Una delle tradizioni natalizie storiche, per le case inglesi dotate di camino, è quello di lasciare acceso un ceppo durante la sera della Vigilia. Questo è un gesto di buon auspicio, unito a quello di conservare un tizzone di questo ceppo per accendere il camino il Natale seguente.
In Germania, invece, secondo un antico racconto, la nascita dell’albero di Natale (in tedesco der Tannenbaum o der Weihnachtsbaum) sarebbe da collocarsi nel 1419 a Friburgo, dove i panettieri della città decorarono un albero appendendoci pan di zenzero, frutta e nocciole.
Il Natale, in Bolivia, coincide con il periodo del raccolto, che a sua volta diventa una grande festa. Il raccolto assume delle connotazioni particolari: è il momento per ringraziare la Madre Terra.
Nelle Filippine, il Festival delle Lanterne Giganti (in filippino Ligligan Parul Sampernandu) si tiene ogni anno il sabato prima della vigilia di Natale nella città di San Fernando che per questo viene considerata la capitale natalizia delle Filippine.
Sono tante le tradizioni natalizie nel mondo, molte diverse dalle nostre, altre simili.
Attraverso una nuova rubrica che ci accompagnerà fino al 25 dicembre racconteremo storie, racconti, ma anche ricette natalizie che narreranno il Natale nel mondo con le sue tradizioni. Da quella boliviana di cucinare il “pan de pascua” che, a dispetto del suo nome (Pascua si riferisce sia a Pasqua che al Natale in spagnolo), è una torta natalizia, alla Francia, dove è la buche de noel la vera protagonista della tavola natalizia.
Sapete qual è il cibo preferito di Babbo Natale? Le mince pies anglosassoni! Per questo, è usanza lasciare un piattino con una o due di queste tortine ripiene di frutta sul bordo del caminetto, un bicchierino di brandy e una carota per la renna, affinché le calze di Natale siano ben riempite di doni.
Esploreremo, poi, la terra di Babbo Natale: la Lapponia Finlandese. Lì i festeggiamenti natalizi iniziano il 24 Dicembre con una sauna di Natale (joulusauna), seguita dalla Dichiarazione di Pace del Natale in diretta televisiva a mezzogiorno dalla città di Turku. Babbo Natale, al contrario dell’Italia, passerà durante la giornata in tutte le case a trovare i bambini, consegnando regali e chiedendo loro se si sono comportati bene durante l’anno.
Quest’anno sarà forse difficile partecipare alla messa di mezzanotte, tradizione tutta italiana che si celebra tra la Vigilia e la notte di Natale. Per non parlare dei ristoranti che non prepareranno un menù ad hoc per il 24 e il 25 dicembre. Non mancheranno, però, banchetti casalinghi (senza, tuttavia, lunghe tavolate) ricchi di delizie: lo sfincione in Sicilia o i marubini a Cremona, le polpettine accompagnate dalla scarola a Napoli, per finire con il panforte in Toscana e la cubaita di Triora in Liguria.
Insomma, prepariamoci a vivere un Natale diverso, ma multi-etnico, e multi-colore.
Selene Coccato
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