Dalle prime accuse mosse nel febbraio 2020, alle dimissioni di Bartomeu nell’ottobre dello stesso anno. Dopo un anno difficilissimo, la notizia dell’arresto dell’ex presidente Josep Maria Bartomeu, getta benzina sul fuoco, mettendo in cattiva luce il club. Domenica l’elezione del nuovo presidente.
L’arresto dell’ex presidente del Barcellona non è di certo un fulmine a ciel sereno. Quest’episodio segna, forse, l’epilogo di quello che viene chiamato “Barçagate”, e chiude l’era di un presidente mai amato da tifosi e calciatori.
Per ricostruire l’intera vicenda è doveroso fare un passo indietro. Ritorniamo nel febbraio 2020, quando, prima dello scoppio della pandemia, un’altra notizia aveva sconvolto il mondo “blaugrana”: la famosa radio spagnola “Cadena Ser“, aveva rivelato l’esistenza di una società, assunta dal club, per screditare gli oppositori della presidenza Bartomeu. Tra quest’ultimi anche Messi e Piqué. Secondo quanto dichiarato dall’emittente spagnola, il club catalano, avrebbe pagato un milione di euro alla società privata “I3 Ventures“, per infamare e disonorare, sui social network, giocatori, oppositori e i candidati alle prossime elezioni presidenziali del club.
Ma questo è solo l’inizio di quel terremoto che provocherà grandi crepe nel mondo Barcellona. La passata stagione, finita in estate inoltrata causa pandemia, è stata una delle peggiori degli ultimi vent’anni. I blaugrana, infatti, hanno perso il campionato dopo essere stati a lungo in testa e sono stati eliminati dalla Champions League, perdendo per ben otto reti a due contro il Bayern Monaco.
Ma la stagione estiva si è infiammata, diventando ancora più calda, allo scoppio del “Caso Messi“. Il giocatore argentino aveva, di fatto, saltato i primi allenamenti, di preparazione, della squadra, non rispondendo alla convocazione del nuovo allenatore Ronald Koeman. Inoltre, lo stesso Messi, dichiarò di non sentirsi più un giocatore del club, ma solo un peso per la società.
La telenovela argentina, come tutti sappiamo, si concluse poi con una pace armata tra il giocatore, che rimase a Barcellona, e la presidenza. La nuova stagione, però, non inizia al meglio e i malumori all’interno dello spogliatoio non si sono placati. A sorpresa, a fine ottobre, il presidente Bartomeu e alcuni consiglieri, a causa delle polemiche e dei pessimi risultati, presentano le loro dimissioni.
Finisce, così, l’esperienza di Josep Maria Bartomeu come presidente del Barcellona. Una delle figure meno amate di sempre, dai tifosi blaugrana (e non solo), che ricevuta la notizia scendono in strada a festeggiare.
In un club, come il Barça, dove la carica di presidente è elettiva, dopo che un presidente rassegna le dimissioni, come in questo caso, la presidenza viene assunta da una commissione di gestione (“Comisión Gestora“). Quest’ultima ha il compito di organizzare e coordinare le attività ordinarie del club.
A capo di questa commissione e, quindi, al vertice del club, vi è Carlos Tusquets, il quale ricopre, dallo scorso novembre, il ruolo di traghettatore fino alle nuove elezioni presidenziali che si terranno questa domenica.
Ma proprio durante la settimana delle elezioni si è verificato nel mondo Barcellona quel terremoto di cui parlavamo sopra. L’ex presidente Josep Bartomeu è stato arrestato dalla polizia spagnola. Insieme a lui altri quattro dirigenti del club. La polizia sta indagando, infatti, sulle modalità di pagamento che l’ex presidente aveva stabilito con la società “I3 Ventures“. Le accuse riguardano alcune illiceità economiche, che il management di Bartomeu avrebbe commesso, che riflettono il reato di corruzione.
I rapporti forniti, rivelano gravi irregolarità economiche, come dei sovrapprezzi del 600%, aggirando l’organo di controllo o simulando licenziamenti per evitare i costi di indennizzo. Toccherà adesso al giudice stabilire se le irregolarità compiute avessero come fine l’arricchimento personale, o quello dell’intera giunta.
Domenica, 7 marzo, i soci del Barcellona eleggeranno il quarantunesimo presidente, in uno dei momenti più difficili della storia del club. Dopo l’inchiesta “Barçagate” e l’arresto dell’ex presidente Bartomeu, bisognerà scegliere una figura in grado di dare credibilità, rinnovamento e fascino all’intera società. Termini, quest’ultimi, che sempre hanno contraddistinto il club catalano.
A contendersi la presidenza sono in tre: Joan Laporta, Victor Font e Antoni Freixa. Il primo nome fatto tra questi, sembra essere il favorito, visto quanto bene ha fatto, quando fu già presidente del club dal 2003 al 2010. Ma per vincere alle urne, servirà convincere i soci, che con lui presidente, il giocatore con la maglia numero 10, Leo Messi, rimarrà, anche se il contratto è in scadenza a fine stagione.
Tutto il mondo sportivo, non solo quello catalano, aspetterà, domenica, il comunicato del club con il nome del nuovo presidente, per mettersi alle spalle quanto di brutto è successo in questa settimana, perché tutti, in fondo, sappiamo che il il Futbol Club Barcelona è sempre stato “Més que un club” , “Més que Bartomeu”.
Fonte foto: Roderic Alves
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