La seconda domenica di maggio si celebra la Festa della Mamma. Una ricorrenza diffusa in tantissimi Paesi, seppur in date e con tradizioni diverse. Un giorno simbolico in cui l’unica protagonista resta solo lei, la mamma.
Figura imprescindibile nelle nostre vite, la mamma è colei che ci accoglie, che plasma anima e cuore, che ci accompagna nei primi passi incerti indicandoci la strada e lasciandoci liberi al momento opportuno. Mamma è un sentire profondo, un darsi perpetuo e incondizionato, un flusso inesauribile di emozioni. Mamma è apprensione, orgoglio, gioia, energia. Mamma è il capitano che tiene dritto il timone nella peggior tempesta, è il sole che brilla in un giorno di sereno, è il vento che soffia sugli eventi della vita. Mamma è una scuola dove gli esami non finiscono mai.
Poco importa se sia una mamma biologica o adottiva, giovane o anziana, ricca o povera. Lei è la rappresentazione della Madre Celeste che accoglie il figlio in grembo, è la traslazione del mito di Gaia che tutto fa germogliare.
Le prime celebrazioni in onore della “madre”, intesa come donna e Terra, risalgono all’età dei Greci e sono collegate al mito della fertilità e al culto delle divinità femminili. In Etiopia sopravvive una tradizione antichissima: la “mamma” viene festeggiata con tre giorni di banchetti, canti e balli in coincidenza con la fine della stagione delle piogge.
Quando e dove nasce la Festa della Mamma in chiave moderna?
Fu una donna statunitense, Anna Jarvis, a proclamare il primo Mother’s Day il 10 maggio 1910. Lo fece in memoria di sua madre che si era battuta durante la Guerra Civile per migliorare le condizioni delle mamme e contrastare l’alto tasso di mortalità infantile.
Successivamente, nel 1914, vista l’ampia risonanza che ne era derivata, il presidente Wilson consacrò definitivamente la seconda domenica di maggio come Mother’s Day ufficiale.
In Italia, il primo evento dedicato alla figura della mamma fu di matrice politica. Nell’ambito del programma di incentivazione alle nascite messo in atto dal governo fascista, il 24 dicembre 1933 ebbe luogo una solenne premiazione delle donne che avevano avuto più figli.
Negli anni ‘50 la ricorrenza venne posticipata a maggio, in concomitanza con il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna. In alcuni Paesi, invece, come Romania, Vietnam e Albania, la Festa della Mamma coincide con l’8 marzo. In Argentina cade in ottobre. In Thailandia si celebra il 15 agosto, giorno di nascita della Regina Madre Sirikit. Gli Anglosassoni festeggiano la quarta domenica di Quaresima in ricordo del Mothering Sunday, giorno in cui nel XV° secolo si usava visitare le cattedrali, ovvero le “chiese madri”.
Consuetudine comune a ogni Paese è quella di omaggiare la mamma con piccoli doni o fiori. In Giappone sono d’obbligo garofani rossi. In Messico si usa portarla fuori a pranzo in modo da sollevarla dalle incombenze domestiche.
Che sia con un cioccolatino, un gioiello o un personale biglietto d’auguri, dedichiamo allora questo giorno alle nostre madri, senza dimenticare che loro ci riservano ogni singolo giorno dell’anno.
Un pensiero speciale anche a coloro che sono mamme solo nel cuore e nel desiderio, affinché possano ricevere presto questo dono incommensurabile.
Auguri quindi a tutte le mamme, presenti e future, quelle in vita e quelle che ci proteggono dal cielo.
Perché mamma lo si resta per sempre.
Assunta Saragosa
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