Chissà perché la Juventus, “tristemente nota” ai tifosi delle altre squadre – per antipatia o altro –, è una delle formazioni calcistiche probabilmente più odiate al mondo. Non al livello mondiale in sé, ma proprio nella sua nazione: l’Italia. Tuttavia, c’è un altro club che sta cominciando a prendere le sue orme, ovvero il Barcellona di Lionel Messi. Da anni, infatti, quest’ultima detta legge in Spagna come la Juventus fa nel Belpaese – tralasciando le vittorie in Champions League, nella quale la Juve, purtroppo, “eccelle” nella sfortuna –, e ama vincere tutto nel suo Paese alla stregua della vecchia signora. Eppure, cos’è che rende il Barҫa meno detestato?
Come riporta Esquire, la Juve in un certo senso è vista come la prediletta dagli arbitri, la favorita sul campo grazie a una famiglia potente alle spalle che, da oltre un secolo, la gestisce portandola ai massimi livelli, e, sempre secondo l’opinione nazionale, senza alcuna remora nel manifestare la propria influenza e predominanza. Ugualmente, ma in Spagna, fa il Real Madrid, visto e sentito come il “club di Franco” e sinonimo di una nobiltà quasi irrispettosa del popolo; al contrario, invece, del Barcellona, il quale è percepito – sulle grandi linee – come il “club della resistenza” e dalla parte del popolo.
In termini calcistici e ragionando da persone sensate e dotate di fair play sportivo, tutto questo è molto stupido e sconclusionato, il quale trova accoglimento nelle persone che intendono il calcio, o lo sport in generale, come una rivalsa gli uni verso gli altri quando le relative squadre si incontrano e scontrano per la vittoria; ma totale disapprovazione in chi va allo stadio a divertirsi e a tifare sinceramente. È ovvio che fare la morale non serva a niente, giacché, chi più chi meno, tifa la Juventus, il Barcellona o qualsivoglia squadra secondo ciò che sente nel cuore, ma dati i fatti, sarebbe meglio cominciare a guardare il calcio con occhi diversi per evitare che una “stupida” partita si trasformi in qualcosa di meno divertente.
Anastasia Gambera
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Anastasia è una studentessa in Scienze e Lingue per la Comunicazione, ama la musica degli anni 70’, 80’ e 90’; possiede, infatti, un repertorio mentale senza eguali. Innamorata pazzamente del suo ragazzo, sassofonista e con la passione per la scrittura, vorrebbe diventare una giornalista, una calciatrice e, forse, anche una mamma spericolata.