Solo in Italia, ogni anno, migliaia di donne vengono molestate sessualmente. Si stima che giornalmente ne vengano stuprate 11, ma la cosa più grave è che queste stime sono fatte tenendo conto solo dei casi denunciati. È facile e spaventoso immaginare la vertiginosa crescita che questi numeri subirebbero se si potessero calcolare tutti quei casi i quali, purtroppo, non sono portati all’attenzione delle forze dell’ordine. Negli USA la situazione è ancora più grave: ogni 98 secondi una persona subisce abusi sessuali, e le cifre sono destinate a crescere. Per cercare di fermare questa terribile mania, una ricercatrice del MIT – Massachusetts Institute of Technology di Boston, ha ideato dei sensori antistupro chiamati Intrepid.
Queste strisce adesive possono essere inserite all’interno di qualsiasi indumento e riescono a rilevare se un capo viene tolto. Quando ciò accade, il dispositivo invia un messaggio allo smartphone del proprietario chiedendo se è d’accordo con quello che sta accadendo e se, quindi, si sta spogliando di sua spontanea volontà. Si avranno 30 secondi di tempo per selezionare un’opzione, ma se Intrepid non riceverà alcuna risposta allora farà suonare un allarme e dopo 20 secondi invierà un messaggio a cinque contatti selezionati. Il testo dell’sms conterrà le coordinate della vittima; inoltre, uno di questi numeri sarà chiamato automaticamente e l’audio ambientale verrà registrato dal telefono, potendo essere usato come prova durante un processo.
Il canale YouTube del giornale Focus ha pubblicato questo video nel quale viene mostrato come funziona Intrepid, così da aiutare più persone possibili a difendersi dagli abusi e mettere in guardia chiunque avesse cattive intenzioni. Quello che tutti noi ci auguriamo è di poter, un giorno, evitare di dover utilizzare strumenti per difenderci da abusi sessuali e smettere di vivere nella paura di essere improvvisamente aggrediti e violati nella nostra intimità.
Martina Sacco
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