Quasi la metà della popolazione in Italia è in sovrappeso o obesa. Questo triste primato è stato rivelato nel corso dell’ultimo “Obesity Day 2016”, a fine ottobre, in cui gli esperti hanno lanciato l’allarme sulle conseguenze di questi problemi.
Una malattia che non è considerata tale è ancora più pericolosa. È questo il quadro che emerge dal focus che all’ultimo Obesity Day 2016 è stato dedicato all’Italia: la patria della dieta mediterranea si scopre molto poco in forma e addirittura gli ultimi dati lanciano un allarme non solo sul presente, ma soprattutto sul futuro delle giovani generazioni del nostro Paese.
Se, infatti, la situazione odierna non è rosea, è molto grave il dato che riguarda piccoli e adolescenti che vivono problemi di linea: in totale, si stima che metà della popolazione italiana sia interessata dal problema, con 20 milioni di nostri connazionali che sono in sovrappeso e ben 6 milioni che invece soffrono di obesità. Ma, appunto, guardando alle fasce più giovani si evidenzia che questo fenomeno riguarda già più di un terzo dei bambini italiani (per la precisione, il 36% dei maschietti e il 34% delle femminucce), rispetto a una media OCSE che si ferma intorno al 23% per i bambini e al 21% per le bambine.
Ovviamente non è una soltanto una questione estetica, ma molto più seria: secondo i dati presentati nel corso della giornata mondiale, si stima che in Italia una morte ogni dieci minuti sia legata all’obesità, per un totale di mille decessi al mese e ben 57 mila casi all’anno; inoltre, sovrappeso e obesità sono responsabili dell’80% dei casi di diabete e del 55% dei casi di ipertensione nel nostro Paese. Eppure, si lamentano gli esperti, restano una epidemia “sommersa” perché non sono ancora ufficialmente riconosciute come malattie.
Come spiega Michele Carruba, direttore del Centro di studio e ricerca sull’obesità dell’Università di Milano, l’obesità «viene percepita ancora come un problema estetico piuttosto che una vera e propria malattia. Non è solo il frutto di scorrette abitudini negli stili di vita, ma i fattori che entrano in gioco sono molteplici e, tra questi, anche mutazioni genetiche, responsabili dell’alterato controllo sia dell’appetito sia del metabolismo, che predispongono allo sviluppo della patologia. È vero che ci sono anche obesi che stanno bene: il 20% non ha altre patologie conclamate ma il rimanente 80% le ha. Ed oggi sappiamo che l’accumulo di grasso viscerale causerà nel corso della vita una serie di patologie». Gli fa eco il past president della Società italiana obesità, Paolo Sbraccia, che aggiunge che «l’obesità è una malattia e può essere curata. Il paziente obeso spesso è ancora discriminato in quanto tale per il suo aspetto e per il “fastidio” che può arrecare in alcune situazioni, per esempio in aereo. Ma ha il diritto di essere curato. Per questo la malattia va riconosciuta come tale».
Un paper con i consigli contro l’obesità. Per questo, società scientifiche ed esperti del settore si sono riuniti in un advisory board e hanno realizzato un position paper intitolato L’obesità è una malattia. Curabile, che fa il punto sulla diffusione di questi problemi in Italia e nel mondo, sui gravi effetti sulla salute delle persone e sulle soluzioni più efficaci per prevenire e curare l’obesità, compresi alcuni consigli pratici come promuovere l’insegnamento obbligatorio di educazione alimentare nelle scuole, per imparare a nutrirsi bene.
Gli altri rimedi suggeriti, poi, sono il ricorso a un’attività fisica costante e regolare e il supporto di un esperto nutrizionista per seguire un regime alimentare che possa generare effetti positivi. In questi ultimi periodi, uno dei trend più seguiti è, come possiamo leggere sul portale di informazione Donna Femminile, la dieta del riso, regime ipocalorico basato in prevalenza, come il nome fa intuire, su piatti di riso. Ebbene, anche in questo caso ci troviamo di fronte a una dieta che funziona nella fase iniziale (promettendo di dimagrire velocemente fino a 13 chili in meno di 1 mese), ma che rischia di non avere effetti duraturi al termine dello schema alimentare.
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