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Tolkien, la grandezza dell’uomo e l’immortalità dell’autore
11 Marzo 2025
Societas

Tolkien, la grandezza dell’uomo e l’immortalità dell’autore

Home » Societas » Tolkien, la grandezza dell’uomo e l’immortalità dell’autore

“Un Anello per domarli, un Anello per trovarli, Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli.” Da oltre settant’anni, questa frase è entrata nell’immaginario collettivo, influenzando generazioni e ispirando milioni di lettori in tutto il mondo. Avrete già capito di cosa parleremo oggi: J.R.R. Tolkien, il genio visionario che ha dato vita a Il Signore degli Anelli e a un universo letterario senza tempo.

La Mostra “Tolkien: Uomo, Professore, Autore” a Catania

A Catania, presso il Palazzo della Cultura, è attualmente in corso la mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, la più grande esposizione mai realizzata in Italia dedicata all’autore. L’evento, aperto dal 7 marzo al 31 luglio 2025, offre un viaggio attraverso la vita e le opere di Tolkien, con manoscritti, lettere, oggetti personali e opere d’arte ispirate ai suoi racconti. Un’occasione unica, per appassionati e non, per scoprire il mondo del Professore di Oxford e il suo impatto sulla cultura contemporanea.

La mostra è organizzata dalla C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, in collaborazione con l’Associazione Culturale Costruire Cultura, e curata da Oronzo Cilli, con la co-curatela e organizzazione di Alessandro Nicosia. Questo evento itinerante, unico in Italia, è cominciato a Roma, passando per Napoli e Torino, arrivando adesso a Catania e terminerà nell’autunno 2025 a Trieste.

Mostra a Catania su Tolkien

Promossa dal Ministero della Cultura, rappresentato fisicamente a Catania il 7 marzo dal Ministro Alessandro Giuli, l’esposizione coinvolge anche importanti istituzioni internazionali come l’Università di Oxford, la Tolkien Society e la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce. Una vera e propria immersione nell’universo tolkieniano che porta i visitatori a scoprire non solo l’autore ma, anche, l’influenza duratura delle sue opere nel panorama culturale globale.

La vita di Tolkien: dalla guerra alla lingua

Non volendo svelare troppo, possiamo anticipare che la mostra ripercorre le tappe fondamentali della vita di J.R.R. Tolkien. Esplorando il suo percorso dalla Prima Guerra Mondiale, che segnò profondamente la sua visione del mondo, fino alla sua carriera accademica a Oxford e alla sua vita familiare.

Immancabili sono le sezioni dedicate alla sua passione per la linguistica, un aspetto fondamentale del suo lavoro che va ben oltre la narrativa. Tolkien, infatti, non era solo un romanziere, ma un filologo e studioso di lingue antiche, con una profonda conoscenza del gotico, dell’antico inglese, del finlandese e del gallese, tra le altre.

Proprio questa passione lo portò a creare lingue completamente originali, dotate di grammatica, sintassi e vocabolario propri. Tra queste, le più celebri sono sicuramente il Quenya e il Sindarin. Le due principali lingue elfiche, ispirate rispettivamente al finlandese e al gallese. Nella mostra è possibile approfondire questo aspetto attraverso manoscritti, annotazioni linguistiche e documenti filologici, che testimoniano il suo incessante lavoro di ricerca e invenzione.

Ampio spazio è dedicato alle sue opere principali, Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, con una sezione che ne analizza la genesi, i personaggi e le influenze letterarie. Una delle aree più suggestive dell’esposizione è quella che raccoglie una straordinaria collezione di quadri e disegni realizzati da diversi artisti, ispirati all’universo tolkieniano.

All’interno della mostra, oltre ai numerosi memorabilia e gadget ispirati all’universo creato da Tolkien, è presente una vasta selezione di libri in diverse edizioni e traduzioni de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Tra questi, spiccano alcune rarità, tra cui volumi con dediche e autografi originali dello stesso Tolkien. Offrendo, così, ai visitatori un’occasione unica per ammirare da vicino la storia editoriale delle sue opere.

