Quante volte ci siamo chiesti come sarebbe andata se avessimo fatto una scelta differente da quella che abbiamo preso? Un gruppo di studiosi americani ha scoperto la presenza di neuroni che ci permettono di “prevedere” il futuro. Lo studio è stato condotto su alcune scimmie, ma le stesse cellule nervose potrebbero agire in egual modo negli esseri umani. I ricercatori – Keren Haroush e Ziv Williams dell’Harvard Medical School di Boston – hanno addestrato un gruppo di scimmie ad un curioso gioco per studiare la cooperazione tra i suddetti animali. Ogni scimmia doveva decidere se collaborare con l’esemplare che gli sedeva accanto o astenersi, in cambio avrebbe ricevuto quattro gocce di succo. Dopo aver giocato migliaia di volte, erano disposte a collaborare se anche il compagno si dimostrava propenso a farlo. L’indagine scientifica è stata riportata da due magazine: Cell e New Scientist. Quest’ultimo ha riferito che gli studiosi durante l’esperimento hanno captato l’attività cerebrale di singole cellule che si trovano nella corteccia anteriore dei primati, ossia un’area che ha un ruolo importante nel processo decisionale. Successivamente si è notato che un insieme di neuroni è collegato alle decisioni prese; dal momento che nel gioco predire le mosse dell’avversario risulta l’attività fondamentale, gli scienziati hanno riscontrato un secondo insieme di neuroni all’interno della medesima area che sarebbe in grado di prevedere, dunque, le mosse dei compagni di gioco. L’èquipe ha dedotto perciò che questo gruppo di neuroni cerca di “prevedere” le intenzioni degli altri. Per avvalorare la tesi la squadra di studiosi ha fatto giocare gli animali con un computer, constatando che, in effetti, le scimmie erano meno disposte a collaborare. Per concludere gli scienziati hanno inibito queste cellule della “previsione” con delle piccole scariche elettriche mentre i mammiferi giocavano tra loro. Subito dopo l’inibizione le scimmie si sono dimostrate restie ad “allearsi” fra loro. Secondo Haroush e Williams la scoperta scientifica sarebbe il primo passo verso nuovi studi che favorirebbero la ricerca di cure per autismo e disturbi antisociali.
Monica Ardizzone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.