Durante il Medioevo «l’Ordine dei Poveri Compagni d’armi di Cristo e del Tempio di Salomone» si prendeva cura dei pellegrini in viaggio verso la Terra Santa, accompagnando loro lungo sentieri irti d’insidie e di perigli in prossimità dei santuari e mettendoli così al riparo dall’assalto dei banditi e dei cavalieri saraceni. Le vicende storiche di uno dei principali ordini religiosi cavallereschi cristiani dell’epoca ancora oggi sembrano avvolte nel mistero e, appunto per questo, ci si chiede quale fosse il segreto di così tanto prestigio e vigore.
Sfogliando documenti antichissimi che narrano le gesta dell’Ordine, si viene a conoscenza del “segreto” della loro straordinaria longevità, dovuta per lo più a precetti igienici e alimentari, messi per iscritto a suo tempo dal monaco cistercense Bernardo di Chiaravalle. I cavalieri Templari seguivano un regime alimentare inconsueto per l’epoca, prestando particolare attenzione alle norme igieniche, alla qualità e alla varietà di ciò di cui si cibavano quotidianamente. L’alternanza tra carne e pesce, il consumo di legumi, formaggi, olio d’oliva e frutta fresca permetteva loro di seguire una dieta sana e genuina. Come se non bastasse, aggiungevano arance spremute dentro le brocche dell’acqua e allungavano il vino con una poltiglia di aloe, una pianta nota per le sue proprietà antisettiche. Oltre a ciò, l’Ordine proibiva loro di organizzare partite di caccia in mezzo ai boschi e, tra i principi tramandati per via orale, vigeva l’obbligo di lavarsi le mani prima di sedersi a tavola. Essi si dedicavano all’allevamento ittico e trovavano nei frutti di mare dei validi alleati per la loro salute, essendo questi ricchi di Omega-3.
Non c’è dubbio che, pur nella sua rigidità, questo regime nutrizionale così ferreo abbia influito in maniera positiva sulla salute dei cavalieri, in un’epoca in cui l’alimentazione era ricca di grassi e calorie. Tra le classi nobili la gotta era parecchio diffusa, poiché vi era un consumo elevato di selvaggina, e l’obesità non era considerata affatto una patologia, bensì un segno di ricchezza e di opulenza da esternare. Di conseguenza tante persone avevano livelli di colesterolo e trigliceridi molto alti e la durata media della vita oscillava all’incirca tra i 25 e i 40 anni. In un contesto del genere, i Templari e le loro regole rappresentavano, pertanto, una sorprendente eccezione.
Gabriele Mirabella
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