Tolkien e l’Italia: un Legame Profondo

Un’interessante sezione della mostra è dedicata al rapporto di J.R.R. Tolkien con l’Italia, esplorando le connessioni tra il suo immaginario e il nostro Paese. La mostra raccoglie fotografie che ritraggono momenti di spensieratezza dell’autore durante i suoi soggiorni in Italia, offrendo uno spunto per riflettere sulle influenze che questo Paese ha avuto sulla sua visione del mondo.

Accanto a queste immagini, si trovano lettere e testimonianze scritte che documentano il suo profondo legame con l’Italia. Non solo come luogo di ispirazione per le sue opere ma, anche, come una terra che suscitava in lui un particolare fascino.

Tolkien

Una delle testimonianze più affascinanti, estratta da un articolo pubblicato sul Giornale d’Italia il 3 agosto 1955, spiega perfettamente la relazione che l’autore ha con il Bel Paese. Lo stesso Tolkien parlò così: “Venezia sembra incredibilmente e incantevolmente elfica. Per lo meno appare a me come una visione dell’antica Gondor o come i vascelli numenoreani di Pelargir, prima del ritorno all’oscurità”.

Questa citazione spiega come Tolkien fosse profondamente ispirato dai paesaggi italiani, vedendo in luoghi come Venezia delle visioni che evocano le sue terre leggendarie, come l’antica Gondor e Numenor. La sua percezione dell’Italia, con i suoi antichi monumenti e la sua storia, è un riflesso delle immagini che popolano il suo vasto mondo narrativo.

L’Influenza duratura dell’autore sulla cultura popolare

Parlando della figura di J.R.R. Tolkien, è innegabile che sia stato un autore leggendario e immortale, e ci sono pochi dubbi sul suo impatto duraturo. La sua carriera di professore e le sue opere più celebri hanno avuto un’influenza profonda sulla cultura popolare e continuano a ispirare generazioni. La ragione della sua grandezza risiede nel fatto che, attraverso la sua penna, Tolkien è riuscito a plasmare un universo nuovo che non solo ha catturato l’immaginazione dei lettori, ma ha anche contribuito a definire una nuova identità culturale.

Attraverso i racconti della Terra di Mezzo, il Professore – definito da molti come “Il padre del genere Fantasy moderno” – ha creato un mondo ricco di storie, lingue e mitologie che sono diventate parte integrante della cultura mondiale. Tanto da dare vita a una fanbase attiva e appassionata in ogni angolo del pianeta. Le citazioni e i riferimenti a Tolkien sono numerosissimi e provengono da una vasta gamma di ambiti. Dalla letteratura ad altri autori che lo hanno citato o si sono ispirati a lui, fino alla musica e al mondo della cinematografia e della televisione.

La sua impronta nella musica, nel cinema e in tv

Un esempio significativo in musica è rappresentato dai Led Zeppelin, che nella canzone “Ramble On” inseriscono frasi che richiamano direttamente la Terra di Mezzo, riflettendo il loro profondo amore per il mondo creato da Tolkien. Nel brano, infatti, si possono ascoltare versi come “‘Twas in the darkest depths of Mordor” e il riferimento all'”evil one”, che alludono chiaramente a Sauron e ai suoi oscuri poteri.

Un altro esempio interessante proviene dai Beatles con la loro canzone “The Fool on the Hill”. Sebbene non ci sia un riferimento diretto a Tolkien, molti critici musicali ritengono che la figura del “fool” (il “folle”) descritta nella canzone possa essere ispirata da personaggi come Gollum, che rappresenta un viaggio interiore tra luce e oscurità.

In televisione e nel cinema, la sua influenza è altrettanto evidente. Un esempio noto è la serie televisiva The Big Bang Theory, dove i personaggi principali, in particolare Sheldon Cooper, sono grandi appassionati di Tolkien e delle sue opere. In diversi episodi, ci sono riferimenti diretti alla Terra di Mezzo, come quando Sheldon paragona il suo amore per la scienza alla missione di Frodo, o quando i personaggi si travestono da elfi e hobbit per celebrare la sua universale influenza.

