I dispositivi messi a punto dai ricercatori etnei, insieme con Xenia Progetti e Morpheos, utilizzeranno l’intelligenza artificiale indossabile per migliorare la sicurezza sul lavoro, ridurre i consumi energetici in ambito industriale e formare gli operatori
Prestigioso piazzamento del progetto ENIGMA al Premio “Innovazione 4.0 A&T 2023” che è stato assegnato questa mattina nell’ambito della fiera internazionale A&T dedicata a Innovazione, Tecnologie, Affidabilità e Competenze 4.0 svoltasi a Torino dal 22 al 24 febbraio.
L’idea sviluppata da un team di ricercatori dell’Università di Catania – insieme con il partner industriale Xenia Progetti (in qualità di capofila) e l’azienda Morpheos grazie ad un finanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico (Fondo per la Crescita Sostenibile “Fabbrica intelligente”) -, si è infatti classificata al secondo posto nella categoria Università e Ricerca, in un’agguerrita competizione fra 124 realtà progettuali, di cui solo 40 hanno superato il primo turno e, di queste, 9 sono state scelte per la “finale”.
Il progetto “ENIGMA – Egocentric Navigator for Industrial Guidance, Monitoring and Anticipation”, consiste in un sistema integrato indossabile (AI Wearable Assistant) composto da hardware (smart glasses) e software, basato su algoritmi innovativi di Computer Vision e Machine Learning e ambisce a rivoluzionare il settore produttivo a partire da tecnologie basate sull’intelligenza artificiale che possono effettuare un training continuo degli operatori, migliorare la sicurezza sul lavoro e ridurre i consumi energetici nell’industria 4.0. Il mercato di riferimento riguarda le industrie in ambito manifatturiero, petrolchimico, elettrico, ed elettronico.
L’acronimo prescelto per il progetto dal team catanese, coordinato dal prof. Giovanni Maria Farinella del dipartimento di Matematica e Informatica, ricorda l’opera dello scienziato britannico Alan Turing, uno dei padri fondatori dell’informatica, tra gli ideatori di algoritmi di intelligenza artificiale capaci di decodificare i messaggi cifrati scambiati da diplomatici e militari durante la Seconda Guerra mondiale.
«Il sistema – ha spiegato il prof. Farinella, docente di Machine Learning e fondatore di Next Vision, spinoff dell’ateneo catanese – è in grado di supportare gli operatori che indossano il dispositivo nelle varie fasi di lavoro in ambito industriale, localizzandoli nell’ambiente, riconoscendo e monitorando gli oggetti utilizzati dagli stessi e le interazioni uomo-oggetto. Inoltre, esso anticipa e predice le interazioni, gli eventi e delle azioni compiute dagli operatori stessi e comunica con dispositivi IoT (Internet of Things) per implementare, tramite una business logic unit e la realtà aumentata, scenari di risparmio energetico, sicurezza sul lavoro, manutenzione preventiva, monitoraggio e verifica delle procedure, come anche la formazione dei lavoratori stessi. L’aspetto innovativo consiste nel poter predire il prossimo oggetto con cui l’utente interagirà prima ancora che l’interazione avvenga».
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