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NBA Playoffs, sfuma il sogno dei Knicks: Pacers alle Finals
01 Giugno 2025
Basket

NBA Playoffs, sfuma il sogno dei Knicks: Pacers alle Finals

Home » Voci di Sport » Basket » NBA Playoffs, sfuma il sogno dei Knicks: Pacers alle Finals

Missione compiuta per gli Indiana Pacers, che eliminano i New York Knicks e si laureano campioni della Eastern Conference per la seconda volta nella storia della franchigia. Un traguardo a dir poco memorabile per gli uomini di Rick Carlisle, che si impongono per 125-108 in gara-6 davanti ai propri tifosi e si qualificano alle NBA Finals, dove affronteranno gli Oklahoma City Thunder. Nulla da fare per i New York Knicks, che per il secondo anno consecutivo abbandonano i playoff NBA per mano degli Indiana Pacers e vedono sfumare sul più bello la possibilità di tornare alle Finals dopo 26 anni.

NBA

Festa grande per gli Indiana Pacers, che eliminano i New York Knicks e si aggiudicano il Bob Cousy Trophy. (Fonte: Indiana Pacers).

NBA, Pacers show: niente rimonta per i Knicks

Dopo un primo tempo equilibrato (58-54 per Indiana), i Pacers piazzano un parziale di 34-23 nel terzo quarto per portarsi sul +17 (92-75) e ipotecare il passaggio del turno. Sugli scudi Pascal Siakam, autore di 31 punti, 5 rimbalzi, 3 assist, un recupero e 3 stoppate col 56% dal campo (10/18) e il 60% da tre (3/5). L’ala camerunese, già campione NBA coi Toronto Raptors nel 2019, conquista il premio di MVP delle Conference Finals con medie di 24.8 punti, 5 rimbalzi, 3.5 assist e 1.3 palle recuperate col 52% al tiro e il 50% da dietro l’arco.

Degno di nota anche il solito Tyrese Haliburton, che mette a referto una doppia doppia da 21 punti e 13 assist. Fondamentale, come di consueto, il contributo di un supporting cast di grande spessore. L’ex di turno Obi Toppin (18 punti in 25’ in uscita dalla panchina) guida il folto gruppo di giocatori in doppia cifra alle spalle dei sopracitati Siakam e Haliburton. Indiana fa registrare le solite percentuali più che positive (54% dal campo e 51% dalla lunga distanza) e chiude con 30 assist e quasi 42 minuti su 48 in vantaggio.

Prime NBA Finals dal 2000 per Indiana

Tutt’altra musica in casa Knicks, con la squadra di Tom Thibodeau che non va oltre il 28% da tre (9/32) e non riesce in alcun modo a prolungare la serie. Gara-7 al Madison Square Garden avrebbe rappresentato l’ultima vera ancora di salvezza per i Knicks. Dopo aver eliminato i Boston Celtics campioni in carica, Brunson e compagni sognavano il titolo. I 24 punti di OG Anunoby e la doppia doppia da 22 punti e 14 rimbalzi di Karl-Anthony Towns non bastano agli ospiti per vincere la terza partita di fila e forzare gara-7.

I Pacers, forti di un collettivo ben più profondo e meglio strutturato di quello degli avversari, completano l’opera a Indianapolis e tornano alle NBA Finals per la prima volta dal 2000, anno in cui ebbero la meglio proprio sui Knicks in Finale di Conference, per poi arrendersi all’ultimo anno contro i Los Angeles Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O’Neal, guidati da Phil Jackson. Un trionfo che premia il gran lavoro svolto negli ultimi anni da Indiana, che ha costruito attorno a Tyrese Haliburton una squadra solida e divertente.

NBA

Pascal Siakam col premio di MVP e Tyrese Haliburton col trofeo dei campioni della Eastern Conference. (Fonte: Indiana Pacers).

Haliburton e i Pacers incubo dei Knicks

Tanti i colpi di rilievo messi a segno dai Pacers, tra cui la trade per Siakam e la scelta di puntare su profili del calibro di Nesmith, Nembhard, Toppin, Mathurin e McConnell. Solo alcuni dei nomi che, anche e soprattutto grazie alla sapiente guida di Rick Carlisle, hanno reso realtà ciò che fino a poco tempo fa era soltanto un sogno per la franchigia di Indianapolis. Dopo aver battuto 4-1 i Milwaukee Bucks al primo turno, i Pacers sono riusciti nell’impresa di estromettere i Cleveland Cavaliers, prima forza della Eastern Conference con un record di 64-18, al secondo turno (4-1).

I Knicks, galvanizzati dal colpaccio contro i Boston Celtics e forti del fattore campo, pagano un approccio decisamente da dimenticare, con due ko di fila nelle prime due partite al Madison Square Garden. Dopo il 138-135 all’overtime in gara-1, con i Pacers capaci di rimontare dopo essere stati sotto di 14 punti nel finale (31 punti per Haliburton e 30 per Nesmith) e il 114-109 in gara-2 (39 punti per Siakam), New York rialza la testa in gara-3. Il 106-100 finale, propiziato dalla doppia doppia di Towns (24 punti e 15 rimbalzi) e dai 23 punti di Brunson, riapre la serie, ma Indiana ristabilisce le distanze in gara-4 (130-121).

NBA, Indiana sfiderà OKC alle Finals

Una sontuosa tripla doppia da 30 punti, 12 rimbalzi, 15 assist e 0 palle perse di Tyrese Haliburton condanna definitivamente i Knicks. Decisivi anche i 30 punti di Siakam e i 20 punti di Mathurin in 12 minuti in uscita dalla panchina. New York, ormai spalle al muro, prolunga la serie con una gran prova di forza in gara-6, imponendosi per 111-94 (32 punti per Brunson e doppia doppia da 24 punti e 13 rimbalzi per Towns). Un’ulteriore vittoria cambierebbe il destino della serie, ma i Pacers non intendono rischiare di compromettere una cavalcata sensazionale.

Haliburton e compagni staccano più che meritatamente il pass per la finalissima. Dall’arrivo della point guard 25enne, prelevato dai Sacramento Kings a febbraio 2022, Indiana ha preso parte a due Finali di Conference e tra pochi giorni parteciperà alle NBA Finals. La sfida con gli Oklahoma City Thunder promette spettacolo ed emozioni a non finire. Entrambe le squadre non hanno mai vinto il titolo NBA e sono tra le migliori realtà degli ultimi anni. L’appuntamento con la storia è dietro l’angolo: nella notte tra il 5 e il 6 giugno, il Paycom Center di Oklahoma City sarà teatro della prima gara delle attesissime Finals.

Fonte foto in evidenza: Indiana Pacers (X)

Dennis Izzo

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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.

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