Anche a Reggio Emilia arriva il progetto “La Biblioteca per pazienti – Cure leggère… Lèggere cura!”: infatti, al primo piano dell’ospedale Santa Maria Nuova è stata aperta la biblioteca BiblioHospital, che metterà più di mille libri a disposizione dei suoi pazienti.
REGGIO EMILIA – Un ospedale si caratterizza spesso per i suoi muri bianchi e scialbi, per l’odore di medicine e sicuramente per un’indicibile aria di tristezza. Qualunque sia il motivo per cui ci si mette piede, si sa, nel 90% dei casi è per una brutta causa. Ma se ci fosse un modo per rendere un po’ più interessanti e calorosi i giorni, o ancor peggio i mesi, trascorsi tra quelle quattro mura slavate? Questa è stata l’idea di partenza del progetto La Biblioteca per pazienti – Cure leggère… Lèggere cura!, della Biblioteca Medica, che a partire dal 2015 ha realizzato più di 800 incontri di lettura ad alta voce con un pubblico di circa 5400 utenti nelle aziende ospedaliere e oltre 1.300 opere itineranti tra libri e audiolibri sono state scambiate tra i pazienti.
Dalla fine di aprile, però, l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ha ampliato il progetto in maniera ancor più significativa, aprendo una vera e propria biblioteca, la BiblioHospital, al primo piano della struttura. Grazie ai libri donati dai cittadini e dalle biblioteche cittadine è stato possibile riempire questo “spazio culturale”, realizzato e arredato per merito dell’Associazione Lodini e del Comune di Reggio Emilia coinvolti nel bando 2015 I reggiani per esempio. Ma la particolarità della BiblioHospital è che i libri presi in prestito possono essere restituiti presso una qualunque altra biblioteca di Reggio Emilia, tra le quali Biblioteca Panizzi, San Pellegrino Marco Gerra, Santa Croce, Rosta Nuova, Ospizio, Orologio, così da non costringere i pazienti a dover rinunciare alla fine del libro che stanno leggendo, qualora la loro permanenza in ospedale finisse in anticipo, o a non dover tornare lì per riportarlo indietro successivamente. Inoltre, la BiblioHospital sarà sede di numerose attività svolte dai volontari che collaborano ormai da anni con il progetto Cure leggère… Lèggere cura! e con quelli appartenenti al Servizio Civile Nazionale, tra queste: ore di lettura privata per i singoli pazienti non in grado di farlo da soli, letture di gruppo ad alta voce e incontri con autori.
Le pareti bianche dell’ospedale si tinteggiano, così, dei mille colori delle copertine dei libri che ospita, capaci di portare speranza e sorrisi nelle giornate di chi li ha persi da un po’. Un libro serve a far dimenticare la realtà che si sta vivendo trasportandoti in un mondo nuovo tutto da scoprire, quindi, quale posto ne necessita di più se non proprio un ospedale? Come disse Flaubert «Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere»: per vivere più vite, per vivere di più e per vivere meglio.
Chiara Forcisi
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Da sempre lettrice accanita, Chiara all’età di 13 anni pubblica You are my angel, il suo primo romanzo. Frequenta il Liceo Classico N. Spedalieri di Catania, dove completa gli studi in bellezza in qualità di rappresentante d’istituto e dirige, dopo averlo fondato, il giornalino scolastico Il Punto, degno erede di Voci di Corridoio, antesignano di Voci di Città. A marzo 2013 corona il suo più grande sogno: partire come delegate con l’Associazione Diplomatici alla scoperta della Grande Mela. Si laurea in Scienze della Comunicazione all’Alma Mater Studiorum di Bologna a luglio 2018. Inoltre, anche se è impegnata ad affrontare la vita quotidiana non si arrende e prova ancora a realizzare ciò che voleva fare fin dalla culla: salvare il mondo con le parole.