L‘attuale allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti, uno dei tecnici più vincenti della storia del calcio, in un’intervista rilasciata a Il Giornale ha parlato del proprio futuro – confermando il rifiuto alla nazionale brasiliana – e del caso Maldini che ha scioccato il mondo Milan.
Per quanto riguarda la decisione del nuovo presidente rossonero, Gerry Cardinale, di esonerare Paolo Maldini e Frederick Massara, il tecnico italiano ha parlato così: “A Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre. Qui Di Stefano, Amancio, Gento, Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato, quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista“.
“Se è vero che con la storia non si vince è anche vero che la storia insegna a vincere. I club di football che pensano di fare business al di sopra dello spirito sportivo sono destinati a fallire. Il mecenatismo non ha più il significato di prima, ma l’affarismo è negativo”, conclude Carlo Ancelotti.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Il Giornale, l’attuale allenatore dei Blancos ha confermato l’interessamento nei suoi confronti della nazionale brasiliana ribadendo, però, ancora una volta, la propria volontà di restare al Real Madrid. Queste le parole di Carlo Ancelotti: “Sto bene a Madrid, ho un rapporto splendido con Florentino Perez, la vita qui è magica. Non smetto e poi è veramente difficile trovare qualcosa di migliore del Real”.
Infine, non è mancato un accenno del tecnico italiano al triste episodio di razzismo che ha visto coinvolto Vinicius Jr. – pesantemente fischiato ed insultato nella gara di campionato al Mestalla contro il Valencia: “Non posso accettare che lo stadio sia diventato l’ambiente più ostile di tutto e di tutti. Non posso accettare questo clima di odio per la pelle, per la religione, per l’etnia di un calciatore o di un allenatore. Nei quattro anni vissuti in Inghilterra non ho ricordi di insulti alla persona, fischi sì, cori anche, mai però un attacco personale. L’odio va combattuto, sarà un processo lungo”.
Fonte foto in evidenza: Carlo Ancelotti Twitter
Giuseppe Rosario Tosto
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