«Leggo sempre il finale di un libro ancora prima di iniziarlo, così, se dovessi morire, almeno so come finisce». Qualcuno ricorderà la strana affermazione di un personaggio altrettanto strambo, Harry Burns, enigmatico protagonista della celebre commedia “Harry ti presento Sally”, interpretato dall’attore Billy Crystal. Sebbene non per le medesime curiose ragioni dello strano personaggio, sono, tuttavia, molti i lettori che amano sbirciare il finale di un libro ancor prima di cominciarlo. Non tutti, però, sarebbero disposti ad ammettere questa peculiarità. Nell’era dello spoiler, che impazza incontrollato sul web, infatti, ogni anticipazione è nemica giurata dei lettori.
Ai nostri tempi restare all’oscuro di qualcosa sembrerebbe esser diventata la tredicesima fatica di Ercole. Aggirandosi per lo spazio virtuale della rete, in effetti, è quasi impossibile, oramai, non imbattersi nelle anticipazioni di qualche nuova saga, libro o serie tv. Spoiler ovunque, verrebbe da dire e a ragione. Come in un campo minato, dunque, ai lettori del ventunesimo secolo non resta che fare molta attenzione, se non desiderano che qualche anticipazione, spiattellata sui social, rovini loro la lettura del libro appena acquistato.
Gli spoiler, però, non solo ostici proprio a tutti. Alcuni appassionati di libri, in verità, non solo non disdegnano le anticipazioni, ma amano altresì spiare la conclusione di un testo prima ancora di iniziarlo. Da cosa ha origine, quindi, questa abitudine? La risposta più logica e immediata è, senz’altro, la curiosità. Lettori impazienti che non riescono a resistere all’impulso di vedere come la storia andrà a finire. Ma se a influire fosse anche una certa dose d’insicurezza? Leggendo un libro, infatti, si mettono a disposizione energie, tempo e impegno, senza aggiungere il trasporto emotivo prodotto inevitabilmente da un testo. Leggendo per prima la conclusione di una storia, pertanto, il lettore si assicura che ne valga davvero la pena.
Infrangere la regola non scritta del no-spoiler, causa spesso un latente senso di colpa e il timore di essere giudicati per via di questa tendenza. In fondo, però, non si tratta altro che di una semplice abitudine letteraria, che non nuoce a nessuno. Peraltro anche una ricerca scientifica, condotta da alcuni docenti dell’Università di San Diego, in California, dimostrerebbe, addirittura, come sbirciare il finale di un libro migliori la lettura complessiva del testo. Per avvalorare questa tesi, i ricercatori hanno condotto alcuni esperimenti su un campione di partecipanti, i quali sono stati suddivisi in due gruppi. Se ai membri del primo gruppo venivano fornite informazioni circa la conclusione del libro che avrebbero letto, i secondi erano lasciati all’oscuro. Alla fine dell’esperimento è emerso come coloro che conoscevano il finale del libro avessero apprezzato maggiormente la storia, rispetto ai componenti dell’altro gruppo. Questo studio, riportato sul sito Buste, sembrerebbe provare quanto la trama rivesta, in realtà, un piccolo ruolo, poiché, se un libro è scritto bene, il lettore sarà trasportato più dalle parole che dalla storia e poco importa, in definitiva, se si è già a conoscenza del finale. Per non parlare, inoltre, di quante brutte sorprese e delusioni si scongiurano in tal modo. Non sarebbe più emozionante, tuttavia, correre il rischio di essere sorpresi? Finale da applausi o meno, ne sarà valsa la pena comunque.
Debora Guglielmino
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