Finalmente, ecco arrivato il Natale! Il periodo più bello dell’anno è entrato nel vivo, e come sempre, gioie e speranze si manifestano nella nostra vita… nondimeno, insieme alla paura che qualcosa possa andare male. Come sempre, infatti, le nostre preoccupazioni peggiori sono quelle che ciò il quale desideriamo vada diversamente, e se succede, in automatico, l’ansia che ci portiamo dentro diventa realtà portandoci a esasperare il tutto. Il Natale, di per sé, è spesso proprio la sembianza delle nostre ambizioni, con l’aspettativa che, specialmente con l’arrivo dell’anno nuovo, tutti si riveli come sogniamo. Purtroppo, però, il modo migliore per accettare la vita è adeguarsi, il prendere con filosofia quanto succede giorno dopo giorno, soprattutto dissimile da quello che, possibilmente, avevamo idealizzato.
Secondo Internazionale, a dirci come sarebbe meglio affrontare la vita è, quasi sempre, la saggezza Zen, cultura che ci suggerisce in che modo sfidare questo genere di sofferenze. Ovvero? Non preoccupandocene. Sì, perché la razionalità lo sottintende, è proprio la vita a concernere siffatto lato, e non possiamo scinderlo dalle gioie che, tuttavia, sopraggiungono ad allietarla. È un po’ complicato, naturalmente, da assimilare, ma se si pensa che fa parte dell’esistenza umana avere problemi, anche piuttosto, a volte, irrisolvibili se non con il peggio, impariamo a non tormentarci più per questo, e pure il Natale – per quanto immagine della “perfezione” e della felicità per eccellenza – appare meravigliosamente sopportabile qualora succedesse il contrario. Non possiamo desiderare che la vita si scinda in momenti belli e brutti secondo le festività, perché sennò sarebbe più semplice accettare dolore e sofferenza a Pasqua (per modo di dire).
Tutte le ricorrenze sono sinonimo di serenità e comunione, non solo il Natale, e per quanto il timore che qualcosa vada storto proprio oggi sia, per certi versi, spaventoso, la perfezione non esiste. Forse, imparando a riconoscere questa sfumatura della vita, tutto diventa migliore e più bello, e può darsi che persino il peggio, poi, si trasformi in “meglio” (metaforicamente parlando). Buon Natale dalla redazione di Voci di Città, e che il nuovo anno sia portatore di gioia e pace; e perché no, anche di pazienza.
Anastasia Gambera
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