Tolkien e la Politica: un rapporto complesso

In ambito politico e sociale, la figura di J.R.R. Tolkien e dei suoi capolavori, è stata spesso associata a partiti di destra e movimenti conservatori. Un esempio recente e significativo di questa connessione è la premier Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha espresso più volte la sua ammirazione per Tolkien, vedendo nelle sue opere una promozione di valori tradizionali come la difesa della famiglia e la coesione comunitaria.

Un episodio realmente emblematico che lega Tolkien alla destra italiana è rappresentato dai Campi Hobbit, manifestazioni organizzate dal Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI), tra il 1977 e il 1981. Questi eventi erano ispirati da teorie “movimentiste” e cercavano di unire il tradizionalismo evoliano alla realtà giovanile degli anni ’70. Il nome “Campo Hobbit” deriva dall’universo fiabesco di Tolkien, associato a una visione di comunità chiusa, pura e difensiva, legata alla propria patria e alla sua difesa.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che Tolkien rifiutò senza esitazioni la tessera del partito nazista. Nel 1938, quando il partito nazista stava cercando di espandere la sua influenza in Europa, Tolkien, in modo deciso, respinse la proposta di aderire al Partito Nazista Tedesco (NSDAP), dimostrando apertamente la sua opposizione a quei regimi totalitari e discriminatori.

L’Unità e la Solidarietà nelle sue opere

Le sue opere presentano una visione della lotta che si basa sull’unione e sulla solidarietà, superando ogni forma di discriminazione. La “compagnia dell’anello” che Tolkien descrive nelle sue storie, composta da elfi, nani, uomini e hobbit, rappresenta un esempio di collaborazione tra razze e culture differenti, unite per un obiettivo comune: il bene di tutti. Questo concetto di “compagnia” è il cuore delle sue narrazioni, e il suo messaggio contrasta apertamente con le ideologie di separazione e discriminazione razziale.

Conclusioni: L’Eredità Eterna di Tolkien

In conclusione, l’approfondimento di oggi ha messo in luce l’enorme impatto che J.R.R. Tolkien, il leggendario “Professore”, ha avuto sulla cultura e sul pensiero contemporaneo. La sua influenza va ben oltre il mondo della letteratura fantasy, arrivando a toccare temi universali come l’amicizia, il coraggio e la lotta contro l’ingiustizia, che continuano a ispirare generazioni di lettori in tutto il mondo.

La mostra a Catania: un’occasione imperdibile

La mostra di Catania, rappresenta un’occasione imperdibile per entrare più a fondo nel magico universo tolkieniano, un’opportunità per esplorare e apprezzare la vastità di un’opera che ha affascinato e continua a incantare milioni di persone. Tolkien ha saputo creare un mondo che, pur essendo lontano nel tempo e nello spazio, risuona profondamente con le sfide e i valori della nostra realtà. Di questo, e molto altro, gli saremo eternamente grati.

“Le meluvan úne ar alye lúmessen tenna nurucilie”
(Tradotto dal Sidarian: “T’amerò nel bene e nel male per il resto dei miei giorni”)

Marco Vasta

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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About Marco Vasta

Classe 1999, nato a Catania, laureato in Scienze Politiche, sia triennale che magistrale, ma soprattutto grande tifoso del Milan.

Dopo un’esperienza da redattore per VDC durante il tirocinio curriculare, Marco ha scelto di tornare a coltivare una delle sue più grandi passioni: la scrittura. E lo fa proprio nella redazione che, per un periodo importante della sua vita, è stata una vera casa.

Tra i suoi interessi, oltre a fingersi surfista per evitare le chiamate scomode con la frase “sono a mare, non prende”, spiccano la politica e tutto ciò che ha un impatto sociale. Per questo ha deciso di dedicare i suoi studi, il suo tempo libero e la sua penna al dibattito pubblico e ai temi d’attualità.

 

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