I resti di un’antica località sono stati rinvenuti a sud di Gerusalemme nel corso di una campagna di scavi condotta dal prof. Aren Maeir dell’Università “Bar Ilan” di Tel Aviv. Nei luoghi ispezionati dai ricercatori sembra quasi che le lancette del tempo si siano fermate all’età del bronzo. Per questo motivo qui tutto è ancora fermo a un’epoca lontana e primordiale, con l’azione dell’uomo moderno che non ha minimamente intaccato il fascino del paesaggio. A dominare la scena vi è una maestosa collina da cui, intorno al decimo secolo avanti Cristo, veniva esercitato il controllo militare sull’area circostante. Il professor Maeir è portato a considerare che qui un tempo sorgeva una città grande almeno otto-dieci volte l’antica Gerusalemme. Le fonti storiche, inoltre, riferiscono che nell’anno 830 a.C. il re di Damasco cinse d’assedio la città, riducendo la popolazione locale a una condizione di fame e miseria prima della resa definitiva. La stessa strategia militare venne ripetuta otto secoli dopo da Giulio Cesare per conquistare la città gallica di Alesia. Alla fine della Prima Crociata (1096-1099 d.C.), i combattenti cristiani edificarono un loro avamposto ai piedi di quelle rovine.
I ritrovamenti hanno permesso agli archeologi di ricostruire a grandi linee le vicende dei Filistei, popolo di mercanti e marinai indoeuropei di discendenza ellenica, anatolica e cipriota, menzionati a più riprese dalle Sacre Scritture. La loro storia fu caratterizzata in particolar modo da rapporti conflittuali con gli israeliti, oltre a lunghi periodi di carestia. Essi lavoravano duramente, si sposavano tra consanguinei, utilizzavano i loro denti come strumenti di lavoro (probabilmente per la tessitura) e seppellivano i defunti insieme a dei piccoli talismani in argilla. Oltretutto, a differenza delle vicine tribù israelite, mangiavano regolarmente la carne di maiale e non praticavano il rituale della circoncisione sui neonati. Ciò che resta sono quindi le testimonianze di un’antica civiltà spazzata via dai miliziani del potente sovrano babilonese Nabucodonosor II (634 a.C. ca – 562 a.C. ca), ma il loro nome fu tramandato nei secoli a venire sia da greci che dai romani.
Gabriele Mirabella
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