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Christian Dior, il rivoluzionario dell’haute couture
23 Febbraio 2016
FashionSocietas

Christian Dior, il rivoluzionario dell’haute couture

Home » Societas » Fashion » Christian Dior, il rivoluzionario dell’haute couture

Christian DiorIl 21 gennaio 1905 a Granville nacque uno dei geni più grandi e sorprendenti della moda, Christian Dior: in soli dieci anni cambiò del tutto ogni paradigma. Grazie a lui, Parigi riuscì a uscire dall’abisso del dopoguerra, ritornando a essere capitale delle tendenze. Dal 1946, anno di fondazione della maison, per mezzo del finanziamento del “re del cotone” Marcel Boussac – imprenditore tessile -, Christian Dior poté mostrare al mondo le sue doti di monumentale stilista qual è ancor oggi. Fu persino autore di alcune fra le innovazioni che mutarono l’intero sistema.

  1. Total look.
    La prima grande novità del couturier fu quella di concepire lo stile femminile come un insieme di fattori non disgiunti fra loro, dando vita al concetto di total look. Ancora oggi con questo termine s’intende l’armonia fra gioielli, vestiti, scarpe e qualsivoglia accessorio.

  2. New Look.
    La sua prima collezione portò con sé una delle nozioni principali, cardine del mondo dell’haute couture. Gli umili abiti della guerra dovevano lasciare spazio a vestiti sfarzosi e preziosi che avevano lo scopo di abbellire il corpo femminile: da ciò deriva il termine New Look, con cui la rivista Harper’s Bazar ha definito il massimo dell’alta moda francese.

  3. Le gonne di Dior.
    Nella sua prima sfilata, tenutasi nella palazzina di Avenue Montaigne a Parigi il 12 febbraio 1947, lo stilista portò in passerella la prima collezione – dal nome Corolla – che racchiudeva in sé bustini, giacche e gonne, quest’ultime si distinsero per la caratteristica forma svasata e avevano orli più lunghi per coprire le gambe delle donne.

  4. Spalline femminili.
    La suddetta collezione cambiò anche il taglio delle spalline femminili, conferendovi una morbidezza che risaltava il punto vita e il seno.

  5. Parigi, capitale dell’haute couture.
    Come detto precedentemente, Christian Dior riportò Parigi ai vecchi fasti di capitale dell’alta moda nel periodo post bellico, poiché in precedenza il primato era stato assunto dagli Stati Uniti.

  6. Guêpière e corsetto, il ritorno.
    Con l’avvento del conflitto la guêpière e il corsetto erano stati abbandonati, ma furono poi ripresi dallo stilista con l’intento di attribuire ardente femminilità al gentil sesso, concetto perdurante della maison francese.

  7. Fuori moda.
    Un segno tangibile della grandezza di Christian Dior fu quello del ritorno al passato con i propri abiti, idea abbandonata e ritenuta bizzarra da designer come Poiret e Coco Chanel e dai movimenti femministi dell’epoca. La vera rivoluzione fu nella scelta delle stoffe e delle geometrie degli indumenti, tali da conquistare lo star system di allora.

  8. Lusso da indossare.
    Dior fu il predecessore di una moda scesa in passerella solamente intorno agli anni ’60, fatta di pizzi, ricami, tricot, pois neri e rosa, broccati e fiocchi. Insomma, un lusso che persuadesse il mondo femminile.

  9. Nuovo concetto di abbigliamento.
    Allo stilista si deve la creazione di capi dai pannelli intercambiabili e di gonne a tubino che davano moto al corpo e delle braccia nude. A Dior si deve perfino la realizzazione della forma H che uniforma il seno al corpo, delle linee a Y e a V, della linea tulipano, della linea verticale, della linea a corolla e così via.

  10. Moda contemporanea.
    Un’ultima importante novità apportata al mondo della moda dal famoso couturier fu quella allo stile contemporaneo. La speranza dello stilista era che i giovani e futuri modisti concentrassero le proprie forze sulla nozione di eleganza, rappresentazione pura ed essenziale dell’haute couture.

Anastasia Gambera

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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