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Semipermanente: sì o no?
19 Gennaio 2018
Pillole di AsclepioSocietasAttualità

Semipermanente: sì o no?

Home » After Big Bang » Pillole di Asclepio » Semipermanente: sì o no?

Spopola tra le signore la moda del semipermanente, che rende le nostre unghie esteticamente impeccabili per ben tre settimane

semipermanente 2È pratico e funziona. È il semipermanente: la tecnica di applicazione dello smalto che garantisce una buona durata della nostra manicure, senza doverci preoccupare che lo smalto si scalfisca o si rovini messo alla prova dalle molteplici faccende domestiche che ogni donna ha da svolgere. Eppure spesso sentiamo dire che il semipermanente può nuocere alle nostre unghie e alla pelle. Ebbene, vediamone insieme i pro e i contro in modo da poter scegliere consciamente se farcelo applicare oppure evitare (fonte: Donna Moderna).

I pro

Il semipermanente dura circa 3 settimane e non si opacizza, vale a dire che il colore dello smalto resta lucido e brillante senza bisogno di dover applicare nuovamente il top coat. Permette di avere unghie perfettamente ordinate e delle nuances che si preferisce. Infatti vi è una vastissima scelta di colori tra gli appositi smalti per semipermanente, compresi i nude, ora tanto in voga, che assicurano eleganza e semplicità. Non bisogna aspettare che lo smalto asciughi. Dimenticate, quindi, le interminabili attese con le mani penzoloni per far asciugare lo smalto. Appena terminata l’applicazione lo smalto è perfettamente asciutto ed è possibile fare tutto: mettere le mani in borsa, lavarsele, insomma fare ciò che si deve senza dover aver paura che si sbavi o si scheggi.

I contro

semipermanente3Non è facile applicare il semipermanente in casa, facendo da sé. È necessario, o almeno consigliabile, recarsi in un centro estetico specializzato. L’applicazione è abbastanza complessa e richiede ben 4 fasi: preparazione della base, applicazione del primer e del gel, applicazione dello smalto semipermanente del colore desiderato e asciugatura sotto lampada a raggi UV o UVA (anche detta fornetto) per fissare il colore. Insomma, richiede cura e un tempo considerevole. Il semipermanente può essere nocivo per le cellule della pelle sottoposte ai raggi UV e UVA. Quindi si consiglia di applicare una protezione solare in crema sulle cuticole prima dell’esposizione e di non esporre le mani ai raggi subito dopo la manicure, perché le microlesioni provocate dall’eliminazione di pellicine e piccoli calli rendono l’epidermide più sensibile ai raggi della lampada. Può indebolire, rendere fragili e soggette a sfaldamento le nostre unghie, anche dopo mesi dall’ultima applicazione. Ciò a causa di due fattori: la fase di limatura che precede l’applicazione ed elimina lo strato untuoso e superficiale dell’unghia, necessaria perché il gel aderisca perfettamente.

Il secondo, e più importante fattore causa dell’indebolimento dell’unghia, è il solvente usato per la rimozione del semipermanente. Dopo l’applicazione, con la ricrescita dell’unghia, è utile recarsi nuovamente presso il proprio centro estetico per farsi rimuovere lo smalto. Occorre, infatti, limare lo smalto e il gel sottostante facendo attenzione a non andarci troppo pesante e poi eliminare i residui tenendo a bagno in contenitori appositi (vedi immagine sopra) le unghie in un solvente molto potente e molto aggressivo, per circa 5 minuti. Questo passaggio indebolisce le unghie più delicate e sottili perché le disidrata rendendole sfaldabili. Infine, il semipermanente non consente di correggere la forma dell’unghia: se si vuole modificare la lunghezza di un’unghia spezzata, ad esempio, bisogna ricorrere alla tecnica del gel.

semipermanente1I dermatologi non bocciano il semipermanente ma mettono in guardia, consigliandone un uso moderato, non più di un’applicazione ogni 2 mesi, facendo respirare le unghie e curandole con unguenti adatti. Molto efficace è l’olio di mandorle dolci da applicare sulle unghie fino a completo assorbimento. Questi, i principali vantaggi e svantaggi del semipermanente. D’altronde ogni cosa ha i suoi pro e contro, sta a noi decidere, tenendo sempre presente che nelle scelte la moderazione è la chiave dell’equilibrio.

Gilda Angrisani

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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