Milano è la città della moda e del design. Dove ogni strada, ogni facciata e ogni cortile raccontano storie di architettura, innovazione e stile. Ogni angolo della città riflette la sua profonda connessione con l’arte, creando un’atmosfera unica che unisce passato, presente e futuro.
Milano è, tra le altre cose, la città di Ettore Sottsass, che con i suoi oggetti vibranti e anticonvenzionali ha riscritto le regole del design postmoderno. La città di Gio Ponti, poeta della leggerezza e dell’eleganza funzionale, padre della Superleggera e della Torre Pirelli. E la città di Stefano Boeri che, con il Bosco Verticale, ha saputo intrecciare natura e architettura in un gesto visionario e radicalmente contemporaneo.
Potremmo citare molte altre figure, ma è grazie anche a loro, e alla tradizione progettuale fertile e colta che hanno contribuito a costruire, che Milano è diventata la capitale mondiale del design, in ogni sua sfumatura, tra memoria, innovazione e sperimentazione.
Ed è proprio all’interno di questo affascinante contesto che, ogni aprile, Milano si trasforma, per una settimana, in un laboratorio vivo e a cielo aperto del design. Prima di parlare di Design Week nel suo complesso, però, è fondamentale fare un passo indietro e chiarire le origini e la differenza tra i suoi principali protagonisti: il Salone del Mobile e il Fuorisalone.
Fuorisalone, Milano
Il Salone del Mobile nasce nel 1961 come una fiera internazionale dedicata al design d’arredo e all’industria del mobile. Creata per promuovere l’eccellenza del Made in Italy, la fiera ha da subito guadagnato rilevanza globale, diventando uno degli appuntamenti più importanti per il settore.
Con il tempo, si è evoluta includendo diverse sezioni, come Euroluce, Eurocucina, e il Salone Internazionale del Bagno, consolidandosi come uno degli eventi fieristici più prestigiosi al mondo. Oggi, Il Salone del Mobile, si svolge presso il quartiere fieristico “Fiera Milano Rho”, progettato da Massimiliano Fuksas e inaugurato nel 2005. L’entrata è a pagamento, con biglietti giornalieri che costano dai 25 ai 40 euro.
Parallelamente al Salone del Mobile, a partire dagli anni ’80, Milano ha cominciato a ospitare un numero crescente di eventi collaterali, noti oggi, nel loro insieme, come Fuorisalone. Questo termine è nato quasi per caso, da un’intuizione di alcuni designer e galleristi che hanno iniziato a organizzare mostre e installazioni in spazi non convenzionali di Milano.
Inizialmente sviluppato in piccole gallerie e negozi del centro città, il Fuorisalone ha preso piede, espandendosi in quartieri come Tortona, Brera e Isola. Oggi, abita spazi pubblici, cortili nascosti e ex fabbriche, trasformando la città in una vera e propria città-tema dedicata al design in tutte le sue sfumature.
Durante la Design Week, alcune location di Milano diventano veri e propri simboli di arte e design. Un esempio emblematico è Alcova, uno spazio che ogni anno ospita le creazioni di giovani talenti emergenti. Situata in un ex spazio industriale riqualificato, Alcova è diventata un punto di riferimento per la sperimentazione e la ricerca nel design. Le sue mostre sono famose per essere innovative, spesso con installazioni site-specific che invadono ogni angolo degli spazi.
Un altro luogo simbolo della Design Week è l’Università Statale di Milano che, con i suoi storici chiostri, diventa il palcoscenico ideale per mostre e installazioni. L’ateneo accoglie ogni anno installazioni che spaziano dalla sostenibilità all’innovazione tecnologica, unendo ricerca accademica e tendenze contemporanee del design. La Statale rappresenta un incontro perfetto tra il patrimonio storico e la spinta verso il futuro, diventando così un punto di riferimento della Design Week milanese.
Il Fuorisalone offre un programma ricco e variegato, che spazia dalle mostre tematiche in gallerie private alle installazioni site-specific in spazi pubblici, senza dimenticare le performance artistiche, i workshop, le conferenze e i talk. Non mancano esperienze immersive, come installazioni interattive e percorsi sensoriali, che permettono al pubblico di entrare in contatto diretto con i materiali e i processi creativi di ogni progetto.
Un altro aspetto fondamentale della Design Week è la vibrante vita notturna che accompagna la settimana del design. Come accade durante le settimane della moda, anche durante questa settimana, la vita notturna milanese si anima, con eventi di rilievo che coinvolgono la scena musicale internazionale. Non sono solo i club più prestigiosi a organizzare DJ set con nomi famosi. Ma, spesso, gli eventi più esclusivi si svolgono in spazi privati, come hangar o capannoni industriali, con accesso esclusivamente su invito. Se fortunati, dunque, può capitare di ballare accanto ad artisti, designer e celebrity famosi in tutto il mondo.
