Si tratta di una delle vicende più misteriose, affascinanti, controverse e famose dello scorso secolo. L’omicidio del presidente americano John Fitzgerald Kennedy ha ispirato romanzi e film in passato, ma ancora oggi restano dubbi e ombre. Un ritrovamento sconcertante collega Dallas alla montagna pistoiese: è un fucile.
22 novembre 1963: è la data che per molti storici coincide con la perdita dell’innocenza per l’America. I fatti sono chiari. Alle 12:30 (ora locale) il corteo presidenziale a Dallas viene scosso da alcuni colpi di fucile, il presidente Kennedy è la vittima. Come colpevole viene identificato un cecchino ben addestrato, Lee H. Oswald, ex militare. Per indagare sull’accaduto viene creata la Commissione Warren e l’inchiesta si conclude con la conferma della colpevolezza del sospettato. Secondo le indagini l’uomo avrebbe agito da solo o all’interno di un complotto, con l’obiettivo di diventare famoso per l’atto rivoluzionario.
Successivamente, dal 1976 al 1979, anche un’altra commissione d’inchiesta ha indagato sul caso. Sono emerse una serie di ipotesi da non escludere e i dubbi sono sempre rimasti numerosi. Nel primo calcolo sugli spari si pensava che fossero stati 3. In realtà avanza la convinzione che fossero stati 4: i primi colpi sparati dal fucile imbracciato da Oswald, l’ultimo da un altro uomo (quindi anche da un’altra arma). Per avere più certezze la commissione indagò anche sulla provenienza del fucile e delle pallottole. Vennero fatte svariate prove balistiche, non solo in America. Il fucile, infatti, era stato costruito a Terni. Recentemente il direttore dell’Istituto di Ricerche storiche e archeologiche di Pistoia, Gianluca Iori, ha fatto una scoperta sorprendente.
Nella ex sala della presidenza della SMI (Società Metallurgica Italiana), Iori ha trovato un fucile. La particolarità è un cartellino con su scritto «C. Warren», cioè il nome della commissione che indagò sul caso Kennedy. Si tratta di un Carcano 91/38, molto simile a quello dell’omicidio custodito negli USA. Dalle foto di Oswald, analizzate ormai centinaia di volte, emerge che il fucile che spesso imbraccia non è quello custodito in America. Addirittura si pensa che possa essere quello ritrovato a Pistoia. Tra le altre ipotesi sul ritrovamento toscano vi è quella delle prove balistiche fatte nel 1966 a Campo Tizzoro dalla Warren, l’arma potrebbe essere rimasta lì per questa ragione. Potrebbe anche trattarsi del presunto secondo fucile utilizzato e mai ritrovato. Sicuramente questa non sarà l’ultima volta in cui sentiremo parlare di Kennedy e del suo assassinio.
Sara Tonelli
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