Lo smalto si sa è un must per la bellezza femminile. Simbolo di sofisticatezza e cura della persona, una manicure ben fatta fa la differenza. Oggi è usato anche dagli uomini per lo più per proteggere le unghie e mostrare mani ordinate da esibire in meeting o incontri d’ affari. Perciò è bene conoscerne il corretto uso, il modo adeguato di conservazione e la scadenza. Come riportato su Donna Moderna lo smalto ha una sua scadenza oltre la quale il prodotto invecchia.
Tutti i cosmetici a norma di legge devono dichiarare sull’etichetta la propria scadenza. Per gli smalti per unghie il codice a cui fare attenzione è il PaO: periodo oltre la scadenza che si identifica con il disegno di un barattolino aperto che troviamo sull’etichetta apposta su un lato della boccetta di smalto o talvolta sella parte inferiore e per questo un po’ nascosta. Dentro al suddetto barattolino icona della scadenza troviamo una M grande che sta per “Mesi” e il numero dei mesi prima della scadenza. Oltre la durata di questi mesi, lo smalto diventa certo tossico, ma la texture del prodotto invecchiando rende lo smalto di cattiva tenuta, difficile da stendere e cosa più importante potenzialmente nocivo per le unghie, proprio perché la sua composizione risulta alterata.
Importante per la buona durata di uno smalto è la sua conservazione. La nemica giurata degli smalti è l’ aria. Lo smalto, infatti, si compone di sostanze che a contatto con essa si volatilizzano rendendo lo smalto grumoso e vischioso quindi difficile da stendere, in una parola: inutilizzabile. Spesso succede di trovare la nuance perfetta di smalto e trovarsi costretti a buttarlo prima che lo smalto nella boccetta finisca proprio perché ormai ammassato e non utilizzabile.
Tutto questo si può evitare con un semplice trucco: pulire con un dischetto di cotone imbevuto di solvente per unghie il collo della boccetta cosicché il tappo faccia ben presa sulla boccetta e impedisca l’ infiltrazione di aria dannosissima per lo smalto. Assolutamente da evitare invece è l’ aggiunta allo smalto di acetone per diluirlo. L’unico risultato che otterremo sarà di sciogliere lo smalto dall’ interno e renderlo non estensibile sull’unghia, se proprio desideriamo diluire lo smalto è meglio puntare sull’aggiunta di una o massimo due gocce, a seconda della densità desiderata, di diluente allo smalto. I diluenti funzionano perché contengono le stesse sostanze volatili del composto ormai evaporate dall’astuccio.
Se poi si desidera una soluzione conveniente e assolutamente anti spreco è possibile acquistare solo i colori degli smalti , pigmenti minerali dei vostri colori preferiti che sciolti e uniti ad uno smalto di base , opaco o semi lucido se volete ricreare un effetto gel , vi permettono di creare al momento desiderato la quantità opportuna e il colore dello smalto che vi serve indossare in quella precisa circostanza.
Quasi le stesse avvertenze valgono per gli smalti semipermanenti, oggi molto in voga, comodi perché permettono il lusso di avere unghie curate, che resistono contro tutte le intemperie a cui sottoponiamo le nostre mani, dalle 2 alle 3 settimane. Conservarli sempre in posti asciutti e lontano da fonti di calore è d’uopo. In più per i semipermanenti aggiungiamo che c’è una novità! Per prolungare la tenuta del prodotto sull’ unghia è necessario che l’ unghia sia sana e da poco è in vendita un prodotto nuovo a base di cheratina che va applicato alcuni giorni prima della messa in posa dello smalto. Questo trattamento di pochi giorni ripara le unghie deboli o danneggiate e permette una migliore e più sicura applicazione del semipermanente.
Gilda Angrisani
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