Una delle prime materie che ci insegnano a scuola, è la matematica. Ovviamente, si comincia con i calcoli semplici come le addizioni e le sottrazioni, per poi passare alle moltiplicazioni e divisioni. In quest’ultime, come si è soliti dire, “casca l’asino”, giacché non tutti apprendono immediatamente i procedimenti a monte delle operazioni in questione. Se inizialmente ci sembrano impossibili, più si va avanti e più le cose si complicano notevolmente. Tra gli innumerevoli cavilli matematici in cui ci si imbatte lungo la propria carriera scolastica vi è il cosiddetto Pi greco, meglio conosciuto con il simbolo π o con la cifra 3.14. Tutti ci siamo domandati, almeno una volta, quale sia la validità di questo numero, ma non sapevamo che, in realtà, la sua è un’utilità estesa a moltissimi campi della vita.
Oltre a essere una costante matematica, perché numero esatto, è anche irrazionale secondo Focus, ovvero non esprimibile come una frazione. Le cifre che compongono il Pi greco sono infinite e solo determinati computer scientifici son riusciti a completarne la sequenza. Momentaneamente, si annoverano circa 9 trilioni di cifre conteggiate, e si presume che per poterlo iscrivere per intero non basterebbero 9 milioni di libri, con un dispendio di carta ben superiore alle aspettative umane del mondo intero. È anche il numero delle grandi leggi matematiche e scientifiche: dalla meccanica quantistica alla fisica, 3.14 regola la nostra vita in tutto e per tutto, giacché in sua assenza le suddette leggi sarebbero e potrebbero essere in grado di ribaltare completamente ogni certezza esistenziale. Se, infatti, occorresse misurare qualcosa in cui vi è implicato il Pi greco ma si sbagliassero i calcoli, le conseguenze sarebbero, probabilmente, disastrose.
Oltre a tutte le normali applicazioni del nostro tanto amato 3.14, esso è festeggiato in molte parti del mondo con celebrazioni anche parecchio solenni. Nello specifico, il giorno del suo “onomastico” è il 14 marzo di ogni anno. Tuttavia, oltre al presunto Pi Day, vi è anche il Pi Approximation Day, ovvero altri pseudo-onomastici ricorrenti in alcuni giorni predefiniti dell’anno: il 26 aprile perché 116° giorno dell’anno in cui il pianeta compie un giro attorno al sole pari a 1/π l’orbita completa del sole; il 22 luglio, ovvero 22/7 il cui risultato è, appunto, 3.14; il 10 novembre, 314° giorno del calendario gregoriano, e il 21 dicembre, 355° esimo giorno del nostro calendario il cui giorno in questione, se fratto 113 (esattamente, l’1.13 del mattino), dà risultato 3.14, con al seguito parecchie cifre decimali. Come disse il matematico e fisico Daniel Bernoulli, «Non esiste scienza che non sia sviluppata a partire dall’osservazione dei fenomeni, ma per poter trarre il massimo giovamento da queste conoscenze è indispensabile essere un matematico»: già, per poter conoscere il Pi greco serve un matematico, ma per amarlo basta conoscerlo. Sarà amore a prima vista!
Anastasia Gambera
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