Uno dei cibi più mangiati al mondo, come sappiamo, è il cioccolato. E non ne esiste nemmeno una sola varietà, ma viene prodotto in molteplici forme e generi: a pallini grandi o piccoli, in stecche, in barrette, al latte, fondente o bianco, in polvere, e così via. Proprio per la vasta scelta che offre, il cioccolato può anche essere usato in numerose pietanze, dolci o salate, risultando – se aggiunto con moderazione e secondo i dettami della cucina gourmet – il tocco speciale di uno chef (o semplice cuoco che sia).
Secondo alcune ricerche, oltretutto, il cioccolato possiede proprietà salutari non indifferenti: si dice, infatti, essere un anticancerogeno per eccellenza, antistress e antidepressivo, nonché – secondo una ricerca svoltasi presso l’Università di Granada e pubblicata sulla rivista Nutrition – un efficace alleato contro l’adipe, localizzata o meno. Invero, in relazione a quanto riportato da howtodofor.com, il progetto Helena (Healthy Lifestyle in Europe by Nutrition in adolescence), finanziato dall’Unione Europea, ha realizzato un’indagine in cui si sono monitorate le abitudini consumistiche del cioccolato di 1500 adolescenti, provenienti da sei diversi Paesi europei.
Servendosi di alcuni indici di calcolo, come la misura della massa corporea, del girovita e di una particolare valutazione quantitativa definita indice della bioimpedenza, gli studiosi hanno rilevato che chi mangia cioccolato in abbondanza, non solo dimagrisce, ma vede diminuire sostanzialmente anche il proprio grasso localizzato. E questo grazie alle cosiddette catechine, puri antiossidanti del cioccolato, i quali contribuiscono a un ottimo funzionamento del corpo umano. Naturalmente, non si tratta di un via libera a un consumo smodato di cacao: il troppo stroppia sempre, in ogni caso, anche in quello del cioccolato (purtroppo).
Anastasia Gambera
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