Il buco dell’ozono, gas contenuto nell‘atmosfera, ovvero nello spazio che circonda tutta la Terra, protegge il Pianeta e tutti i suoi abitanti (quindi anche noi) dai raggi ultravioletti del sole. Questi ultimi, se ci raggiungessero direttamente provocherebbero dei danni molto gravi.
Ma gli esperti fanno sapere che si è chiuso alla fine di dicembre «dopo una stagione eccezionale a causa delle condizioni meteorologiche naturali e della continua presenza di sostanze che riducono lo strato di ozono nell’atmosfera». Lo comunica l’organizzazione mondiale della meteorologia (Omm-Wmo) ricordando che era cresciuto rapidamente da metà agosto scorso, raggiungendo il picco di circa 24,8 milioni di chilometri quadrati il 20 settembre, diffondendosi su gran parte del continente antartico. L’Omm ricorda che «è stato il buco più duraturo e uno dei più grandi e profondi dall’inizio del monitoraggio 40 anni fa».
La riduzione dell’ozono è direttamente correlata alla temperatura nella stratosfera, lo strato dell’atmosfera situato a circa 10 km e circa 50 km di altitudine. Questo perché le nubi stratosferiche polari, che hanno un ruolo importante nella distruzione chimica dell’ozono, si formano solo a temperature inferiori a -78 ° C. Queste nuvole stratosferiche polari contengono cristalli di ghiaccio che possono trasformare composti non reattivi in composti reattivi, i quali possono quindi distruggere rapidamente l’ozono non appena la luce del sole diventa disponibile per avviare le reazioni chimiche. Questa influenza della dimensione del buco dell’ozono dalle formazione delle nuvole stratosferiche polari e dalla radiazione solare è la ragione principale per cui il buco dell’ozono è visibile solo a fine inverno / inizio primavera.
Durante la stagione primaverile dell’emisfero australe (agosto-ottobre), il buco dell’ozono sopra l’Antartico aumenta di dimensioni, raggiungendo un massimo tra metà settembre e metà ottobre. Quando le temperature elevate nell’atmosfera (stratosfera) iniziano a salire nella tarda primavera dell’emisfero australe, l’esaurimento dell’ozono rallenta, il vortice polare si indebolisce e infine si rompe, e alla fine di dicembre i livelli di ozono sono tornati alla normalità.
Tuttavia, nel 2020, un vortice polare forte, stabile e freddo ha mantenuto la temperatura dello strato di ozono sull’Antartide costantemente fredda, impedendo la miscelazione di aria impoverita di ozono sopra l’Antartide con aria ricca di ozono proveniente da latitudini più elevate. Per gran parte della stagione 2020, le concentrazioni di ozono stratosferico hanno raggiunto valori prossimi al suo valore normale. Il servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus dell’UE ha riferito che le analisi dell’ozono hanno mostrato che il buco dell’ozono si era chiuso il 28 dicembre. Ogni stagione, la comparsa del buco dell’ozono e la sua evoluzione viene monitorata tramite satelliti e una serie di stazioni di osservazione a terra.
Il Protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono è lo storico accordo ambientale multilaterale che regola la produzione e il consumo di quasi cento sostanze chimiche denominate, appunto, sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS, ozone depleting substances). Dopo il divieto degli alocarburi (ampia gamma di gas serra rilasciati in atmosfera di origine esclusivamente antropica), lo strato di ozono si è lentamente ripristinato e i dati mostrano una tendenza in questa direzione.
Nonostante le ultime buone notizie, però, l’ultima valutazione scientifica dell’esaurimento dell’ozono dell’OMM / Programma ambientale delle Nazioni Unite, pubblicata nel 2018, ha concluso affermando che lo strato di ozono, certamente sulla via del recupero, potrebbe tornare ai valori antecedenti al 1980 soltanto nel 2060. Tutta colpa della “lunga vita” delle sostanze chimiche nell’atmosfera o anche un pò nostra?
Maria Giulia Vancheri
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità