Ennio Morricone, musicista italiano vincitore del premio Oscar e compositore di oltre 500 colonne sonore, muore a 92 anni. Umile ma grande come pochi, le sue melodie celebravano il suo immenso amore per la moglie che lo ha sempre sostenuto
Si era rotto il femore tre anni fa e, a causa delle complicanze dovute a questo tragico episodio, si è spento uno degli artisti più geniali di tutti i tempi. Ennio Morricone muore nella notte in una clinica romana. Fu autore delle colonne sonore più belle del cinema italiano e mondiale da Per un pugno di dollari a Mission, da C’era una volta in America a Nuovo cinema Paradiso.
Giunge immediato il cordoglio del presidente Mattarella: «La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista raffinato e insieme popolare, ha lasciato un’impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento, contribuendo grandemente a rafforzare il prestigio nell’Italia nel mondo». Il premier Conte dice di essere infinitamente riconoscente al genio artistico di Ennio Morricone. «Ha saputo far emozionare e sognare il mondo intero», ricorda il ministro dei Beni Culturali Franceschini. Ha collaborato con registi come Sergio Leone, Brian De Palma, Oliver Stone, Quentin Tarantino. Le sue musiche sono state usate in oltre 60 film vincitori di premi. «Cambiava la macchina ogni 20 anni e comprava un vestito ogni 15. Non ha mai smesso di essere sé stesso nella sua “romanità”». Così lo ricorda Walter Veltroni legato da un particolare affetto a Morricone. Il mucisista e compositore aveva lavorato con Edoardo Vianello per Le pinne, i fucili, gli occhiali e con Gianni Morandi per In ginocchio da te. Si deve a lui l’arrangiamento che ha contribuito a rendere indimenticabile la melodia di Sapore di sale di Gino Paoli e di un capolavoro come Se Telefonando.
Giorgio Assumma, amico e legale del premio Oscar, annuncia che i funerali di Ennio Morricone si terranno in forma privata «nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza». Assumma aggiunge che il maestro «ha conservato sino all’ultimo piena lucidità e grande dignità, ha salutato l’amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all’estremo respiro. Ha poi ringraziato i figli e i nipoti per l’amore e la cura che gli hanno donato, ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività». Le sue note musica celebravano l’amore. Si ricorderà che il maestro dedicò la vittoria del premio Oscar alla moglie: «Non c’è una musa importante senza un grande film che la ispiri, ringrazio Quentin Tarantino per avermi scelto e dedico questo premio a mia moglie Maria».
Maria Giulia Vancheri
Fonte foto: https://commons.m.wikimedia.org/wiki/File:Ennio_Morricone_2013.jpg
Autore: Gonzalo Tello
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Maria Giulia, che in una parola si definisce logorroica, è una studentessa 24enne di giurisprudenza, a Catania. Dopo anni passati sui libri ha pensato bene di iniziare a scrivere per non infastidire più chi non volesse ascoltare le tante cose che aveva da dire. Riconosce di essere fashion… ma non addicted. Ama il mare e anche durante la sessione estiva non rinuncia alla sua nuotata giornaliera, che le rinfresca il corpo e i pensieri.
Crede fermamente che chi semina amore, raccolga felicità