«Siamo sconvolti e amareggiati dalle decisioni repressive prese della professoressa, ma purtroppo non sorpresi; Non è la prima docente che, durante le lezioni in didattica a distanza, decide di instaurare un clima del tutto inadatto per la nostra crescita e formazione», aggiungono angustiati i ragazzi del Liceo. «La DAD è già di per sé uno strumento che allontana lo studente dalla scuola e dal resto della comunità studentesca, non può diventare un pretesto per azioni intimidatorie nei confronti di chi sta sostenendo una prova di valutazione».
Nel caso in questione pare che la prof. di tedesco avesse trovato la studentessa 15enne tanto preparata da dubitare della realtà della sua bravura. Così, spinta dalla convinzione di stare erogando correttamente un servizio pubblico, ha adottato la soluzione degli occhi chiusi: «Prenda una sciarpa e si bendi, voglio vedere se ha studiato davvero». La ragazza non c’ha pensato due volte e si è prestata al triste siparietto a cui il resto della classe ha assistito collegata dal pc come lei. Gli studenti, che hanno catturato l’accaduto in una fotografia, condividendola, non le mandano a dire e descrivono la richiesta dell’insegnante «repressiva e violenta». Comunque, il dirigente della struttura li ha rassicurati promettendo che avrebbe verificato i fatti.
Sarà certamente interessante fare lezione dal letto della propria cameretta e, tra l’altro, rigorosamente in pigiama. Ma davvero nessuno sente la mancanza del vecchio e fedelissimo amico e suggeritore compagno di banco?