È finita sotto una bufera mediatica pochi giorni fa la stilista Elisabetta Franchi, che ha asserito durante un evento organizzato da “Il Foglio” e “PwC Italia”, di preferire uomini o donne over “anta” per ricoprire ruoli importanti all’interno della sua azienda.
«Quando metti una donna al vertice in una posizione importante, da imprenditrice, non puoi permetterti che manchi per due anni e quindi spesso ho puntato su uomini. Se dovevano fare un figlio, l’hanno fatto, se dovevano sposarsi sono già sposate, se dovevano separarsi anche, così possono lavorare con me h24».
Queste sono le parole di Elisabetta Franchi durante una intervista organizzata da “Il Foglio” e “PwC Italia”, con le quali esprime la sua personale opinione sul tema “Donne e Moda”.
Nel comunicato stampa uscito dopo le sue dichiarazioni, Elisabetta afferma: «Riconosco di essermi espressa in modo inappropriato, ma i fatti parlano chiaro: nella mia azienda, su 300 dipendenti, l’80% sono donne – chiarisce – di cui la maggioranza con figlio, under 40. E le donne manager sono il doppio degli uomini».
Secondo un report INPS del 2020, l’arrivo di un figlio in una coppia eterosessuale causa un ampliamento della disuguaglianza di genere. In genere, una donna dopo due anni dal congedo di maternità guadagna circa il 35% in meno a causa della Child Penalty.
“Nell’Ue, nel 2019, il tasso di occupazione per le donne senza figli è del 67%, mentre è del 75% per gli uomini. Con un figlio, il tasso aumenta al 72% per le donne e all’87% per gli uomini”. È dal secondo figlio in poi che cambiano nuovamente i valori in negativo: “Per le donne con due figli, il tasso rimane quasi invariato al 73%, mentre quello degli uomini aumenta al 91%. Per le persone con tre o più figli, il tasso di occupazione diminuisce al 58% per le donne, mentre per gli uomini è dell’85%”. Questi sono i dati ISTAT riportati nel 2019.
Essere madre è una condizione problematica che spesso comporta alla rinuncia della carriera lavorativa. Nel Sud Italia la situazione peggiora, a causa dei continui contratti part time che non permettono il sostentamento essenziale per una donna con figli.
Per le lavoratrici in Italia è stato rilevato, da un recente studio di Kering, che solo il 25% dei ruoli manageriali dei principali marchi di lusso-moda italiani del gruppo sia composto da donne.
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