Oggi, più che mai, spesso si lavora per vivere, arrivando a dedicare quasi tutto il tempo a disposizione per svolgere le proprie mansioni e cercare di guadagnare quanto il più possibile (al fine, comunque, di condurre una vita che si possa definire tale). In tal proposito, quindi, ciò che sta crescendo nella popolazione – mondiale, non solo italiana –, spesso vessata da livelli di semi-povertà che non le consentono di fare diversamente, è il malcontento di un’esistenza spesa a procurarsi denaro. Che di sicuro, permette di sbarcare il lunario e raggiungere una certa stabilità economica, ma che, secondo alcuni studi scientificamente provati, basando la propria autostima sui livelli di profitto mensile, con il passare del tempo ci si ritroverà infelice e in preda alla depressione.
Come riportato da GQItalia, quella forte applicazione impiegata nel giungere a risultati sempre più finanziariamente soddisfacenti, determina, a lungo andare, una altrettanta, ma minore, dedizione verso amici e familiari, con l’instaurazione di sentimenti psicologici di abbandono ed esclusione sociale. Sebbene, di per sé, a causare tutto questo non sia poi la determinazione che si mette nel voler raggiungere a tutti i costi quella stabilità tanto agognata, ma il perché la si voglia.
Nello specifico, infatti, in relazione all’incrocio di ben cinque studi, le dottoresse Lora Park e Debora Ward, entrambe psicologhe, hanno asserito che, a produrre il malcontento su detto non è la determinazione adoperata, ma i motivi che spingono quella persona a voler, di continuo, più denaro. Individuando, di conseguenza, ben tre obiettivi, tutti legati alla padronanza, autonomia e alla relazione. Rispettivamente: soddisfacendo i bisogni psicologici; poter scegliere cosa fare o acquistare – decidendo, quindi, della propria vita –; e riuscendo a mantenere intatti i rapporti amicali, familiari e amorosi.
Siffatta riflessione permette – a chi si sofferma, naturalmente, al meditare sul perché di certe cose – di conquistare, non solo il benessere economico, ma anche, e soprattutto, fisico e psicologico, senza mai regredire verso quel male da cui, troppe volte, è difficile venire fuori. Ovvero, la depressione. E tanti soldi non saranno mai in grado di riempire il vuoto lasciato da essa; anzi, lo renderanno ancora più sconfinato.
Anastasia Gambera
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