Dieci anni dopo l’arrivo di Steve Ballmer, i Los Angeles Clippers sono pronti a tuffarsi in una nuova era. L’obiettivo dell’ex CEO di Microsoft era chiaro sin dall’inizio: rendere la franchigia una delle più forti e rilevanti in circolazione. Ad oggi, però, i Clippers non sono ancora riusciti a coronare il sogno di vincere il loro primo titolo NBA. A prescindere da ciò, la stagione che sta per cominciare si preannuncia speciale per i californiani, che avranno una nuova casa.
Si tratta dell’Intuit Dome, l’arena nuova di zecca in cui la squadra ha già disputato due gare di preseason, ottenendo due nette vittorie, rispettivamente contro i Dallas Mavericks (110-96) e i Sacramento Kings (113-91). I tifosi sperano che rappresenti l’inizio di un’epoca vincente, dopo le tante delusioni con cui hanno dovuto fare i conti dal 1984, anno in cui i San Diego Clippers si spostarono a Los Angeles, ad oggi.

Kawhi Leonard, Paul George e il proprietario dei Los Angeles Clippers Steve Ballmer nel 2019. (Fonte: Stadium Astro).
Prima dell’arrivo di Steve Ballmer, infatti, la franchigia era stata per decenni una delle meno competitive della NBA. Tra il 1997 e il 2011, i Clippers hanno preso parte a una sola edizione dei playoff, peraltro fermandosi al primo turno. A peggiorare la situazione, gli scandali legati all’ex proprietario Donald Sterling. Con l’ingresso di Ballmer nel 2014, i Clippers sono stati proiettati in una nuova dimensione. Dal punto di vista sportivo, sono arrivati giocatori del calibro di Kawhi Leonard e Paul George (estate 2019). I due, nei piani dell’ambizioso proprietario, avrebbero dovuto portare la squadra ai vertici della NBA.
Il primo anno di Leonard e George si è concluso con un’eliminazione in semifinale di Conference contro i Denver Nuggets, dopo aver sprecato un vantaggio di 3-1 nella serie. Dopo aver raggiunto le Finali di Conference per la prima volta nella loro storia, perdendo 4-2 contro i Phoenix Suns dell’ex di turno Chris Paul nel 2021, i Clippers hanno fatto registrare una serie di risultati negativi in postseason.

Si avvicina il debutto ufficiale in NBA dell’Intuit Dome, che sarà teatro della gara Los Angeles Clippers e Phoenix Suns. (Fonte: TimeOut).
Tuttavia, l’assenza di successi sul campo non ha diminuito l’entusiasmo e la visione a lungo termine di Ballmer, che ha continuato a investire tempo e risorse per trasformare l’organizzazione. Lo dimostra appieno la creazione della nuova arena. Nonostante il contratto decennale firmato nel 2013 con l’allora Staples Center, Ballmer aveva da sempre manifestato l’intenzione di fornire alla squadra una propria casa, separata dai Lakers e dai Kings della NHL.
L’obiettivo era chiaro: offrire ai Clippers un’identità indipendente, svincolandoli dall’ombra dei Lakers, la franchigia più iconica della città. Nell’estate 2021 sono iniziati i lavori per la costruzione dell’Intuit Dome a Inglewood, una struttura da 18.000 posti a sedere che rappresenta un salto nel futuro per l’intero panorama sportivo.

L’Intuit Dome di Inglewood, nuova arena dei Los Angeles Clippers, vista dall’esterno. (Fonte: NBA.com).
L’arena, costata circa 2 miliardi di dollari, non è solo un campo da basket, ma un vero e proprio simbolo di ciò che i Clippers vogliono diventare. L’Intuit Dome è dotata di tecnologie avanzatissime che trasformeranno il modo di vivere le partite. Uno dei suoi elementi più impressionanti è l’Halo Board. Si tratta di un maxischermo a 360 gradi che offre una visualizzazione a doppia faccia, consentendo agli spettatori di seguire la partita con statistiche, replay, highlights e contenuti multimediali in tempo reale.
I tifosi accedono all’arena utilizzando la tecnologia di riconoscimento facciale. Si tratta di una novità rivoluzionaria, pensata per integrare l’esperienza dal vivo con il supporto tecnologico di chi solitamente guarda la partita da casa. La struttura è dotata di 1.500 bagni e prese di corrente per ogni singolo posto a sedere, in modo da garantire il massimo comfort ai tifosi ed evitare lunghe code.
Un altro aspetto chiave è il Wall, una sezione dell’arena con 4.500 posti riservati esclusivamente ai tifosi più accaniti dei Clippers. Ispirato alla tradizione europea del tifo organizzato, questo settore è stato progettato per creare un’atmosfera elettrica e coinvolgente, con prezzi accessibili e un dress code che punta a evitare la presenza di tifosi avversari.

James Harden e Kai Jones si divertono durante una sessione d’allenamento all’Intuit Dome. (Fonte: LA Clippers).
L’Intuit Dome non è solo una struttura all’avanguardia, ma rappresenta un passo cruciale per rafforzare l’identità dei Clippers e il loro legame con la città di Los Angeles. Se i Lakers sono tradizionalmente associati al glamour e alle celebrità di Hollywood, i Clippers vogliono diventare la squadra della “gente comune”, con un forte coinvolgimento delle comunità locali.
L’inaugurazione ufficiale dell’Intuit Dome è prevista per la prima gara di regular season contro i Phoenix Suns di Kevin Durant, Devin Booker e Bradley Beal. Inoltre, l’Intuit Dome è già stata scelta come sede per l’All-Star Game del 2026 e alcune partite delle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

La suggestiva cornice dell’Intuit Dome in occasione della gara di preseason tra Clippers e Mavericks. (Fonte: LA Clippers).
La visione di Ballmer ha già rivoluzionato il modo in cui i Clippers sono percepiti nel mondo dello sport, ma dal punto di vista sportivo, la squadra di Lue non sta attraversando un gran periodo. Reduci da un ko al primo turno dei playoff, i Clippers non raggiungono le semifinali di Conference dal 2021.
Inoltre, sul piano salariale sono praticamente bloccati. Il 33enne Kawhi Leonard è sotto contratto per altre tre stagioni. Nel caso in cui dovesse saltare ancora i playoff, i Clippers avrebbero ben poche speranze di arrivare fino in fondo. Un’altra stagione fallimentare non sarebbe di certo il miglior biglietto da visita per inaugurare l’Intuit Dome.
Fonte foto in evidenza: NBA.com
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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