La cura e il benessere di persone anziane non autosufficienti è un tema impellente per lo Stato italiano in cui l’età media si alza, la natalità cala, gli stili di vita dei lavoratori/lavoratrici sono sempre più frenetici e le richieste di servizi per cure a lungo termine sono in crescita con un incremento dei costi connessi all’assistenza.
Ed è in questo contesto socio-demografico ed economico che si inserisce il progetto di ricerca PNRR «Care Sustainability in an Ageing Society», nell’ambito del partenariato esteso Age-IT.
Il gruppo di lavoro è composto dall’Università di Bologna, del Molise, Padova, Milano-Bicocca ed anche dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani (INRCA – IRCSS) e l’azienda milanese Beta 80 Group. L’obiettivo specifico? «Sviluppare soluzioni mediche, tecnologiche, sociali e di policy per migliorare non solo il benessere degli anziani non autosufficienti, ma anche di chi si prende cura di loro» così cita la nota stampa rilasciata dall’Università di Bologna.
Le proposte che nasceranno da questo gruppo di lavoro ambiscono ad essere economicamente e socialmente sostenibili per le istituzioni pubbliche e il sistema di welfare. Contemporaneamente, dovranno considerare i modelli di vita e organizzativi delle famiglie, nonché delle peculiarità delle zone interne meno servite da mezzi pubblici.
Inoltre, per accrescere le conoscenze e stimolare l’empowerment delle persone che forniscono le cure agli anziani non autosufficienti, il progetto prevede la creazione di una piattaforma informativa integrata.
Il primo passo è quello di stilare un quadro più dettagliato e completo possibile delle necessità e delle risorse della popolazione anziana in Italia. Quali saranno i futuri trend demografici? In media quanti anni una persona necessità di supporto perché non può autosufficiente? Come queste dinamiche impatteranno sul settore delle cure a lungo termine?
L’ulteriore obiettivo è quello di capire le opportunità del digitale e l’applicazione di soluzione e-health per migliorare salute del caregiver e dell’anziano non autosufficiente.
Giulia Bergami
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Nata nel 1996 a Bologna, Giulia Bergami ha una missione nella vita: raccontare il mondo che la circonda.Laureata nel 2018 in Scienze della Comunicazione a Bologna, prosegue i suoi studi conseguendo nel 2020 il titolo magistrale nella facoltà di Management e Comunicazione d’Impresa di Modena e Reggio Emilia con una tesi sperimentale sulla CSR e la Responsabilità Sociale d’impresa nell’industria farmaceutica. Da quasi 5 anni collabora con alcune testate giornalistiche del territorio per raccontare le persone di Bologna, le loro vite, i successi e le sfide quotidiane, meglio ancora se giovani, intraprendenti e con la voglia di “spaccare il mondo”. Al contempo, lavora nella Comunicazione d’Impresa e delle Media Relations in ambito salute. Sia per supportare il lavoro delle associazioni pazienti sia a fianco di aziende e altre realtà del settore. Forse non sarà l’Oriana Fallaci 2.0 del futuro, ma intanto è così “famosa” da avere una biografia su internet. Prossimo passo? Una pagina di Wikipedia interamente dedicata a lei.