensità dei francesi, Team USA gestisce il vantaggio e va all’intervallo avanti di otto punti (49-41). Non cambia il copione nel terzo quarto. Gli Stati Uniti toccano il massimo vantaggio della serata, un +13 propiziato da una conclusione vincente di Steph Curry da dietro l’arco. La specialità della casa è l’arma con cui il numero 4 statunitense firma anche il +14. La Francia non molla e si porta sul -9 (65-56) con la seconda tripla di Wembanyama. Fournier emula il suo compagno di squadra: la sua tripla porta i francesi a -6. LeBron James risponde con la tripla del +9 e l’alley-oop di Durant a Edwards riporta gli USA in doppia cifra di vantaggio. Fournier colpisce dalla lunga distanza per il -8, quindi Nando De Colo segna sulla sirena del terzo quarto per il -6 (irregolare la stoppata di Durant).
Nelle prime battute del quarto quarto, Lessort suona la carica con una gran schiacciata. Durant smorza l’entusiasmo del pubblico di casa con una tripla allo scadere dei 24 secondi che vale il +9. La Francia prova in tutti i modi a tenere vive le proprie speranze di vittoria, ma gli USA non mollano la presa e si portano ancora in doppia cifra di vantaggio (80-69) con una tripla di Jrue Holiday. A meno di 3’ dal termine, Wembanyama prende un rimbalzo offensivo dopo una stoppata subita da Yabusele e segna per il -3, ma subito dopo Curry va a bersaglio da tre e ricaccia indietro i transalpini.
Due tiri liberi di Durant riportano gli USA sul +8 a poco più di 2’ dalla sirena dell’ultimo quarto. Poco dopo tocca nuovamente a Curry prendersi la scena, con tre triple di pregevole fattura che spengono definitivamente i sogni di gloria della Francia. Gli Stati Uniti si impongono per 98-87, conquistando la loro diciassettesima medaglia d’oro nel basket alle Olimpiadi. Niente da fare per i padroni di casa, il cui obiettivo di chiudere con una vittoria davanti ai propri tifosi sfuma dinanzi a una vera e propria superpotenza cestistica.
Fonte foto in evidenza: USA Basketball
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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