Prosegue la rubrica “Natale nel mondo“, quest’oggi si andrà alla scoperta delle tradizioni natalizie sudamericane.
In Colombia nella notte di Natale si celebra la messa di mezzanotte e ci si scambia i regali, che vengono portati dal Bambino Gesù (El Niño Jesus) e non da Babbo Natale. I nove giorni che precedono il 25 dicembre inizia la tradizione della “Novena de Aguinaldos”.
La famiglia e gli amici si riuniscono vicino al presepe e all’albero e pregano insegnando ai più piccoli la storia dei nove giorni prima della nascita di Gesù.
Si cantando i tradizionali “Villancicos” condividendo cibo e dolci: come la tradizionale natilla (sorta di budino dolce) e i buñuelos: frittelle dolci/salate di formaggio e amido di mais.
In Venezuela, invece, la stagione natalizia comincia il 16 dicembre con le Posadas.
Si tratta di processioni religiose diffuse in tutta l’America Latina.
Al termine delle Posadas (che si ripetono ogni sera), c’è la messa di Natale: la “Messa del Gallo”, chiamata così perché si celebra all’ora del canto del gallo.
La cena della Vigilia, alla fine della quale vengono distribuiti i regali ai bambini, è a base di tamales, e non può mancare il pan de jamon: per il venezuelano mangiare questo pane è simbolo di abbondanza.
Una tradizione Argentina voleva che durante la Vigilia si osservasse il digiuno rituale, fino a mezzanotte, e dopo la Messa si rompesse con un piatto di asado accompagnato da diverse insalate fredde o carbonada criolla.
Solo in anni recenti, l’Argentina ha adottato l’usanza di aprire i regali la notte di Natale, un tempo si scambiavano solo il 6 gennaio: Three Kings Day, la festa che più era sentita dagli argentini.
I fuochi d’artificio sono tipici delle città brasiliane dove si festeggia la Vigilia (“ceia de Natal“) e il pranzo (“almoço de Natal“) e chi porta i regali è “Papai Noel”. Non esistono né Santa Lucia né la Befana e non si festeggia Santo Stefano.
La cena della vigilia ha come protagonisti il tacchino, il prosciutto o il baccalà, il salame, il panettone e il bolo de Natal.
Il personaggio più famoso della tradizione di Natale in Cile è il Viejito Pascuero o il Vecchio Uomo di Natale.
Contrariamente a quanto fa pensare il suo nome il dolce tradizionale del Natale cileno è il Pan de Pascua, la parola Pascua in spagnolo, infatti, si riferisce sia a Pasqua che al Natale.
Le attività natalizie più importante in Ecuador sono la preparazione dei presepe e la Preghiera al Bambino Gesù che si recita ogni notte a partire dal 16 dicembre.
Frittelle tradizionalmente dalla forma di una corona accompagnate da miel de panela.
Prima del 1533 i peruviani non conoscevano il Natale. Infatti, proprio in quell’anno, con la conquista da parte degli Spagnoli il Perù è venuto a conoscenza della festa più bella dell’anno. All’inizio furono costretti ad accettarlo, e poi, col passare del tempo, lo resero proprio…
Betlemme divenne il monte Apu, un monte venerato perché ritenuto la casa degli dei protettori, mentre il nome di Gesù Bambino fu sostituito con Manuelito o Tayta Dio (Dio Bambino). E a voi chi li porta i regali? Babbo Natale o Gesù bambino?
Selene Coccato
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