La società in cui viviamo, spesso frenetica e incontenibile, potrebbe portarci a pensare che mangiare da soli sia un momento perfetto per rilassarsi. Una ricerca dell’Università di Oxford, però, sconsiglia vivamente questa idea. Mangiare insieme, in compagnia, aiuta a essere più felici.
Capita spesso ai lavoratori o agli anziani, per esempio, di dover consumare un pasto in completa solitudine. Qualcuno potrebbe pensare di vivere in questo modo un’esperienza super rilassante, tralasciando per un attimo la frenesia della propria vita. In realtà non è così. Una ricerca della Oxford University ha dimostrato che la condivisione dei pasti è molto importante per la felicità dell’individuo. Mangiare insieme è la ricetta segreta per sentirsi più gioiosi e soddisfatti della propria vita. Infatti, il sondaggio, condotto su migliaia di cittadini britannici, ha fatto emergere che coloro che mangiano spesso da soli presentano un coefficiente di felicità di molto inferiore rispetto alla media.
Ci sono una serie di motivi che spiegano in maniera semplice e intuitiva il perché del risultato. Innanzitutto mangiare insieme è un toccasana per il sistema nervoso. Al momento della condivisione del pasto, infatti, viene stimolata la produzione di endorfina nel cervello che ha un effetto molto positivo sull’umore. Inoltre, coloro che sono costretti a pranzare o cenare in solitudine modificano, anche senza accorgersene fino in fondo, le proprie abitudini alimentari. Dal punto di vista nutrizionale, in questo caso, ci sono effetti negativi: diminuisce la voglia di cucinare e quindi viene prestata meno attenzione alla qualità e alla varietà dei cibi scelti.
Mangiare insieme, condividere un pasto con le persone che si amano, porta a sentirsi meglio con se stessi. Sedersi a tavola in compagnia fa sentire l’individuo supportato a livello sociale ed emotivo. Non a caso, anche soltanto cucinare per gli altri porta ad aumentare il livello della propria felicità. Basta pensare ai riti e alle tradizioni che accompagnano le festività più importanti per qualsiasi tipo di cultura: mangiare in compagnia è un punto comune e imprescindibile nella maggior parte delle occasioni. Per fortuna l’Italia, dal punto di vista della tavola e della felicità, è seconda a pochi.
Tra le fasce più colpite dall’infelicità del pasto in solitudine ci sono in primis gli anziani. Coloro che abitano da soli e consumano la maggior parte dei pasti senza compagnia sono molto meno felici di coloro che hanno la fortuna di vivere e mangiare in famiglie allargate. Anche i disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia, possono passare da questo tipo di comportamento. Spesso, spiega la Oxford University, queste patologie traggono origine dal consumo di pasti in solitudine, poichè si evita il contatto con gli altri. Insomma, il consiglio degli esperti è quello di mangiare insieme per vivere meglio con se stessi, con gli altri e all’interno della società.
Sara Tonelli
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