Perdere peso senza dieta e senza attività fisica? Un sogno per molti, una realtà per alcune celebrità che hanno ammesso di aver perso decine di chili con una semplice puntura, usata per la cura del diabete. Queste affermazioni hanno generato una vera e propria corsa al semaglutide, tanto che chi ne avrebbe davvero bisogno sta avendo difficoltà a reperirlo. Quali sono i rischi?
Il diabete colpisce, solo in Italia, una persona su 18. Essendo una malattia cronica, non si può fare altro che conviverci, adottando un corretto stile di vita e sottoponendosi a una terapia farmacologica, che include farmaci come il semaglutide (usato per trattare i pazienti affetti da diabete di tipo 2, la forma più comune della malattia). Ultimamente però, reperire questi farmaci è diventato un’impresa: il semaglutide è letteralmente andato a ruba, tanto da rientrare nella lista di farmaci carenti dell’AIFA. Perché? Non si tratta di un’impennata di malati di diabete (per fortuna), ma dell’ennesima dieta assurda diventata di tendenza. Elon Musk e Kim Kardashian sono solo alcuni dei nomi di VIP associati a questa pericolosa “dieta”, tra chi lo ha ammesso apertamente e chi si nasconde dietro un “no comment”. Di cosa si tratta?
Il semaglutide è un principio attivo usato per il trattamento del diabete di tipo 2. Il farmaco, iniettabile tramite puntura, ha un meccanismo ipoglicemizzante: riduce la glicemia in modo glucosio-dipendente; stimolando la produzione di insulina e riducendo la secrezione di glucagone. Regolando i livelli di glucosio nel sangue, permettono a chi soffre di diabete di condurre una vita normale, riducendo il rischio di complicanze e aumentando di gran lunga le aspettative di vita.
Non è la prima volta che il semaglutide viene somministrato per la perdita di peso. Il principio attivo è stato più volte utilizzato con efficacia nel trattamento dell’obesità: questo perché oltre a stimolare la produzione di insulina sembrerebbe ridurre il senso della fame creando una sensazione di sazietà. Uno studio ha dimostrato come la somministrazione di semaglutide in pazienti affetti da obesità (e non da diabete) possa portare a un importante calo ponderale, raggiungibile solo con la chirurgia bariatrica. Dei soggetti studiati, 1 su 3 ha sperimentato un calo di almeno il 20% del peso corporeo sottoponendosi a un puntura di semaglutide a settimana per 16 mesi. Tuttavia non si tratta di una vera cura dell’obesità: entro un anno dalla sospensione del farmaco si tende a riprendere i 2/3 del peso perso e i valori cardiometabolici regolati dal farmaco tornano ai livelli iniziali.
In base a quanto detto finora, il semaglutide sembrerebbe davvero un farmaco miracoloso, una pozione magica capace di farci avere un corpo perfetto in poco tempo e senza alcuno sforzo. Ma è davvero così?
Se utilizzato impropriamente (ovvero senza prescrizione di un medico e in soggetti normopeso, con il solo scopo di perdere qualche chilo di troppo) può avere importanti controindicazioni. Gli effetti collaterali più comuni sono diarrea, nausea, vomito, e severa disidratazione. Seguono capogiri, dolore e dilatazione addominale, disturbi gastrici e affaticamento. Nei casi più gravi si può sperimentare un aumento della frequenza cardiaca e shock anafilattico.
Insomma, assumere semaglutide senza prescrizione può rapidamente trasformare al corsa al dimagrimento a una corsa al pronto soccorso. Ecco perchè chi vuole sbarazzarsi di qualche chilo di troppo può cancellare in partenza il semaglutide dalla lista delle opzioni disponibili e ricorrere a metodi più sicuri e efficaci, quali l’esercizio fisico abbinato a un regime alimentare sano.
Non è un caso che questa “dieta” sia diventata virale proprio adesso. Gli anni ‘20 del nostro millennio sono segnati dal ritorno dello stile dei primi anni 2000. Questo vuol dire pantaloni a vita bassa, scarpe a punta, make-up alla Paris Hilton… ma anche taglia zero come modello di fisico perfetto. Ecco spiegato perché persino le Kardashian, da sempre paladine del fisico curvy, si stanno sottoponendo a rimozione di filler e protesi e vengono addirittura associate a diete folli per adattare la propria immagine ai nuovi canoni di bellezza (altro che body positivity!). Seguono le influencer, che hanno avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della dieta del semaglutide: basti pensare che su Tik Tok il relativo hashtag ha oltre 200 milioni di visualizzazioni. È alquanto paradossale pensare quanto sia rigida la regolamentazione delle pubblicità sui farmaci in TV, mentre sui social bastano pochi click per farli diventare addirittura virali.
Alice Maria Reale
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Nata a Catania nel lontano 2002, la piccola Alice si è sempre distinta per la sua risolutezza e determinazione.
Dopo aver deciso di voler diventare un’archeologa, poi una veterinaria e poi un’insegnante, si iscrive al Liceo Linguistico Lombardo Radice e scopre le sue due grandi passioni: la scrittura e le lingue straniere, che decide di coniugare iscrivendosi alla facoltà di Scienze e Lingue per la Comunicazione.