Un aspetto fondamentale della Design Week milanese è la sua fruibilità. Infatti, quasi tutti gli eventi sono accessibili gratuitamente, con alcune esposizioni che richiedono una prenotazione online, ma sempre senza costi. Questo è cruciale poiché permette di coinvolgere un pubblico ampio, anche quelli meno vicini al mondo del design, che si recano negli spazi espositivi per curiosità. Inoltre, la Design Week favorisce anche il turismo.
Ogni anno, infatti, attira decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo, con oltre 360.000 presenze registrate nell’edizione più recente. Questi visitatori arricchiscono il panorama culturale e turistico della città, generando un indotto economico che si aggira intorno ai 260 milioni di euro.
Fuorisalone, Milano
Un altro aspetto interessante della Design Week è il fenomeno dello “scrocco“. Molti brand prestigiosi distribuiscono gratuitamente cibo e oggetti esclusivi, incentivando il pubblico a visitare i loro spazi espositivi anche a costo di fare lunghe file pur di ottenere un gadget gratuito creato appositamente per l’occasione.
Un esempio emblematico si è verificato durante l’edizione 2023-2024, quando Zegna, noto brand d’alta moda, regalò un numero limitato di borse di tela con il suo logo. I più fortunati, dopo ore di attesa, sono riusciti a ottenerne una, mentre altri le hanno acquistate da privati, dove molte sono state rivendute a prezzi esorbitanti, arrivando anche a 200 euro.
Questo fenomeno si è ripetuto con altri brand e gadget anche nell’edizione di quest’anno. Un esempio è lo sgabello creato da Etro, che è andato rapidamente esaurito. Alcuni pezzi sono stati rivenduti online a prezzi che hanno raggiunto anche 500 euro. Dimostrando quanto la Design Week non sia solo un evento culturale per appassionati, ma anche un’opportunità per coloro che cercano di trarre profitto da queste tendenze.
La Design Week di Milano è ormai un appuntamento irrinunciabile, non solo per i professionisti del settore, ma anche per residenti e turisti che ogni anno affollano gli spazi destinati agli eventi della città milanese. È il momento perfetto per esplorare nuovi linguaggi, scoprire tendenze innovative e avvicinarsi a un mondo tanto meraviglioso quanto complesso quale quello del design.
Tuttavia, non possiamo ignorare alcune riflessioni. Se da un lato, la Design Week è un’opportunità unica per Milano di consolidarsi come capitale mondiale del design, ma dall’altro si fa sempre più evidente come l’organizzazione di eventi e mostre, a volte, non faccia che alimentare una frenesia consumistica.
Le lunghe file per accaparrarsi un gadget esclusivo o la difficoltà di vedere realmente l’innovazione dietro le installazioni in alcuni casi lasciano più domande che risposte. L’esperienza sembra a volte essere condizionata da un desiderio di ottenere oggetti da collezionare piuttosto che da una fruizione profonda dei contenuti espositivi.
In questo contesto, si impone una riflessione sull’effettiva centralità del Salone del Mobile che, con gli anni, ha visto il Fuorisalone acquisire un peso crescente. Il Salone del Mobile, una volta l’evento principe della settimana, sembra oggi diventare marginale rispetto a un universo di eventi più sperimentali e meno formalmente strutturati che si sviluppano in tutta la città.
La domanda è: stiamo ancora vivendo una vera e propria fiera dedicata all’eccellenza del design? O la Design Week sta diventando un fenomeno sempre più orientato a soddisfare la domanda di intrattenimento e marketing, piuttosto che quella di ricerca e innovazione autentica?
La sfida che Milano dovrà affrontare nelle prossime edizioni della Design Week sarà, quindi, quella di riuscire a mantenere viva la sua vocazione di capitale del design. Senza perdere di vista la profondità culturale dell’evento. Rimanendo fedele alla qualità e alla ricerca, e non solo all’aspetto spettacolare o consumistico che rischia di prevalere.
Fonte Foto in Evidenza: Panorama.it
Marco Vasta
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Classe 1999, nato a Catania, laureato in Scienze Politiche, sia triennale che magistrale, ma soprattutto grande tifoso del Milan.
Dopo un’esperienza da redattore per VDC durante il tirocinio curriculare, Marco ha scelto di tornare a coltivare una delle sue più grandi passioni: la scrittura. E lo fa proprio nella redazione che, per un periodo importante della sua vita, è stata una vera casa.
Tra i suoi interessi, oltre a fingersi surfista per evitare le chiamate scomode con la frase “sono a mare, non prende”, spiccano la politica e tutto ciò che ha un impatto sociale. Per questo ha deciso di dedicare i suoi studi, il suo tempo libero e la sua penna al dibattito pubblico e ai temi d’attualità.