Il 17 marzo si celebra la Festa di San Patrizio, il Saint Patrick Day, patrono d’Irlanda. Con il passare del tempo la festività ha assunto una connotazione folkloristica ed è festeggiata in tutto il mondo una pinta di birra alla volta e a suon di musica folk. Il santo evangelizzò in Irlanda, dove fu schiavo, sebbene fosse nato in Scozia; visse tra il 385 e il 461 ed è di solito rappresentato con un trifoglio, che avrebbe utilizzato per spiegare la Trinità, una doppia traversa e serpenti calpestati.
Si narrano diverse leggende sul santo più verde: alcuni dicono abbia fermato un’avanzata di serpenti sulla montagna Chroagh Patrick; secondo altri avrebbe fatto fiorire il bancospino in pieno inverno. San Patrizio non è l’unico patrono d’Irlanda, lo sono anche San Columba Ionia e Santa Brigida, ma egli è l’unico che potrà giudicare il suo popolo durante il giudizio universale. In patria i festeggiamenti iniziano giorno 14 e prevedono una lunga processione ispirata a diversi temi: nel 2014 è stato Let’s Make History, nel 2015 Celebrate Now e quest’anno Who do we aspire to be in the next 100 years? che riguarda una riflessione sul futuro.
A Boston la festività è stata introdotta nel 1773, per la massiccia presenza di irlandesi; a New York, invece, nel 1762 e prevede una sfilata dalla 44° strada fino alla 79° dove si trova la Cattedrale di San Patrizio; a Chicago l’omonimo fiume si tinge di verde per l’occasione. Per quanto riguarda l’Italia, giorno 16 la Torre di Pisa e il Colosseo si illuminano nel colore del santo e il giorno dopo è possibile sia celebrare la festività in chiesa, sia presso festival e pub. Marketing e folklore hanno in parte stravolto la natura della festa, tanto che oggi è davvero difficile immaginare un San Patrizio senza un boccale di birra e un cappello in testa, rigorosamente verde e bizzarro.
Viviana Giuffrida
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